La concorrenza cinese nell’intelligenza artificiale sta facendo tremare Wall Street (Nasdaq -3,2%), dopo aver penalizzato oggi le borse europee che chiudono contrastate. La temuta bolla legata al settore del futuro ha infatti pericolosamente cominciato a galleggiare nei cieli finanziari.
La notizia che fin dall’alba ha scosso i mercati è che la start up cinese DeepSeek sta sbaragliando i concorrenti americani, mettendo a punto un modello di Intelligenza Artificiale a costi più bassi e con performance migliori. Così, dopo l’ampia scommessa fatta dal mercato sulla rivoluzione tech targata Usa, ora sorge il dubbio che il Dragone possa fare di meglio e gli investitori, in fuga da titoli come Nvidia (-16%), Qualcomm, Intel, stanno sterzando rapidamente verso i T-Bond, che vedono oggi prezzi in netto rialzo e tassi in ribasso.
Il tutto in avvio di una settimana assai intensa sotto il profilo macro, con Fed e Bce che terranno le loro riunioni di politica monetaria. La Fed annuncerà le sue decisioni mercoledì e il mercato si attende una pausa nel taglio dei tassi, ma anche qualche indicazione sul futuro. La Bce dovrebbe procedere con un ulteriore allentamento, abbassando i tassi d’interesse di un quarto di punto.
Europa contrastata, bene Milano con utility e Generali
In questo contesto Piazza Affari chiude poco sotto la parità (-0,03%) dopo aver resistito in territorio positivo per gran parte della seduta, anche grazie alla scarsità di titoli tecnologici nel listino. A dare verve agli scambi sono stati gli acquisti su azioni ritenute difensive come quelle delle utility e di Telecom (+1,22%). Tra le migliori blue chip c’è inoltre Generali, +1,92%, nell’attesa che il Leone giovedì prossimo presenti il nuovo piano strategico al 2027. Hsbc ha tagliato il rating sul titolo a ‘hold’ da ‘buy’, ma anche alzato il target price a 30,5 euro da 30. Inoltre il colosso assicurativo è parte della intricata partita finanziaria che si sta giocando nel settore bancario dopo l’Ops lanciata da Mps (-2%) su Mediobanca (+0,18%).
Nel resto d’Europa arretrano Amsterdam -0,72% e Francoforte -0,45%, mentre sono incolori Parigi e Londra.
Dollaro e petrolio in calo
La seduta appare leggermente avversa al dollaro, che si indebolisce oggi contro le principali valute, anche se lo scontro a suon di dazi con la Colombia è rientrato dopo che il paese sudamericano si è arreso all’idea di accettare aerei militari Usa che trasportano migranti deportati.
L’euro cambia oltre 1,05 con un progresso dello 0,25%, ma il biglietto verde perde più nettamente terreno contro lo yen (-0,94%), per un cambio di 154,27.
Le vendite colpiscono anche le materie prime, a partire dal petrolio, che vede i future di Brent e Wti in ribasso di oltre un punto percentuale. Il greggio del mare del Nord, consegna aprile, tratta a 76,44 dollari al barile; il greggio texano, marzo, a 73,44 dollari al barile.
Dopo essersi avvicinato ai suoi massimi nei giorni scorsi ripiega anche l’oro. Lo spot gold cede infatti l’1% circa, per un prezzo 2742,27 dollari l’oncia.
Tra le criptovalute perde quota centomila il bitcoin, proprio dopo che venerdì Trump ha creato l’atteso gruppo di lavoro per consigliare la Casa Bianca sulla strategia sulle monete digitali.
Piazza Affari al traino di Hera
Sul principale listino di Piazza Affari svetta oggi Hera, +3,79% e tra le utility sono in netto progresso anche Enel +1,17%, Italgas +1,17, Snam +1,11%.
Si apprezzano inoltre Inwit +1,92% e Stellantis +1,47%, mentre la pagina delle perdite si apre con Prysmian, -8,75%, oggetto di realizzi dopo aver toccato i massimi storici venerdì scorso. Inoltre Morgan Stanley ha deciso di tagliare il prezzo obiettivo a 64 da 65 euro per azione.
Prosegue l’emorragia su Mps, dopo l’azzardo su Mediobanca, che non si sa come andrà a finire. Domani si dovrebbe riunire il cda di Piazzetta Cuccia da cui ci si aspetta che l’offerta sia ritenuta ostile.
Equita, ha alzato il target price di Mediobanca a 18,6 euro e giudica ”il progetto è innovativo e ambizioso”, ma continua “ad avere dubbi sull’integrazione di due realtà con modelli di business e culture aziendali molto differenti e sulla capacità di generare sinergie in modo efficace”.
Tra le banche Bper perde l’1,21%. Le prese di profitto penalizzano anche Buzzi -1,61% e Interpump -1,19%. Male, con le perdite del greggio, Saipem -1,24%.
Spread in lieve rialzo
La chiusura è in rosso sul secondario: lo spread tra decennale italiano e tedesco è a 112 punti base, anche se i tassi scendono leggermente al 3,63% e 2,5%.