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Borse chiusura 16 dicembre: il Nasdaq scatta ancora e a Milano vola Telecom ma per Stellantis c’è un nuovo tonfo

Nella settimana della Fed le Borse si muovono a due velocità: in ribasso l’Europa con un forte tonfo della scuderia Agnelli-Elkann e in effervescenza il Nasdaq che colleziona nuovi record

Borse chiusura 16 dicembre: il Nasdaq scatta ancora e a Milano vola Telecom ma per Stellantis c’è un nuovo tonfo

L’incertezza politica ha frenato oggi le borse europee, che chiudono in leggero calo, mentre Wall Street si muove a livelli record dopo le prime ore di scambi e in apertura di una settimana che troverà il suo momento culminante nella riunione della Fed di dopodomani, da cui si attende un taglio dei tassi d’interesse di 25 punti base. In questo momento la divaricazione tra borse europee ed Usa è ai massimi di sempre.

L’Europa chiude in calo

Piazza Affari arretra dello 0,43%, nonostante la buona performance delle banche, zavorrata soprattutto dalla galassia Agnelli con le perdite di Stellantis (-4,83%), Iveco (-4,4%) e Ferrari (-2,6%).

Parigi è in maglia nera con un ribasso dello 0,71%. Le speranze riposte nel premier incaricato Francois Bayrou non compensano le preoccupazioni, soprattutto dopo il declassamento deciso da Moody’s venerdì scorso, che ha portato il suo giudizio sulla Francia ad “Aa3″ da “Aa2”, con outlook stabile. Una retrocessione che si fa sentire anche sullo spread tra Oat e Bund di durata decennale, che si riporta a 80 punti base.

Francoforte cede lo 0,25%, nel giorno in cui il parlamento tedesco ha negato la fiducia al cancelliere Olaf Scholz. Del resto l’epilogo dell’esecutivo era ampiamente previsto, tanto che la data del voto era già stata individuata (23 febbraio), mentre il paese teutonico spera in un nuovo inizio.

Sul Dax sono in profondo rosso i titoli delle quattro ruote, in un settore prostrato dalla lunga crisi. Porsche segna -2,51%, dopo aver avvertito che potrebbe svalutare il valore della sua quota in Volkswagen (-2,57%) di una cifra fino a 20 miliardi di euro, stimando un risultato 2024 “significativamente negativo” dopo le imposte.

L’incertezza politica della zona euro si somma tra l’altro a una debolezza economica della regione che trova nuove conferme nei PMI di dicembre: il manifatturiero è fermo a 45,2 punti, mentre l’indice dei servizi è in espansione e sale a 51,4. In Germania e Francia i numeri arretrano ancora e non bastano le parole di Christine Lagarde a sollevare completamente il morale, anche se la numero uno della Bce vede nuovi tagli dei tassi, se i dati dei prossimi mesi confermeranno lo scenario base previsto da Eurotower. 

Fuori da Eurolandia Londra perde lo 0,46%.

Wall Street intonata in attesa della Fed

La settimana che si apre oggi a Wall Street è particolarmente importante per una serie di dati macro, ma le maggiori attese si concentrano sulla riunione della Federal Reserve che terminerà mercoledì. Il mercato scommette che Jerome Powell taglierà nuovamente i tassi dello 0,25%, ma si guarderà anche al grafico “dot plot”, vale a dire alle aspettative dei governatori per la traiettoria di politica monetaria del prossimo anno. Sul futuro ha cercato di guardare nella sfera di cristallo il Financial Times interpellando alcuni economisti, secondo i quali la banca centrale Usa avrà prossimamente un approccio più cauto sui tassi, per paura che le politiche del presidente eletto Donald Trump possano far salire l’inflazione. Secondo la maggior parte dei partecipanti al sondaggio del quotidiano, i tassi saranno al 3,5% o più alti, alla fine del 2025, mentre a settembre – prima delle elezioni – erano convinti che sarebbero andati sotto tale soglia; al momento, i tassi sono al 4,5%-4,75%.

Tra i titoli azionari gli acquisti si concentrano su MicroStrategy e Axon, che entreranno nel Nasdaq-100, mentre Super Micro Computer è in ribasso e dovrà uscire dal club. 

Nuovo record del bitcoin

Sul mercato valutario l’euro-dollaro è oggi poco mosso e la moneta unica vede un cambio sempre in bilico su 1,05. La valuta statunitense è ancora forte contro lo yen (154,24) sulle attese che la BoJ lasci invariati i tassi, venerdì, quando terrà il suo meeting di politica monetaria. Risale invece il valore della sterlina, in vista di una BoE, chiamata a sua volta a una decisione sui tassi giovedì. Le attese sono che lasci le bocce ferme.

Tra le notizie del giorno torna di scena il valore del bitcoin, che ha toccato un nuovo record storico oltre i 106 mila dollari, sulle attese che Donald Trump, una volta rientrato alla Casa Bianca, possa introdurre una riserva strategica in moneta digitale, nonostante non sia molto chiaro cosa ciò possa significare o come possa essere attuato.

Tra le materie prime il petrolio tratta in ribasso: il future Wti gennaio 2025 cede l’1,22%, per un prezzo di 70,42 dollari al barile; il Brent, febbraio 2025, perde lo 0,63%, 74,02 dollari al barile. A pesare sui corsi dell’oro nero sono i dati macroeconomici pubblicati da Pechino, che fanno temere sotto il profilo della domanda. La crescita della produzione industriale cinese ha infatti leggermente accelerato a novembre, ma le vendite al dettaglio sono state più deboli del previsto, mantenendo la pressione sul Dragone per nuove misure a sostegno di un’economia fragile che deve affrontare i dazi commerciali Usa sotto la seconda amministrazione Trump.

Piazza Affari, balzo di Telecom

In Piazza Affari la regina del giorno tra le blue chip è Telecom, +5,69%, su indiscrezioni di mire di Cvc per la quota Vivendi nell’azienda. Brilla anche il settore bancario sempre in vista di un riassetto nel settore. 

In particolare sono in luce Mps +2,01%, Banco Bpm +1,25%, Bper +1,19% (resta sugli scudi anche l’azionista di quest’ultima, Unipol +1,94%). Le due big sono contrastate: sale Intesa Sanpaolo +0,42%, mentre è debole Unicredit -0,13%. La banca guidata da Andrea Orcel venerdì scorso ha depositato in Consob il documento dell’Ops su Piazza Meda. Un’offerta che Orcel ha definito “congrua”, mentre  Equita, nel daily, osserva: ”Sulla base dei prezzi attuali, il mercato sta riconoscendo un premio implicito per Banco Bpm del 14% rispetto alle condizioni di offerta”.

Tra i colossi del listino si apprezza Enel +1,09%. Il podio negativo del giorno va alla galassia Agnelli, come Stellantis, Iveco e Ferrari. John Elkann, a proposito del Cavallino rampante, ha detto nel secondo semestre i vertici del gruppo condivideranno un nuovo piano strategico. Le prese di beneficio penalizzano ancora Amplifon -2,25%. 

Tra i titoli del calcio, sempre un po’ più monitorati il lunedì, arretra Juventus FC (-2,62%), che ha pareggiato in casa contro il Venezia nella partita di campionato.

Sale lo spread 

Anche la carta italiana chiude una seduta leggermente negativa: lo spread tra Btp 10 anni e Bund 10 anni sale a 115 punti base, con un tasso del 3,39% per il benchmark tricolore.

L’Istat segnala che in novembre i prezzi al consumo nel Belpaese sono scesi dello 0,1% su base mensile e saliti dell’1,3% annuo (da 0,9%) e stime preliminari all’1,4%. Il cosiddetto carrello della spesa ha accelerato su base tendenziale da +2,0% a +2,3%.

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