Nonostante le minacce nucleari russe e le banche che ancora camminano sul filo del rasoio, i mercati europei trovano oggi la forza di rimbalzare e chiudono la seduta in progresso. Contribuiscono al miglioramento del sentiment i prezzi a sconto di alcuni titoli e qualche notizia positiva, come la crescita della della fiducia delle imprese tedesche (l’indice Ifo è salito a sorpresa in marzo a 93,3 punti da 91,1 di febbraio e attese a 90,9 punti) e il fatto che, negli Usa, First Citizens (+5,09%) acquisterà i depositi e gli impieghi della fallita Svb dalla Federal Deposit Insurance Corporation.
Il clima resta però variabile e Wall Street, dopo un avvio intonato si muove ora contrastata. Il Nasdaq perde lo 0,3%, anche se Tesla si apprezza di oltre il 2%, poiché gli analisti si aspettano un dato record sulle consegne nel primo trimestre.
Onda verde in Europa
Milano sale dell’1,2% a 26.206 punti base, con i titoli industriali. L’onda verde sui mercati europei parte da Zurigo +1,46%, dove Credit Suisse e l’acquirente Ubs mostrano progressi rispettivamente dello 0,71% e dello 0,81%, nel giorno in cui si è dimesso il presidente della Saudi National Bank (azionista di CS), i cui commenti hanno innescato la crisi del settore bancario europeo. A dare tono al listino elvetico è soprattutto Novartis (+7,88%), grazie ai successi di un suo farmaco per il cancro al seno che ha dimostrato di ridurre il rischio di recidiva in una malattia in fase iniziale.
Nel resto d’Europa guadagnano oltre un punto percentuale Madrid +1,43% e Francoforte, +1,16%. La tedesca Deutsche Bank si apprezza del 4,14%, dopo il tonfo dell’8,5% di venerdì scorso. A seguire Parigi +0,9%, Londra +0,89%, Amsterdam +0,56%.
Le banche sono generalmente positive, ma caute. In un’intervista a un quotidiano tedesco Jose Manuel Campa, presidente dell’Autorità bancaria europea (Eba), ha detto che il settore rimane molto vulnerabile dopo le misure adottate per arginare le conseguenze delle crisi di Silicon Valley Bank e di Credit Suisse. L’aumento dei tassi di interesse d’altra parte continua a pesare sui mercati finanziari e l’Eba sta monitorando le perdite non realizzate nei bilanci delle banche.
Rimbalza il petrolio
Il petrolio ritrova smalto e i future di Brent e Wti salgono dell’1,5% circa. Secondo Reuters l’oro nero trae beneficio dai piani di Putin di posizionare armi nucleari tattiche in Bielorussia.
“La mossa rappresenta uno dei segnali più evidenti della Russia sul nucleare e un avvertimento alla Nato per il sostegno militare offerto all’Ucraina, che, in risposta, ha chiesto una riunione del Consiglio di Sicurezza Onu”. La Nato ha criticato Putin per quella che ha definito una retorica nucleare “pericolosa e irresponsabile”.
Sale anche il prezzo del gas, oltre 42,3 euro al Mwh. Sul mercato valutario l’euro tratta in lieve progresso contro dollaro, intorno a 1,078.
Piazza Affari, bene l’industria e banche guardinghe. In rosso Diasorin e Mps
Il sito di Borsa Italiana è andato in tilt nel finale, ma in prossimità di chiusura erano ben comprati i titoli industriali a partire da Saipem +3,62%, Iveco +3,34%, Prysmian +2,75%, Leonardo +2,86%. Nel settore farmaceutico avanza Recordati +2,94%. Tra le utility svettano Terna +2,18% e Italgas +2,78%. Le blue chip in rosso sono poche e la maglia nera va a Diasorin -3,97%, che paga pegno alle previsioni per l’anno in corso dopo la presentazione dei conti 2022.
Le banche sono miste: è in netto calo anche Mps, -1,81%, un settore bancario guardingo ma positivo. Il ribasso di Monte Paschi sembra da imputare alla maggior volatilità del titolo e non pare legato al fatto che ieri il ministero dell’Economia ha depositato la lista di candidati per il rinnovo del cda, confermando l’ad Luigi Lovaglio e indicando Nicola Maione alla presidenza.
Guadagnano Unicredit +1,23%, Intesa +0,38%. Nel risparmio gestito brilla Finecobank +1,32%, con Morgan Stanley che ha avviato la copertura sul titolo, citando, le interessanti valutazioni borsistiche e le aspettative di crescita degli utili per i prossimi anni grazie al modello ibrido della banca in un contesto in cui si avvicina il picco di aumento dei tassi.
Nell’auto premiata Ferrari, +1,27%, con la Ue che progetta di esentare le auto alimentate con e-fuel dal divieto di circolazione dei nuovi veicoli con motore a combustione dal 2035.
Spread in calo
La seduta penalizza un po’ i titoli di Stato della zona euro, che vedono rendimenti in leggero rialzo. Il Btp decennale in chiusura è indicato a +3,95 (dal 3,9% di venerdì). Fa peggio il Bund a +2,18% (da 2,08%).