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Borse chiusura 31 gennaio: Nvidia e Tesla tornano a volare e l’oro sfonda la soglia dei 2.800 dollari l’oncia

Nvidia e Tesla chiudono alla grande la settimana della sfida cinese sull’Intelligenza artificiale e l’oro torna a correre. Più deboli i listini europei

Borse chiusura 31 gennaio: Nvidia e Tesla tornano a volare e l’oro sfonda la soglia dei 2.800 dollari l’oncia

La settimana finanziaria europea si chiude con una seduta poco mossa per listini che già gravitano intorno ai massimi. Gli investitori oggi hanno deciso in parte di andare all’incasso, valutando al contempo le varie trimestrali del giorno, i dati macro e lo spauracchio dei dazi da parte dello zio Sam. Una minaccia che Donald Trump ha riportato alla ribalta e che potrebbe concretizzarsi nel weekend con nuove tariffe al 25% per i principali partner commerciali degli Stati Uniti vale a dire Messico e Canada. Se ne avvantaggia l’oro che aggiorna il suo record, muovendosi oltre i 2800 dollari l’oncia.

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Piazza Affari chiude in rialzo dello 0,12% (a 36.471 punti base), sorretta dal rimbalzo di Stm +2,88%, dopo lo scivolone del 10% circa di ieri. Secondo Bloomberg il produttore di chip italo-francese sta valutando un taglio fino al 6% della sua forza lavoro, pari a circa 3mila dipendenti in Francia e in Italia. L’azienda ha trovato conforto inoltre nei conti oltre le attese del suo cliente Apple. 

Nel resto d’Europa Francoforte è quasi piatta, +0,0,4%, pur dopo aver aggiornato i suoi massimi in giornata. Commerzbank sale dell’1,85% e festeggia utili record nel 2024, intanto mette in campo un nuovo buyback per difendersi da Unicredit (-0,89% a Milano).

Bene Londra +0,34%, al top di sempre, Amsterdam +0,32%, Parigi +0,11%. Arretra moderatamente Madrid -0,39%.

Sale Wall Street a metà mattina (Nasdaq +1,26%), grazie al dato Pce sull’inflazione in linea con le stime, mentre il morale risale grazie ai conti del colosso di Cupertino e a quelli di Intel. Intanto tornano a volare Nvidia (oltre il 6%) e Tesla, a un soffio dal +5%.

Oro record; Euro-dollaro stabile

I fuochi d’artificio oggi si stanno vedendo sull’oro, con gli investitori che evidentemente sentono il bisogno di un porto sicuro. Lo spot gold tratta in questo momento a 2087,98 dollari l’oncia, dopo aver toccato vette mai viste prime a 2817,12 dollari.

Il petrolio, dopo una mattinata negativa, trova un po’ di coraggio negli scambi pomeridiani: i future di Brent e Wti sono in timidissimo rialzo dello 0,1% circa, rispettivamente a 75,96 dollari al barile e 73,49 dollari. inflazione nelle attese negli Usa

Sul mercato valutario l’euro dopo aver perso leggermente quota contro il dollaro si sta stabilizzando, per un cambio poco sotto 1,04%. I cambi non hanno risentito in maniera evidente delle scelte di politica monetaria viste in settimana, poiché era atteso il quinto taglio dei tassi deciso ieri dalla Bce , così come il fatto che mercoledì scorso la Fed avrebbe lasciato le bocce ferme.  

Sul fronte macro anche i dati sull’inflazione visti oggi non hanno stupito più di tanto. 

Il dato Pce (personal consumption expenditure) che la Fed usa come uno dei principali indicatori delle pressioni sui prezzi in dicembre è salito al 2,6%, in accelerazione dal 2,4% di novembre, ma in linea con quanto stimato dagli analisti.

In Francia, a gennaio, su base mensile l’inflazione è scesa dello 0,1%, attestandosi a +1,4% su base annua. In Germania il calo è stato dello 0,2% e su base annua scende al 2,3%, dal 2,6%.

Piazza Affari, bene Leonardo e il lusso al traino di Ferragamo

Sul Ftse Mib i maggiori rialzi del giorno, dopo Stm, sono per Leonardo +2,16%, Prysmian +1,32%, Cucinelli +0,97%. Il settore del lusso beneficia del balzo di Ferragamo, +6,05%, che ieri ha presentato risultati 2024 in calo, ma in miglioramento nell’ultima parte dell’anno.

La blue chip con i maggiori ribassi sono Campari -1,2% e  Iveco -1%, su cui sono piovuti i realizzi dopo i guadagni di ieri. Arretrano inoltre Inwit -0,99% e Diasorin -0,86%.

Le banche sono deboli. Nel settore il titolo più negativo è Unicredit, seguita da Mediobanca -0,78% e Intesa -0,58%.

Tra i titoli finanziari Generali arrotonda i guadagni di ieri, dopo il nuovo piano, con un progresso dello 0,72%. Secondo indiscrezioni stampa il governo italiano avrebbe delle riserve sull’accordo di asset management tra il Leone triestino e la francese BPCE e vorrebbe ulteriori garanzie dal gruppo assicurativo italiano per il pieno controllo dell’allocazione dei risparmi raccolti nel paese. Si ricorda che questo mese Generali ha raggiunto un’intesa non vincolante con BPCE per creare il più grande asset manager europeo per fatturato, unendo le attività di Generali Investments Holding (GIH) e Natixis Investment Managers.

Spread in lieve rialzo e tassi in calo

L’atteggiamento “colomba” della Bce sta alleggerendo il peso sui titoli di Stato della zona euro. Lo spread tra Btp 10 anni e Bund di pari durata si allarga leggermente a 109 punti base, ma i rendimenti scendono rispettivamente al 3,55% e 2,46%.

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