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BORSE CHIUSURA 6 APRILE: Piazza Affari festeggia Pasqua in anticipo tornando la regina d’Europa

Prima della chiusura per il ponte pasquale il Ftse Mib riacciuffa quota 27 mila grazie al rialzo odierno dell’1,25%, trainato da Enel, Leonardo, Unicredit e Banco Bpm

BORSE CHIUSURA 6 APRILE: Piazza Affari festeggia Pasqua in anticipo tornando la regina d’Europa

Il Fondo monetario internazionale lancia l’allarme sulla crescita globale, ma la locomotiva tedesca corre (+2% la produzione industriale a febbraio) e le Borse europee rimbalzano, chiudendo positivamente la seduta odierna, l’ultima prima del lungo weekend di Pasqua. 

La migliore è Milano, che si apprezza dell’1,29%, riconquistano i 27.213 punti base, grazie al ritorno degli acquisti sulle banche. Nel resto del continente sono più caute Madrid +0,69%, Amsterdam +0,54%, Francoforte +0,5% e Parigi +0,12%. Fuori dall’area euro sono convinti i progressi di Zurigo +1,09% e Londra +1%.

Wall Street teme la recessione

Oltreoceano, Wall Street ha aperto debole, preoccupata dai rischi di recessione. Al momento però il Nasdaq ha invertito la tendenza e sale dello 0,2%.

In attesa del rapporto sul lavoro Usa (che uscirà domani, giorno di festa anche per la borsa Usa), il clima si è rannuvolato a seguito del deludente andamento delle richieste settimanali alla disoccupazione. Queste sono calate meno del previsto a 228mila (-18mila), contro attese a 200mila. 

In questo contesto tornano gli acquisti sui T-Bond. I titoli del tesoro Usa mostrano infatti prezzi in rialzo e rendimenti in ribasso. Per la quinta seduta consecutiva cala il tasso del titolo a due anni (al momento al 3,744%) e  per la settimana giornata scende il tasso del decennale, al 3,283%.

Dollaro piatto

La prospettiva di una gelata economica negli Stati Uniti aumenta le probabilità di una Fed più colomba (prevalgono oggi le scommesse su nessun rialzo del costo del denaro a maggio) e questo pesa sul dollaro, d’altra parte però il biglietto verde mantiene il suo fascino come bene rifugio in una fase d’incertezza. Bilanciando così tra vendite e acquisti l’indice del dollaro è in leggerissimo rialzo. L’euro però prevale e cambia oltre quota 1,09.

Le prese di profitto penalizzano l’oro, che resta in ogni caso oltre i 2000 dollari l’oncia. È piatto il petrolio

FMI, crescita dimezzata nel 2022

La crescita economica rallenta a livello globale, avverte il Fondo Monetario Internazionale e le tensioni geopolitiche insieme all’inflazione non fanno granché sperare per il futuro. Nel 2022 l’aumento si è addirittura dimezzato e nel 2023 sarà ancora più debole.

“Come vedrete nel nostro World Economic Outlook, la prossima settimana – ha detto la direttrice Kristalina Georgieva, nel suo discorso di apertura degli Spring Meetings di Fmi e Banca mondiale – la crescita resta debole, nel medio e nel breve periodo. Quella globale nel 2022 è diminuita di quasi la metà, dal 6,1% al 3,4%. Il rallentamento sta continuando quest’anno e ci aspettiamo una crescita inferiore al 3% nel 2023”. Per contrastare questa tendenza “è necessario agire con decisione”, poiché “una robusta ripresa economica resta sfuggente, con l’aumento delle tensioni geopolitiche e l’inflazione ancora alta”.

Piazza Affari, galassia Berlusconi ancora in rialzo

Dimentica di ogni preoccupazione e favorita dai bassi volumi prefestivi, Piazza Affari chiude regina con gli acquisti su utility e banche.

Fuori dal paniere principale restano sotto i riflettori le azioni della galassia Berlusconi, con gli investitori sintonizzati sulle notizie relative allo stato di salute del leader di Forza Italia, ancora ricoverato al San Raffaele, mentre dal primo bollettino sanitario emerge che l’infezione polmonare di Silvio Berlusconi sarebbe collegata a una sua patologia leucemica mielomonocitica cronica, che non è comunque evoluta in leucemia acuta. 

Al termine di una seduta piuttosto volatile, i titoli Mfe A si apprezzano oggi del 2,89% e quelli Mfe B salgono del 3,66%. In spolvero anche Mondadori +2,64%.

Sul Ftse Mib domina invece la scena Enel, con un rialzo del 3,3%. Tra le utility brillano anche oggi Hera +2,49%, Italgas +1,55%, Terna +1,5%, A2a +1,66%.

Bene le banche, a partire da Unicredit +2,81%. L’ad Andrea Orcel in varie interviste, si è mostrato ottimista sulla banca da lui guidata e in generale sul settore bancario europeo, molto diverso da quello americano che ha visto un’accelerazione nei deflussi dei depositi verso altre forme di investimento, cosa che in Europa non si sta ancora osservando, specialmente sul fronte della clientela retail.

Si apprezzano in misura consistente anche Intesa +2,12%, Mediobanca +2,45%, Banco Bpm +2,5%, Bper +1,55%. Quest’ultima è stata promossa da Fitch, che ha alzato il rating in area Investment Grade. Tra gli assicurativi è in luce Unipol +2,27%, mentre nel risparmio gestito Finecobank +2,56% e Banca Generali +2,23%.

Tra le blue chip migliori della seduta c’è inoltre Leonardo +2,73%, che ha siglato un’intesa con Siemens per sviluppare soluzioni nella cyber sicurezza.

I ribassi partono da Moncler -1,53%, Cnh -1,21%, Interpump -1,12%, Iveco -1,03%.

Pirelli centra un rimbalzino, +0,51%, all’indomani del rinvio dell’assemblea in attesa che il governo si esprima sul rinnovo del patto con l’azionista cinese Sinochem in base alla norma del Golden Power. 

Il peggior titolo della Borsa di Milano è la Lazio -8,44%, allarmata dalle perquisizioni della Guardia di Finanza nella sede della squadra di calcio nell’ambito di un’indagine sulla compravendita dei calciatori.

Infine si ricorda che Piazza Affari domani resterà chiusa e riaprirà i battenti martedì 11 aprile.

Spread stabile

Sul secondario i tassi consolidano i ribassi della vigilia e lo spread tra decennale italiano e quello tedesco rimane stabile a 181 base. I rendimenti sono la fotocopia di quelli di ieri, indicati rispettivamente al 3,94% e al 2,13%.

Dalla Bce non arrivano segnali di cedimento sul percorso di politica monetaria: “Se lo scenario base delineato prima dello stress bancario regge – dice il capo economista Philip Lane alla Cyprus News Agency – sarà appropriato un ulteriore aumento in maggio. Tuttavia, dobbiamo guardare con attenzione i dati per valutare se questa impostazione sarà ancora valida al momento della nostra riunione di maggio”.

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