I listini europei conducono in porto oggi una seduta tranquilla e positiva, anche se un po’ sottotono mancando del punto di riferimento di Wall Street, chiusa per la festa del Ringraziamento.
Milano si apprezza dello 0,52%, in scia a Francoforte +0,92% e in sintonia con Parigi +0,51%. Seguono Amsterdam +0,24%, Madrid +0,22%, Londra +0,1%.
Il sentiment della zona euro è migliorato in mattinata insieme al quadro politico francese e con i titoli di Stato d’Oltralpe che hanno visto un allentamento delle tensioni. Inoltre l’inflazione tedesca di ottobre è apparsa in linea con le attese (2,2%), mentre si avvicina la riunione della Bce del 12 dicembre, un tema sempre caldo per gli investitori.
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Villeroy (Bce): opzioni aperte per un taglio più ampio a dicembre
Il mercato ieri ha ridotto le scommesse su un taglio da parte della Bce il mese prossimo, dopo le dichiarazioni ‘hawkish’ della consigliera Bce Isabel Schnabel. Oggi però il consigliere Francois Villeroy de Galhau ha detto che “vedendo la situazione, ci sono tutte le ragioni per tagliare” i tassi d’interesse “il 12 dicembre”. E la sforbiciata potrebbe essere anche superiore al previsto.
Eurotower – ha aggiunto – dovrebbe mantenere aperte le opzioni, con il relativo tasso di riferimento che potrebbe scendere a un livello tale da stimolare nuovamente la crescita.
La presidente Christine Lagarde invece ha suggerito ai paesi europei di evitare il braccio di ferro con Trump sui dazi, di negoziare e rispondere acquistando beni made in Usa. È presto per dire se le tariffe avranno una ricaduta sull’inflazione, ma per Lagarde è possibile un leggero aumento delle pressioni, a causa di una probabile riduzione dell’attività economica e oscillazioni dei cambi.
In questo contesto l’euro, dopo il recupero della vigilia, tratta in lieve calo contro dollaro, a 1,055. Sono stabili i prezzi del petrolio.
Piazza Affari, la brace arde sotto la cenere
La brace arde sotto la cenere di Piazza Affari, che vede oggi acquisti sul settore automotive, particolarmente disorientato nei giorni scorsi, insieme al comparto del lusso, dai progetti di dazi di Donald Trump. Tra le blue chip svettano Iveco +4,23% e Stellantis +1,76%.
Inoltre ci sono varie storie interessanti in questo periodo sul listino milanese. Una di queste riguarda Nexi +3,97%: la regina dei pagamenti digitali beneficia infatti di indiscrezioni secondo cui Cdp starebbe valutando di acquistare la rete interbancaria (Rni) dal gruppo. Un’altra è relativa a Recordati, -0,68%: secondo fonti stampa infatti l’azienda starebbe lavorando a un’aggregazione con Angelini, per creare un colosso della farmaceutica e della salute da oltre 4 miliardi di fatturato. Scrive il Corsera che, “secondo indiscrezioni, lo schema dell’operazione contempla l’unione delle due aziende – la prima quotata, la seconda a controllo familiare – con il sostegno di una cordata di investitori finanziari”.
Il settore più effervescente poi resta quello bancario, in continuo movimento verso nuove realtà più grandi e solide.
L’incremento giornaliero più robusto è di Banco Bpm +1,97%, che ha respinto al mittente l’offerta di scambio di Unicredit (+1,13%), ma con il mercato che pensa a un rilancio o magari a una contromossa che coinvolga Mps (+1,43%). Sulla partita è intervenuto oggi anche l’ad di Intesa (+0,7%) Carlo Messina che esclude la possibilità di indossare le vesti del Cavaliere Bianco (come ventilato dalla stampa) a favore dell’istituto di Piazza Meda. “Abbiamo una quota di mercato talmente elevata – ha detto Messina – che non possiamo fare nessuna operazione in Italia”. Gli acquisti continuano a premiare Mps, nella prospettiva della creazione del terzo polo, dopo la formazione di una cordata nazionale guidata da Banco Bpm che ha recentemente acquistato il 5% (si sale al 9% con Anima) della banca toscana. Si affaccia nella top ten del giorno anche Popolare di Sondrio +1,33%.
Tra le big cap in maggiore rialzo oggi ci sono inoltre Leonardo +2,12%, Interpump +1,39% e Tenaris +1,17%.
Arretra invece Tim, -1,21%, nonostante alcuni report positivi. Jp Morgan ha alzato l’obiettivo di prezzo da 0,27 a 0,29 euro per azione, mentre Exane porta il giudizio da ‘underperform’ a ‘neutral’, con target price rivisto da 0,20 a 0,25 euro.
S’indeboliscono Diasorin -1,4%, Campari -1,04%, Unipol -0,68%, Moncler -0,57%.
Spread in calo
La chiusura è positiva anche per il secondario: scende infatti lo spread tra Btp e Bund, entrambi di durata decennale, a 121 punti base e tassi in ritirata. Il titolo italiano è indicato al 3,34%, mentre quello tedesco al 2,13%.
Tirano un sospiro di sollievo poi i titoli di Stato francesi, dopo il tonfo di ieri. Il rendimento dell’Oat decennale torna sotto il 3% (al 2,95%), pur restando più alto di quello del Bono spagnolo (+2,84%) e lo spread col Bund arretra a 82 punti base.
In Italia, scendono i rendimenti anche sul primario.
Stamattina il Tesoro ha assegnato in asta 6,75 miliardi complessivi di Btp a 5, a 10 e a 15 anni, con tassi in calo. Per i Btp a 5 anni (3,25 miliardi) il rendimento è arretrato del 2,79% in calo di 17 punti base. Btp a 10 anni (2 miliardi) con un tasso del 3,39% in calo di 19 punti. I Btp a 15 anni (1,5 miliardi), con un rendimento del 3,16%. In asta infine anche 1,5 miliardi di Cct a 8 anni che hanno ottenuto un rendimento del 4,08%.