X

BORSE CHIUSURA 17 DICEMBRE – Ftse Mib sfiora quota 26 mila punti in una seduta di grande volatilità

Pixabay

I listini della zona euro procedono a passo lento in questo avvio di settimana, ma si confermano cautamente positivi nonostante i conti deludenti di alcune grandi banche statunitensi e l’andamento contrastato di Wall Street, che oggi è tornata agli scambi dopo la festività della vigilia. 

Piazza Affari ha recuperato molto nelle ultime battute, su indiscrezioni di una Bce più cauta nei prossimi interventi sui tassi (è sceso così anche il rendimento del Btp sul secondario), comunque sia in chiusura il Ftse Mib segna +0,31% a 25.981 punti base e mostra livelli pre guerra. Il quadro è analogo a Francoforte +0,33%, Parigi +0,48%, Madrid +0,17%, Amsterdam +0,06%. Fuori dal blocco Londra è in lieve calo, -0,09%.

Dow Jones in rosso con Goldman Sachs 

Oltreoceano Wall Street procede stonata. Perde soprattutto il Dow Jones (-1%) zavorrato dalle azioni di grandi banche come Goldman Sachs, che cede quasi il 7%. Il colosso ha visto i profitti crollare di circa due terzi nell’ultima parte dell’anno e ha presentato conti inferiori alle stime. I ricavi sono risultati pari a 10,59 miliardi di dollari, sotto i 10,7 miliardi delle previsioni. L’utile per azione si è attestato a 3,32 dollari, meno dei 5,48 dollari delle attese.

La debolezza investe anche JP Morgan (-2%), mentre Morgan Stanley vola (+6,2%), dopo aver mostrato profitti in ribasso, ma aver superato le stime dei mercati con utile attribuibile agli azionisti pari a 2,11 miliardi di dollari.

In Europa tutti pazzi per Louis Vuitton

Il clima continentale è stato positivamente influenzato dal record di capitalizzazione a 400 miliardi di euro raggiunto in seduta da Louis Vuitton, che poi ha ripiegato un po’ per chiudere con un progresso dello 0,39%. A dare fiducia agli investitori europei inoltre ha contribuito Pechino annunciando che la pandemia da Covid 19 nel Celeste impero ha già toccato il picco. Questo ha parzialmente compensato le preoccupazioni per la crescita cinese, che nel 2022 ha registrato l’aumento del Pil più modesto da quasi mezzo secolo (+3%). Nel quarto trimestre però le cose sono andate meglio delle stime (+2,9%).

Intanto a gennaio migliora il sentiment economico tedesco a 16,9 punti, dopo i progressi già visti a dicembre. E scende l’inflazione della prima economia della zona euro: -0,8% il mese scorso rispetto a novembre (+8,6% annuo). Sulla base dei dati comunicati oggi nel 2002 in Germania i prezzi al consumo hanno segnato un incremento del 7,9% rispetto al 2021.

Le cose sono andate peggio in Italia. Secondo le stime dell’Istat in dicembre c’è stato un incremento dello 0,3% mensile (11,6% annuo), per una media di prezzi cresciuti nel 2022 dell’8,1%.

Infine, l’Europa sembra intenzionato a tenere il passo con gli Usa e la Cina, nella sfida industriale green, e studia progetti comuni, a partire da un piano industriale per il Green Deal come annunciato da Ursula von der Leyen al World Economic Forum a Davos.

Sale il petrolio, Opec ottimista sul 2023

Sul mercato valutario l’euro resta aggrappato a quota 1,08 contro il dollaro.

Tra le materie prime si apprezza il petrolio, tipo Brent, +1,7%, 85,9 dollari al barile. Secondo l’Opec la domanda petrolifera cinese rimbalzerà quest’anno grazie all’allentamento delle restrizioni imposte dal Paese contro il Covid-19 e trainerà la crescita globale. Il cartello ha espresso ottimismo sulle prospettive dell’economia mondiale nel 2023.

Il gas ad Amsterdam si espande un po’, ma resta sotto quota 60 euro al Mwh.

A Piazza Affari svettano Recordati e Leonardo

A guidare i rialzi odierni del Ftse Mib è Leonardo +4,9%, dopo il “buy” di Goldman Sachs.

Anche Recordati fa un bel salto, +4,42% e festeggia così l’indicazione “comprare” di Intermonte.

Bene inoltre Tenaris +3,03%, Prysmian +2,24%, Ferrari +1,84%.

Stm guadagna il 2,07% guardando a Barclays che ha avviato la copertura con overweight.

Il lato vendite è anche oggi capitanato da Iveco, -2,17%, che arretra un po’ dopo la corsa di inizio anno.

Sono negative le banche: Intesa -1,05%, Bper -1,54%, Unicredit -0,88%. Scende Sapiens -0,93%:

Spread in calo; il rendimento del Btp sotto il 4%

Torna il sereno anche sui titoli di Stato. Lo spread tra Btp decennale e Bund di pari durata arretra a 184 punti base (-1,65%) e il tasso del titolo italiano torna sotto il 4% al 3,89%; quello del titolo tedesco è indicato a +2,05%.

Related Post
Categories: Finanza e Mercati