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Borse chiusura 4 dicembre: è cominciato il rally di Natale? Listini in rialzo con la Germania regina d’Europa. La Francia tiene

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Il settore servizi passa in contrazione Eurolandia; l’Ocse taglia le previsioni per Italia, Francia e Germania; Parigi è in una grave crisi politica e Berlino andrà prossimamente alle elezioni, eppure i mercati continuano a macinare guadagni nonostante questo o, in parte, proprio per questo. La speranza infatti è che la Bce si metta una mano sul cuore nella riunione di questo mese e tagli nuovamente i tassi, anche se Christine Lagarde, al Parlamento europeo, oggi ha ribadito: decideremo la prossima settimana, “non ci impegniamo in anticipo per un percorso di tassi particolare”, seppur la “crescita è debole” nel breve termine.

Così anche oggi le Borse della regione chiudono una seduta in progresso e Francoforte (+1,1%) aggiorna i suoi massimi a 20.255 punti base, mentre il presidente della Bundesbank, Joachim Nagel, chiede al governo tedesco di ammorbidire le rigide regole di spesa, avvertendo che l’economia più grande d’Europa ha davanti a sé prospettive “complicate” e “deboli”.

Piazza Affari lima in guadagni nel finale, ma sale comunque dello 0,75% e  ritrova i 34 mila punti base (34.083), grazie in primo luogo a Campari +4,32%, con il mercato che brinda alla nomina del nuovo amministratore delegato, Simon Hunt a partire dal prossimo 15 gennaio al posto di Matteo Fantacchiotti, uscito per ragioni personali lo scorso 18 settembre. Gli investitori restano inoltre concentrati sul settore bancario e hanno fatto incetta oggi di azioni Mps, +2,58%, dopo la notizia, emersa ieri, che Francesco Gaetano Caltagirone è salito sopra il 5% del capitale. L’imprenditore aveva già acquistato il 3,6% in occasione dell’ultimo collocamento del Mef il 13 novembre.

Parigi segna +0,66%, con Madrid +0,53% e Amsterdam +0,19%. In lieve calo è invece Londra -0,27%.

Wall Street positive, nonostante l’omicidio choc dell’ad di UnitedHealth

Anche Wall Street è tonica (DJ +0,5%, S&P 500 +0,4%, Nasdaq +0,97%) e gli indici si muovono in rialzo a fine mattinata dopo i record della vigilia, benché di fronte all’Hilton di New York City, capitale finanziaria del mondo, sia stato ucciso a colpi di arma da fuoco Brian Thompson, Ceo di UnitedHealth e il killer sia ancora in fuga. Il titolo del colosso assicurativo americano si apprezza dello 0,57%. Il quadro macro d’altra parte favorisce un approccio morbido da parte della Fed e gli investitori sembrano fiduciosi in attesa che stasera parli Jerome Powell.

Forte contrazione dei servizi nella zona euro; moneta unica in lieve progresso

La pagina macro oggi è stata ricca e ha messo in evidenza una zona euro sempre più “povera”. L’indice Pmi del settore a novembre è calato infatti sotto i 50 punti, la linea sotto la quale c’è contrazione: 49,5 punti contro i 51,6 di ottobre e sotto le previsioni di 49,2. L’indice Pmi composito che tiene conto anche del manifatturiero passa così a 48,3 punti, contro il precedente 50. Il settore, sostenuto dall’onda lunga delle Olimpiadi, il mese scorso è andato a picco in Francia: 46,9 da 49,2 di ottobre.

Per l’area della moneta unica è arrivata anche una doccia fredda dall’Ocse, che ha rivisto al ribasso le sue previsioni di crescita per l’Italia, la Germania e la Francia. Il PIL del Belpaese dovrebbe crescere dello 0,5% nel 2024 e dello 0,9% nel 2025, in calo rispetto alle precedenti Prospettive economiche intermedie pubblicate a settembre, che erano +0,8% e +1,1%. Parigi e Berlino dovrebbero registrare rispettivamente una crescita dello 0,9% e dello 0,7% il prossimo anno, in frenata di 0,3 punti rispetto alle previsioni settembre.

Negli Usa gli attesissimi dati sul lavoro hanno toccato oggi la seconda tappa, leggermente deludente. Secondo il rapporto mensile redatto da Adp, agenzia che si occupa di preparare le buste paga, sono stati creati 146.000 posti di lavoro in novembre rispetto al mese precedente, mentre le previsioni erano per 163.000 posti. Il dato di ottobre è stato rivisto da 233.000 a 184.000. In conseguenza, secondo il FedWatch del Cme Group, ora c’è il 76% di possibilità (contro il 72,9% di ieri) che la Fed decida per un taglio di 25 punti base nella riunione in programma tra due settimane.

L’attività nel settore servizi Usa è rimasta in espansione, a novembre, anche se leggermente sotto le stime (56,1 contro attese di 57).

In questo contesto l’euro tenta un altro piccolo recupero contro il dollaro e tratta in rialzo dello 0,2% circa, poco sopra 1,05.

Piazza Affari, banche nel mirino e attenzione alla galassia Berlusconi

Il settore bancario resta sotto i riflettori in Piazza Affari, nella prospettiva di nuove aggregazioni. Si conferma in denaro Popolare di Sondrio, di 2,54%, che potrebbe trovare la sua naturale sposa in Bper +0,28%, con l’azionista di entrambe le banche, Unipol +2,35%, che resta sugli scudi. Tra le big brilla Intesa +1,36%.

Bene il lusso oggi con Moncler +2,22%, mentre il risparmio gestito è in luce con Finecobank +2,036% e Banca Mediolanum +1,72%. Nella top ten del giorno anche Telecom +1,79%. Nel settore petrolifero è tonica anche oggi Saipem, +1,68%, mentre arretra Tenaris -0,22% e sono deboli le utility.

Stellantis recupera un ulteriore 1,31%, dopo una fiammata in mattinata quando si era diffusa la notizia, poi smentita, che al posto dell’ad Carlo Tavares sarebbe arrivato il manager di Apple, Luca Maestri. 

Fuori dal paniere principale archiviano una seduta brillante i titoli ex Mediaset (Mfe A +2,65% e Mfe B +2,51%), sull’ipotesi di una prossima Opa su ProsiebenSat.1 (+12,46% a Francoforte). Secondo indiscrezioni stampa, la società della famiglia Berlusconi avrebbe dato mandato a Unicredit per guidare un pool di banche per ricevere un finanziamento da quasi 3,4 miliardi di euro. Al momento Mfe, primo azionista di ProSiebenSat1, detiene una partecipazione pari al 28,87%.

Spread in calo

La seduta è ampiamente positiva sul secondario, dove lo spread tra Btp 10 anni e Bund di pari durata arretra a 116 punti base. Scendono anche i rendimenti, rispettivamente al 3,21% e al 2,05%.

L’attesa di una Bce colomba favorisce anche un lieve recupero della carta francese, che vede lo spread a 84 punti base e un tasso dell’Oat decennale al 2,89%.

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