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Borse chiusura 5 dicembre tutte in rialzo: spread Btp-Bund ai minimi da 3 anni ma Oat-Bund al top da 3 settimane

Un’altra seduta tonica per le Borse con Milano e Madrid sugli scudi. Le banche spingono Piazza Affari. Lo spread italiano migliora, quello francese di meno

Borse chiusura 5 dicembre tutte in rialzo: spread Btp-Bund ai minimi da 3 anni ma Oat-Bund al top da 3 settimane

Un’onda verde ha colpito oggi l’azionario e l’obbligazionario europeo, mentre l’appeal speculativo sta continuando a bersagliare di acquisti il bitcoin, che tratta oltre i centomila dollari.

Si appanna invece in queste ore la stella di Wall Street, che a metà giornata appare in leggero ribasso dopo aver chiuso ieri la terza seduta record consecutiva. Il costo del denaro è un tema a cui gli investitori sono sempre molto sensibili e, alla luce di un’economia Usa più forte del previsto, ieri il presidente della Fed Jerome Powell ha forse deluso qualcuno dicendo che la banca centrale può permettersi il lusso di essere un po’ più prudente sul taglio dei tassi. Si attende ora il rapporto sull’occupazione in uscita domani.

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Piazza Affari regina in Europa

I listini europei archiviano gli scambi al traino di Milano (+1,59%) e Madrid (+1,58%), particolarmente toniche grazie agli acquisti sulle banche. Sul Ftse Mib in particolare svetta Unicredit +5,,03%.

Sale in misura frazionale Parigi, +0,37%, con il mercato che sembra aver digerito per ora la fine del governo Barnier, in attesa, che alle ore 20 Emmanuel Macron parli alla nazione. È possibile che il presidente annunci già in serata il nuovo premier, anche se la matassa appare molto ingarbugliata.

Nell’azionario francese è in evidenza Amundi (+4,17%) in scia a indiscrezioni, riferite ieri da Bloomberg, di trattative in corso con Allianz per rilevare la sua divisione nell’asset management Allianz Global Investors.  

Bene Francoforte, con un progresso dello 0,82%, mentre Londra è in coda con un guadagno dello 0,16%.

Spread in ribasso in Eurolandia

Mentre si avvicina la riunione della prossima settimana della Bce, che dovrebbe tagliare i tassi di un altro 0,25%, anche l’obbligazionario di Eurolandia chiude una seduta positiva, con gli spread con il Bund tedesco in ribasso.

In particolare il Btp decennale vede crollare il differenziale a 109 punti base (-5,92%) e il tasso e il rendimento arretra al 3,2%, mentre quello del titolo tedesco sale al 2,11%.

Anche il decennale francese si rilassa, dopo le tensioni che si sono sviluppate a seguito della tenuta del governo. Lo spread tra Oat e Bund scende infatti a 78 punti base (in settimana si sono toccati gli 88 punti) e il tasso del titolo d’oltralpe chiude al 2,9%.

Secondo Equita gli spread con il Bund dei titoli italiani e di quelli francesi potrebbero avvicinarsi nei prossimi mesi: “Considerando la maggiore presenza di investitori istituzionali nei titoli di stato francesi rispetto all’Italia nonché la maggiore stabilità politica ed economica dell’Italia rispetto alla Francia”.

Oggi però per la crescita economica italiana è arrivata una nuova doccia fredda dall’Istat. Le stime del Pil scendono allo 0,5% per il 2024 (era l’1% nella previsioni di giugno) e allo 0,8% per il 2025 (era l’1,1%).

Piazza Affari, oltre 34.600 punti con Unicredit

Il principale listino di Piazza Affari ha accelerato nel pomeriggio portandosi a 34.626 punti base, con gli acquisti su Unicredit, che chiude in vetta al listino. Il mercato evidentemente crede nella strategia dell’ad Andrea Orcel, che ieri in una call “a porte chiuse” riservata ai clienti di Bank of America, ha spiegato che per poter valutare eventualmente un rilancio dell’ops su Banco Bpm (+2,69%), la banca di Piazza Gae Aulenti conta di esaminare di risultati di fine anno di Piazza Meda (in arrivo a febbraio 2025), nonché l’esito dell’Opa lanciata da quest’ultimo su Anima (+0,94%, 6,41 euro). Il titolo di quest’ultima però si muove oltre il prezzo dell’offerta di acquisto (6,2 euro per azione) lanciata da Banco Bpm all’inizio di novembre, spingendo gli operatori a porsi molte domande.

I grandi movimenti nel settore bancario continuano a tenere alta l’attenzione anche su Bper +4,52% e Popolare di Sondrio +2,09%. Hanno messo a segno un’altra seduta in denaro anche Intesa +2,26% e Finecobank +2,66%.

Tra i maggiori acquisti del giorno oggi torna Telecom, +4,45%, che guarda al via libera dell’antitrust alla maxi fusione tra Vodafone e Three Uk e la partnership siglata da Iliad sui Data Center. Inoltre Deutsche Bank, in uno studio di settore, ha previsto una crescente soddisfazione per gli investitori in tlc nel 2025 e ha riavviato la copertura sul titolo con ‘hold’.

Si conferma sugli scudi Stellantis (+3,79%) che, dopo il tonfo seguito all’addio del ceo Carlo Tavares, ha ormai ampiamente recuperato le perdite, aiutata anche dal fatto che il cfo Doug Ostermann ieri abbia confermato la guidance 2024.

La lista delle big cap in ribasso si apre con Prysmian -0,86%, seguita da Recordati -0,68%, Cucinelli -0,52%, Ferrari -0,33%.

Petrolio debole, ma l’Opec+ mantiene i tagli

Il petrolio procede al momento in modesto ribasso, dopo che l’Opec+ ha deciso di prolungare fino alla fine di marzo 2025 i tagli volontari alla produzione per 2,2 milioni di barili, con l’obiettivo di sostenere i prezzi. 

Il greggio texano, consegna gennaio 2025, perde lo 0,32% e tratta a 68,30 dollari al barile; il future Brent, febbraio 2025, perde lo 0,3%, per un prezzo di 72,09 dollari.

Si appanna leggermente anche l’oro spot, che cede lo 0,34% per un prezzo intorno a 2641 dollari l’oncia.

Ieri il numero uno della Fed ha paragonato il bitcoin al prezioso metallo: le persone usano la valuta digitale come un asset speculativo – ha chiarito Powell – è come l’oro, con la differenza che è virtuale, digitale. “Le persone non lo usano come un metodo di pagamento o riserva di valore. È altamente volatile. Non è in competizione con il dollaro, ma con l’oro”.

Il bitcoin intanto continua la sua folle corsa, che ha preso velocità con la vittoria di Donald Trump nelle elezioni presidenziali del 5 novembre scorso. Quando la cripto moneta ha sfondato il tetto dei centomila dollari il prossimo presidente Usa ha commentato: “Non c’è di che!!!! Insieme renderemo l’America great again”.

A dare una ulteriore spinta al bitcoin e a tutte le valute digitali e ai titoli di aziende del settore ha contribuito anche la nomina alla Sec, ieri, di Paul Atkins, fan delle criptovalute.

Sul mercato valutario l’euro si muove intonato anche oggi contro dollaro, in area 1,057. 

Sull’azione della Fed, tra un paio di settimane, si potrà riflettere ulteriormente domani con il rapporto sul lavoro, oggi intanto le richieste settimanali di sussidi alla disoccupazione sono risultati superiori alle attese e il mercato continua a scommettere in maggioranza che anche Powell taglierà il costo del denaro di altri 25 punti base. Secondo il FedWatch del Cme Group, ora c’è infatti il 70,3% di possibilità (contro il 78,1% di ieri) che la Fed opti per questa scelta.

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