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Borse chiusura 18 febbraio: banche, Leonardo e Telecom danno nuovo sprint a Piazza Affari

Imagoeconomica

Le borse europee chiudono in leggero rialzo oggi, in attesa di notizie da Riad, dove sono in corso i primi colloqui tra Stati Uniti e Russia sulla guerra in Ucraina.

Il clima finanziario europeo è sereno-variabile, con i titoli della difesa ancora in focus, mentre Wall Street torna agli scambi senza entusiasmo dopo il lungo weekend. Negli Usa il conto alla rovescia è per i verbali dell’ultima riunione della Fed in uscita domani, mentre si resta in allerta sul tema dazi.

Piazza Affari si consolida oltre 38.500 (38.554) punti base e aggiunge +0,59% ai cospicui guadagni visti quest’anno, tra una stagione delle trimestrali superiore al previsto, il risiko bancario e altre partite in corso come quella di Tim (+2,49%), il rally di Leonardo (+2,16%).

Nel resto d’Europa Francoforte si apprezza dello 0,22%, Parigi dello 0,21% e Madrid dello 0,87%. Amsterdam cede lo 0,16% e Londra è praticamente piatta.

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Focus sull’Arabia Saudita, mentre Draghi sollecita gli Stati Uniti d’Europa

Gli investitori al momento mettono in stand-by le preoccupazioni sui dazi e stanno in ascolto delle notizie dall’Arabia Saudita, dove gli Stati Uniti tornano al dialogo con Mosca e aprono a un futuro coinvolgimento dell’Ue nei negoziati. Al di là del giudizio politico degli “esclusi”, a partire da Zelensky e da rappresentanti europei, i mercati guardano comunque al sodo, in particolare alla possibilità che questa guerra abbia una fine e al potenziale incremento delle spese militari da parte dei vari paesi Ue. Una prospettiva che ieri ha fatto volare i titoli della difesa e che anche oggi ha sostenuto il settore. Inoltre la scossa inflitta al blocco dall’amministrazione Trump potrebbe servire all’Unione per fare qualche passo avanti. Un percorso necessario per sopravvivere, secondo l’ex presidente della Bce ed ex premier italiano Mario Draghi, che oggi, al parlamento europeo, ha sollecitato gli Stati Uniti d’Europa: un coordinamento senza precedenti, una rivoluzione non solo culturale che porti i paesi a comportarsi come un singolo stato. 

Gli investitori soppesano inoltre i vantaggi di un eventuale debito comune o più probabilmente di un ulteriore allentamento della stretta monetaria da parte delle Bce e sono in attesa delle elezioni tedesche, sperando in futuro governo meno rigido sui conti e che potrà magari ridare slancio all’asfittica economia teutonica con investimenti pubblici. Forse per questo sale oltre le attese nel mese di febbraio la fiducia delle imprese tedesche (28 punti da 10.3 di gennaio).

Valutario poco mosso, l’Australia taglia i tassi

Sul mercato dei cambi l’euro-dollaro è poco mosso e tratta in area 1,046.

L’andamento è stabile anche per il dollaro australiano, dopo che la banca centrale del paese ha deciso di tagliare i tassi per la prima volta dopo 20 anni, dello 0,25% (al 4,10%).

Tra le materie prime resta in evidenza l’oro, che tratta in progresso dell’1% a 2927,44 dollari l’oncia nella consegna immediata.

Si apprezza anche il petrolio, con i future di aprile, che vedono il Brent a 75,45 dollari al barile e il greggio texano a 71,45 dollari.

Intanto rialza la testa il gas ad Amsterdam, pur restando ampiamente sotto i 50 euro al mwh.

Piazza Affari, tonica con le banche

Piazza Affari resta ai massimi da fine 2007, grazie a una settore bancario sempre in grande spolvero.

Tra i titoli più gettonati anche oggi Banco Bpm +2,59%, Pop di Sondrio +2,34%, Intesa +1,88%, Mps +1,64%, Bper +1,48%, Unicredit +1,66%.

Tra le blue chip migliori del listino c’è Telecom, con Barclays che conferma il giudizio Overweight e alza il prezzo obiettivo a 0,37 da 0,35 euro.

Il titolo si riprende dopo le tre giornate di ribassi, frastornato da una girandola di notizie sul suo futuro e dopo l’ingresso nel capitale di Poste (+0,34%). Quest’ultima avrebbe contatti con Vivendi (azionista di Tim con il 23,94%) e con Cvc, fondo britannico che nelle scorse settimane ha manifestato interesse a rilevare le quote dei francesi, da tempo disponibili a ragionare sulla cessione.

Si conferma in denaro Leonardo, che ha toccato il suo massimo storico oltre i 35 euro per azione del finale. 

Nell’industria riprende quota Interpump, +1,47%, dopo il tonfo della scorsa settimana a seguito della trimestrale.

Chiudono una seduta in rosso invece Amplifon -2,4%, A2a -1,22%, Ferrari -1,39%, Diasorin -0,96%.

Fuori dal paniere principale Fincantieri guadagna l’1,99%, in scia alla notizia di aver ricevuto un ordine da 500 milioni per la flotta della Marina degli Emirati Arabi Uniti.

Spread ai minimi da settembre 2021

La chiusura è in verde anche sul secondario: lo spread tra Btp decennale e Bund di uguale durata arretra a 105 punti base, livello minimo da settembre 2025, mentre i tassi sono rispettivamente al 3,55% e 2,49%.

Sul primario si conferma robusto l’appetito dei piccoli risparmiatori per il nuovo Bto Più: a mezz’ora dalla chiusura della seconda giornata di collocamento il titolo, scadenza 2033, aveva registrato richieste per 3,63 miliardi, sulla base di oltre 110 mila contratti.

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