I listini europei chiudono positivi l’ultima seduta della settimana (che è anche l’ultima del mese), incoraggiati nel pomeriggio dall’avvio intonato di Wall Street. Novembre però è stato un mese avaro di soddisfazioni per le borse del Vecchio Continente, mentre la borsa di New York si avvia ad archiviare un periodo stellare, sotto l’insegna delle promesse del presidente eletto Donald Trump. Promesse, come quelle sui dazi, che invece hanno avuto e tuttora hanno un effetto deprimente per i mercati europei. La zona euro tra l’altro è alle prese anche con la fragile situazione politica di due colonne portanti della regione come Germania e Francia, con quest’ultima che in questi giorni ha registrato forti tensioni sui titoli di Stato.
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Europa in rialzo
Piazza Affari, indaffarata con i vari dossier aperti da parte di aziende big presenti sul Ftse Mib, chiude in progresso dello 0,46%, in un contesto di volumi sottili che ha aumentato la volatilità in tutta Europa, dove Francoforte segna +1,14%, Parigi +0,78%, Amsterdam +0,59%, Madrid +0,19%, Londra +0,06%.
Non ha sollevato granché gli animi in mattinata la stima flash di novembre sull’inflazione nell’area della moneta unica (+2,3%), in linea con le attese (+2,4%), ma in crescita (a ottobre era +2% e settembre +1,7%) e quindi poco utile a chiarire se e in che misura la Bce taglierà i tassi nella riunione del 12 dicembre.
Wall Street tonica nel Black Friday
Oltreoceano gli indici newyorkesi si muovono tonici, a poche ore dalla fine degli scambi che termineranno alle 13 (le 19 ora italiana) in questo Black Friday, semi festivo – ieri Wall Street è rimasta ferma per il Ringraziamento – che molto potrà raccontare della voglia di spendere ancora degli statunitensi.
Al momento pare che novembre sarà il miglior mese dell’anno Wall Street.
Impennata dello yen
Sul mercato dei cambi l’euro-dollaro è poco mosso e tratta intorno a 1,055, mentre si mette in luce lo yen, che ha toccato i massimi da sei settimane contro il biglietto verde, sulle attese di un incremento dei tassi da parte della BoJ dopo una lettura più solida del previsto dell’inflazione giapponese. Al momento il cambio è 150,18. Gli investitori si proteggono inoltre dalle incertezze con la valuta nipponica, in giornate in cui anche l’oro ritrova smalto.
La giornata procede tonica anche per il bitcoin, che cambia oltre i 98.300 mila dollari, poco distante dal massimo storico di 99.830 toccato recentemente. Le valute digitali stanno vivendo una stagione felice, nella previsione che Trump offrirà appoggio al settore. Intanto oggi l’imprenditore delle criptovalute Justin Sun ha deciso di mangiare la banana incollata a una parete con nastro adesivo, pagata 6,2 milioni di dollari a un’asta di Sotheby’s la scorsa settimana. “Il valore reale è il concetto stesso”, ha spiegato Sun nel corso di un evento ad Hong Kong per consumare, a favore di telecamere, la celebre banana, pagata in valuta virtuale.
Tra le materie si apprezza il petrolio, prossimo però a chiudere un mese negativo: il greggio texano tratta poco sotto i 70 dollari; il Brent intorno a 73,15 dollari al barile.
Piazza Affari, banche in focus
I maggiori rialzi del giorno di Piazza Affari riguardano Stm +2,15% e Amplifon +2,26%, ma a restare in focus sono soprattutto le banche, con Unicredit (+0,46%) che ha scompigliato i giochi lanciando un Ops nei giorni scorsi su Banco Bpm (+0,78%) che ha rispedito l’offerta al mittente. Ora il mercato scommette su un rilancio e intanto l’ad Andrea Orcel avrebbe in programma un incontro con il management di Credit Agricole, principale azionista di Piazza Meda con una quota superiore al 9%.
Il titolo bancario più vivace resta Mps +1,87%, che dalle varie battaglie in corso pensa in ogni caso di uscire vincente.
Tra i titoli assicurativi oggi sono tornati anche gli acquisti su Unipol +1,6%, mentre è piatta Generali -0,07%, al centro di un’altra partita su cui è tornato oggi il Sole 24 ore, quella su un’intesa con l’asset management di Natixis.
Soffre però l’azionista più robusto del Leone triestino, Mediobanca -1,18%. Arretra anche oggi Tim -1,47%.
La debolezza non abbandona i titoli del lusso, con Moncler (-0,77%), mentre l’automotive, altro settore nel mirino dei dazi, ritrova sprint con Stellantis +1,51% e Pirelli +0,9%.
Tra i maggiori ribassi del giorno Erg, -0,38%, che è destinata a lasciare il posto a Buzzi (-0,25%) sul listino principale il mese prossimo.
Spread in calo
Si restringe ancora lo spread tra Btp e Bund, entrambi di durata decennale: 119 punti base (-2,13%), con rendimento in netto calo. Per il titolo italiano è il 3,27%.