Realizzi e prudenza hanno caratterizzato la seduta di San Valentino in Europa, l’ultima di una settimana vissuta su livelli massimi e che ha portato nuovi record storici a Francoforte e Londra, mentre Milano si è mossa sui massimi da dicembre 2007, tanto che oggi il Ftse Mib ha toccato in giornata anche i 38 mila punti base per fermarsi poi poco lontano da quella soglia.
Pure Wall Street dovrebbe condurre in porto un’ottava positiva ed è al momento poco mossa, benché l’inflazione Usa non demorda e la Fed si mostri assai prudente sull’allentamento della stretta monetaria. Sull’umore dei mercati si estende l’ombra dei dazi a stelle e strisce, che ogni giorno si infittisce o si dirada, mentre i tempi sembrano in ogni caso allungarsi. A sostenere l’ottimismo nelle ultime sedute ha contribuito poi la possibilità che ci sia una luce in fondo al tunnel della guerra russo-ucraina, anche se le visione del presente e del futuro di Usa ed Europa è molto diversa, mentre il feeling tra il leader americano Donald Trump e il leader russo Vladimir Putin sembra riaccendersi.
Dopo l’elezione del tycoon la distanza politica tra i due continenti si è allargata, come dimostrano anche le parole pronunciate oggi dal vice presidente Usa J.D. Vance alla conferenza sulla sicurezza, a Monaco. “Le minacce che mi preoccupano di più nei confronti dell’Europa – ha detto – non vengono dalla Russia o dalla Cina, né da alcun fattore esterno; ciò che mi preoccupa è la minaccia dall’interno, l’allontanamento dell’Europa da alcuni dei suoi valori fondamentali e condivisi con gli Stati Uniti d’America”.
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Europa contrastata; a Milano crolla Interpump
La foto finale mostra un panorama finanziario europeo contrastato.
Piazza Affari migliora e sale dello 0,18% a 37.977 punti base. Ai due estremi del listino principale ci sono Leonardo, +3,6% e Interpump -16,3%. Da un lato il titolo dell’azienda della difesa si è mosso in progresso in un settore molto gettonato dagli investitori nonostante i venti (o le turbolenze) di pace in Ucraina. La prospettiva di investimenti necessari per chi voglia avere una politica della difesa autonoma aumentano l’appeal di questi titoli, che ieri hanno vissuto solo una momentanea sbandata con i colloqui tra la Casa Bianca e il Cremlino. Inoltre resta la prospettiva di un incremento della spesa da parte dei paesi Nato sollecitato anche oggi dal presidente Rutte, che ha parlato del 3% del pil, contro il 5% richiesto dall’alleato Trump.
La multinazionale tascabile ha deluso invece con i conti e le stime 2025. L’azienda ha chiuso il 2024 con un utile netto in calo del 17,7% a 228,5 milioni, mentre le vendite nette si sono ristrette del 7,2% a 2 miliardi. Per quanto riguarda il quarto trimestre, le vendite nette sono state di 489,9 milioni (-5,7%) e l’utile netto consolidato di 48,1 milioni (+30,2%) e l’utile netto consolidato di 48,1 milioni (+30,2%). Per il 2025 l’azienda vede una variazione fatturato compresa tra +1% e -5%.
Nel resto d’Europa Francoforte scende dello 0,44%, dopo aver aggiornato ieri i suoi massimi di sempre e Londra perde lo 0,4%, Amsterdam è incolore e Parigi guadagna lo 0,18%, grazie al settore del lusso confortato dai numeri di Hermes (+0,82%). Stesso incremento per Madrid.
Euro ancora in rally
A beneficiare di una prospettiva di pace sono le valute europee: l’euro si conferma in rally e tratta anche oggi in rialzo contro dollaro, per un cambio di 1,05. La sterlina sale dello 0,57% contro il biglietto verde, a 1,2619.
Tra le materie prime si attenua la fiammata dell’oro, con i prezzi dello spot che scendono sulla linea dei 2900 dollari l’oncia.
Il petrolio è poco mosso e mostra modesti ribassi: Brent -0,11% a 74,94 dollari al barile; Wti -0,36%, 71,03 dollari al barile.
Il gas, dopo il crollo di ieri, in giornata ha riavvolto il nastro ad Amsterdam sotto i 50 euro al Mwh, per poi risalire a 50,730 euro.
Piazza Affari, banche in ordine sparso; male Tim
In Piazza Affari i maggiori rialzi del giorno sono di Leonardo, Iveco +2,84%, Buzzi +2,56%, Stm +1,63%, Stellantis +1,31%.
Chiudono con segni diversi i titoli bancari. Da un lato riprende quota Unicredit +1,57% e si apprezza Banco Bpm +0,71%. Intermonte ha alzato il prezzo obiettivo sulle azioni di Piazza Meda a 12 euro da 8,8 euro, dopo la presentazione del nuovo piano industriale, confermando la raccomandazione ad acquistare il titolo “con o senza M&A”.
Si indebolisce Mps -0,16%, che ha intanto depositato il documento di offerta pubblica di scambio volontaria su Mediobanca (-0,21%) alla Consob. Nel pieno del tentativo di questa scalata, la holding Aurelia Srl, che fa riferimento alla famiglia Gavio, ha invece iniziato una lenta ma costante discesa nel libro soci di Piazzetta Cuccia, di cui è storica azionista, vendendo un terzo della sua quota detenuta nel patto di sindacato dei soci della banca.
Tra i titoli che hanno presentato la trimestrale Unipol si apprezza dello 0,66%, dopo aver annunciato un dividendo superiore alle attese sui risultati 2024. Il colosso assicurativo bolognese ha anche lo zampino nel settore bancario, con le partecipazioni in Bper (+0,31%) e Popolare di Sondrio (-0,47%) e vede di buon occhio l’ops della banca modenese sull’altra popolare.
I ribassi sono massicci invece sia per quanto riguarda Interpump sia per quanto riguarda Telecom Italia (-7,59%). Il titolo un po’ ha subito le prese di profitto, dopo un periodo di robusti rialzi e un po’ è meno appetibile dal punto di vista speculativo poiché i tempi di nuovi matrimoni sembrano allungarsi con il possibile ingresso di Poste (-0,51%) nell’azionario.
Nella moda scende Moncler, -1,2%, su realizzi dopo i guadagni di ieri e dopo conti, mostrati ieri sera a mercati chiusi, migliori del previsto.
Fuori dal paniere principale il titolo della Juventus si apprezza dell’1,57%, mentre Tether Investment annuncia di avere rilevato una quota di minoranza nel capitale della società, definendola “strategica”. L’azienda, fondata nel 2014, e si definisce una piattaforma abilitata alla blockchain progettata per facilitare l’uso delle valute digitali.
Spread in rialzo
La chiusura è in rosso invece sul secondario: lo spread si allarga nuovamente a 109 punti base e il tasso del Btp decennale si porta al 3,52%, contro il 2,43% del Bund di uguale durata.
Intanto il Mef ha reso noto i tassi cedolari minimi per l’emissione del Btp Più, il nuovo titolo dedicato al retail: 2,80% per i primi quattro anni e 3,60% per i restanti quattro.
Il collocamento sarà da lunedì 17 alle 13 a venerdì 21 febbraio. Al termine del saranno annunciati i tassi cedolari definitivi che potranno essere confermati o rivisti al rialzo, in base alle condizioni di mercato del giorno di chiusura dell’emissione.