Il rimbalzo dei titoli petroliferi, insieme alla buona intonazione di lusso e banche, porta anche oggi Piazza Affari sul podio delle principali borse europee. Il Ftse Mib apprezza dello 0,83% a 26.435 punti base, consolidandosi ai massimi da circa un anno, in un contesto globale molto cauto in attesa delle riunioni di Bce, Fed e BoE della prossima settimana.
Francoforte si apprezza dello 0,12%, Parigi e Londra sono praticamente piatte, mentre Amsterdam segna un progresso dello 0,46% e Madrid dello 0,29%. Sul Cac 40 Lvmh è incolore, dopo vari alti e bassi a seguito dei conti record 2022. Ad allontanare dal titolo e a suggerire prudenza sarebbe una piccola debolezza a livello di margine operativo, che ha attirato l’attenzione degli analisti.
Wall Street timida, ma positiva nonostante Intel
A dettare l’umore anche in Europa, nel pomeriggio, è stato l’avvio volatile di Wall Street, incerta sulla strada da prendere tra nuovi segnali di rallentamento dell’inflazione e il crollo di Intel (-7,4%) dopo i conti.
Al momento Dow Jones (+0,15%), S&P 500 (+0,21%) e Nasdaq (+0,55%) sono in verde.
Il sentiment cerca un suo centro di gravità soprattutto in vista della riunione della banca centrale Usa, da cui ci si attende un nuovo rialzo di 25 punti, da replicare nella riunione successiva, ma con il quadro macro che appare fluido e potrebbe riservare sorprese.
Per attenerci ai dati di oggi: l’inflazione Pce ha rallentato il passo a dicembre (già ieri si era vista una frenata nel quarto trimestre). Mese su mese la crescita è stata dello 0,1% e +5% rispetto a un anno prima (da +5,5% di novembre). I redditi personali inoltre sono aumentati dello 0,2%, in linea con le attese, mentre le spese per i consumi sono diminuite dello 0,2%, contro attese per un calo dello 0,1%.
Questo quadro compensa parzialmente le preoccupazioni sollevate dalla trimestrale del colosso dei chip, che ha alimentato i timori di un crollo del mercato dei Pc. Intel è in profondo rosso dopo una trimestrale deludente e un outlook preoccupante, entrambi dovuti a una debole domanda di computer, a problemi di produzione dei chip e a una perdita di quote di mercato a vantaggio della rivale Amd. Volano però Amex (titolo migliore sul DJ) e Visa che hanno stupito positivamente gli investitori.
Tensioni sui titoli di Stato
Il nervosismo su quanto decideranno le banche centrali si esprime nel mercato dei titoli di Stato. I T-Bond vendono al momento prezzi in calo e tassi in crescita.
Chiude in rosso anche la carta italiana: lo spread tra Btp decennale Bund di pari durata sale a 189 punti base (+1,86%) e i rendimenti vanno ancora verso l’alto e sono indicati in chiusura rispettivamente a +4,09% e +2,2%.
Intanto sul primario il tasso dei Bot semestrali, assegnati in asta, aggiorna il massimo dal 2012 (rendimento al 2,822%, in aumento di 50 centesimi rispetto all’asta del mese precedente).
Secondo gli economisti intervistati da Reuters la Bce aumenterà i tassi di interesse di 50 punti base in ognuna delle due prossime riunioni. “Le previsioni degli economisti rischiano comunque di restare indietro rispetto alla guidance dei banchieri centrali sui movimenti dei tassi”.
Rialza la testa il dollaro; tiene il passo lo yen
Sul mercato valutario rialza la testa il dollaro, che tratta in progresso contro un panel di valute e si apprezza anche contro l’euro, che al momento cambia intorno a 1,086. Tiene il passo contro il biglietto verde lo yen, che si è rafforzato dopo la notizia che i prezzi annuali al consumo di base a Tokyo, (che in genere anticipano le tendenze nazionali) sono aumentati del 4,3% a gennaio, al ritmo più veloce in oltre 40 anni.
Sul fronte energetico passa in negativo il petrolio: Brent -0,65%, 86,9 dollari al barile; Wti -1,02%, 80,18 dollari al barile.
Stabile il gas, poco sotto i 55 euro al Mwh.
A Piazza Affari, brillano Saipem, Moncler, Buzzi
I guadagni di Piazza Affari di oggi sono dovuti in primo luogo a Saipem, che centra un rimbalzo del 4,51%, dopo una serie di sedute negative. In scia Tenaris +2,27%.
Nella parte alta del listino si mette in luce Moncler +2,37%, con il lusso ben comprato a livello europeo. Tra i titoli milanesi del settore chiude una buona seduta anche Ferragamo, +1,89%, che era partita in ribasso a seguito dei risultati comunicati ieri sera, non tanto convincenti. Per Equità però il titolo è “buy”, perché le prospettive migliorano a seguita della riapertura della Cina. Sono più prudenti Intesa (hold) e Intermonte (neutral).
Buzzi, +2,45%, trova posto in alta classifica, spinta anche dal miglioramento di target price da parte di JP Morgan e Citigroup.
Bene Stm, +2,32%.
Il denaro resta sul settore automotive, già in evidenza ieri: Ferrari +2,29%, Cnh +1,73% (su cui Berenberg ha avviato la copertura con ‘buy’), Stellantis +1,01%. Perde quota però Pirelli -1,25%.
Le banche appaiono ben comprate, con Bper +1,55% che guida i rialzi odierni.
Spunti su Nexi +1,45%.
È ancora in calo Telecom, -0,7%, impigliata nel nulla di fatto sulla rete dopo la riunione di ieri al Mimit.