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BORSE CHIUSURA 14 MARZO – Unicredit, Intesa e Generali guidano la riscossa di Piazza Affari sulla scia del Nasdaq

Generale rimbalzo dei listini dopo il lunedì nero: il Nasdaq tira la volata alle Borse di tutto il mondo e a Piazza Affari sono le grandi banche e compagnie di assicurazione a trascinare il Ftse Mib all’insù

BORSE CHIUSURA 14 MARZO – Unicredit, Intesa e Generali guidano la riscossa di Piazza Affari sulla scia del Nasdaq

I mercati scommettono su banche centrali più caute e chiudono in rimbalzo oggi in Europa, mentre le azioni del settore bancario rialzano la testa a livello globale, da Milano e New York. Wall Street si muove in netto progresso nella mattina americana. A dare una spinta in giornata hanno contribuito i prezzi al consumo Usa nel mese di febbraio, saliti dello 0,4% rispetto a gennaio e del 6% su base annua, livello più basso da settembre 2021. Era il 6,4% il mese scorso. L’inflazione americana rallenta, anche se resta alta e ben oltre il 2% cui tende la Fed. Il rompicapo per la banca centrale la prossima settimana non sarà quindi di facile soluzione, anche se i mercati sembrano ritrovare un certo ottimismo.

Europa in spolvero, con Milano in vetta

Piazza Affari, che ieri è stata la peggiore per il peso del settore bancario sul Ftse Mib, oggi torna sul podio per la stessa ragione e chiude con un guadagno del 2,36% tornando a 26.800 punti base. I titoli degli istituti di credito, che hanno subito perdite massicce nella seduta precedente, riprendono la scena a partire da Unicredit +4,2%, nonostante i malumori sullo stipendio per l’ad Andrea Orcel da approvare in assemblea. Tra i titoli in evidenza c’è Generali +3,62%, dopo il miglior risultato operativo di sempre e l’annuncio di un dividendo in crescita dell’8,4% a 1,16 euro per azione. Brillano titoli industriali come Interpump, +4,35%, miglior blue chip del giorno.

La schiarita è ampia anche a Francoforte +1,82%, Parigi +1,86%, Madrid +2,27%, Amsterdam +1,41%, Londra +1,21%. Resta un po’ indietro Zurigo, +0,81%, dove Credit Suisse (-0,62%) stenta a partecipare al banchetto generale dopo aver reso noto, nella relazione annuale per il 2022, che “i deflussi dei clienti si sono stabilizzati a livelli molto più bassi, ma non si sono ancora invertiti”. Le obbligazioni della banca elvetica sono arrivate a rendere il 30%.

Wall Street in rally con banche, nonostante Moody’s

Moody’s ha tagliato l’outlook del sistema bancario statunitense da ‘stabile’ a ‘negativo’, a causa del “rapido deterioramento dell’ambiente operativo”, ma Wall Street non sembra preoccuparsi troppo della retrocessione e mostra guadagni consistenti anche grazie al rimbalzo delle banche. Si placa dunque il panico da effetto contagio e la First Republic Bank (+58,81%), risale dall’abisso nel quale era precipitata ieri. Al momento è il titolo migliore dello S&P 500 (+1,95%).

Sul Nasdaq (+2,33%) è in luce Meta Platforms, +5,96%, che ha annunciato il taglio di altri diecimila posti di lavoro. La holding di Facebook, WhatsApp e Instagram aveva già tagliato oltre 11mila posti di lavoro a novembre, pari a circa il 13% dei suoi occupati. Dall’inizio dell’anno, il titolo di Meta guadagna quasi il 60% e ha recuperato le perdite accumulate nei mesi precedenti.

Attesa per le banche centrali. Scendono i prezzi dei T-Bond e salgono i tassi

La stella polare degli investitori resta la politica monetaria delle banche centrali e il fallimento delle banche regionali Usa, visto nei giorni scorsi, potrebbe indurre maggior cautela nel ritmo del rialzo dei tassi. In particolare, la Fed, la prossima settimana, potrebbe limitarsi a un rialzo di 25 punti base o potrebbe addirittura restare ferma, mentre la settimana scorsa il mercato scommetteva su un rialzo di 50 punti base. Oggi i futures prevedono un taglio dei tassi entro la fine dell’anno, con un tasso terminale al 4,45% a dicembre, in calo rispetto all’oltre 5% della scorsa settimana.

Certo il rebus da risolvere per Jerome Powell non è facile, perché l’inflazione resta alta, come hanno mostrato oggi i prezzi al consumo di febbraio.

I prezzi dei T-Bond infatti oggi scendono, dopo l’impennata di ieri e i tassi risalgono. Il rendimento del decennale è intorno al 3,64% e quello del titolo a due anni, che ieri ha registrato la maggior flessione da 36 anni, risale al momento al 4,33%.

Sul mercato valutario è in lieve recupero il dollaro. L’euro tratta poco sotto i livelli di ieri e si conferma oltre 1,07.

In un contesto d’incertezza resta negativo il petrolio, con i future Brent e Wti in calo dell’1,5% circa.

Precipita il gas ad Amsterdam, che perde quasi il 10% e torna a 44,73 euro al Mwh.

Spread in calo, salgono i rendimenti

Il clima è attendista per l’obbligazionario europeo, in vista della riunione della Bce di giovedì. Lo spread tra Btp 10 anni e Bund di pari durata chiude a 177 punti base (—2,26%), con rendimenti indicati in crescita per entrambi i titoli, rispettivamente a +4,2% e +2,42%.

Sono risaliti i tassi in Italia anche nell’asta a medio lungo termine del Tesoro. Il nuovo Btp triennale benchmark è stato assegnato con un tasso lordo del 3,71% in rialzo di 34 punti base rispetto all’asta precedente che rappresenta il nuovo massimo dal settembre del 2012. Il Btp a 7 anni al 3,98%, in rialzo di 18 punti base rispetto all’asta precedente. Il Tesoro ha offerto anche il BTp Green in scadenza nel 2035 assegnato con un rendimento lordo del 4,4% mentre il BTp a 50 anni, in seconda tranche, ha registrato un tasso del 4,2%.

Piazza Affari in spolvero con Generali e Tod’s

A dare un po’ di brio a Piazza Affari hanno contribuito oggi anche i risultati societari oltre le attese di due marchi prestigiosi come Generali e Tod’s.

Le azioni del Leone, che fanno parte delle blue chip, sono state premiate da Banca Akros, che ha portato il prezzo obiettivo a 20,5 euro da 18,5, restando ‘Accumulate’, e ha aumentato le stime di Eps 2023-24 intorno al 6,5% in media.

Fuori dal listino principale invece Tod’s si apprezza del 7,02%, dopo risultati 2022 oltre le attese e previsioni in miglioramento.

Il rally del titolo ha fatto da traino a tutto il settore del lusso e sul Ftse Mib si è messa in luce Moncler +3,95%.

Le grandi banche hanno rialzato la testa, a partire da Unicredit e Intesa +3,35%.

Nell’industria bene Interpump, Iveco +3,57%, Stm +3,35%, Amplifon +3,27%, Leonardo +2,95%.

Le utility si confermano un buon baluardo in questa fase volatile: A2a +3,29%, Enel +2,33%. Bene Italgas, +1,13%, che ha annunciato l’esclusiva con Veolia per alcune acquisizioni nel settore idrico nel centro e Sud Italia.

Bene anche Telecom, +2,15%. Secondo fonti Reuters la società chiederà a Cdp e al fondo australiano Macquarie di migliorare l’offerta, ritenuta bassa, per gli asset di rete fissa. Secondo le stesse fonti, l’offerta congiunta valuterebbe la rete di Tim circa 18 miliardi di euro, compreso il debito. Il fondo statunitense Kkr, che possiede già una quota di minoranza nella rete Tim, ha offerto invece fino a 20 miliardi di euro, compreso un meccanismo di earn out da 2 miliardi di euro.

L’unica big cap in lieve ribasso è Diasorin, -0,28%.

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