I listini europei chiudono una seduta in rialzo, con Milano regina (+0,91% a 37.582 punti base), trovando nuovi spunti di ottimismo nelle trimestrali e in un progetto Ue per l’Intelligenza artificiale che, a partire da un fondo di 20 miliardi, potrebbe sviluppare fino a 200 miliardi di investimenti privati in quest’ambito. Si tratta di una risposta al maxi piano Usa, con il settore che vede anche la nuova sortita di Elon Musk, capocordata di un gruppo di investitori che vorrebbe acquisire, per 97,4 miliardi di dollari, la non-profit che controlla OpenAI, start up a cui fa capo Chat Gpt. Vecchie e nuove ruggini dividono Musk dall’ex socio Sam Altman, ceo di OpenAi, che vede nella mossa del rivale “un tentativo di rallentarci”.
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Al netto delle diatribe tra giganti Usa e tornando all’azionario europeo: Francoforte, +0,51%, tocca un nuovo record e agguanta per la prima volta i 22mila punti base, mentre Londra è quasi piatta (+0,11%) dopo i guadagni della vigilia. Si apprezzano Amsterdam +0,77%, Parigi +0,28%, Madrid +0,52%.
Le borse superano senza stress un quadro geopolitico sempre caldo, dove scricchiola la tregua tra Israele e Hamas. Il movimento palestinese ha infatti annunciato il rinvio fino a nuovo ordine del rilascio di ostaggi israeliani, a causa di presunte violazioni dell’accordo di cessate il fuoco da parte di Israele. Dal fronte russo-ucraino fa discutere la sortita di Donald Trump che, in un’intervista a Fox News, ha lasciato aperta la possibilità al fatto che l’Ucraina “possa essere russa un giorno”.
Wall Street piatta con Powell
Tra questi fuochi Wall Street risulta quasi piatta, con gli investitori che guardano alla testimonianza semestrale al Senato del presidente della Federal Reserve Jerome Powell (che replicherà domani). La banca centrale “Non ha nessuna fretta di tagliare i tassi di interesse”, ha ribadito Powell e “lo farà se necessario”, in particolare se il mercato del lavoro dovesse indebolirsi inaspettatamente. “L’economia statunitense è forte, nel complesso e l’inflazione si sta dirigendo verso l’obiettivo del 2%, ma resta ancora elevata”.
Dopo la decisione di nuovi dazi del 25% su importazioni di acciaio e alluminio (che entreranno in vigore tra un mese), salgono anche oggi i titoli del settore, ma brilla anche Coca-Cola che ha battuto le stime con un utile per azione di 0,55 dollari e un aumento dei ricavi organici del 14%. Risalgono però i rendimenti dei titoli di Stato, mettendo un po’ sotto pressione i listini.
Petrolio in denaro
Tra le materie prime salgono oggi i prezzi del petrolio, con i future che registrano progressi intorno all’1% (Brent 76,69 dollari al barile; Wti 73,04 dollari al barile), mentre si calma l’oro, dopo essersi ulteriormente avvicinato ai 3000 dollari. Al momento lo spot gold è praticamente piatto, per il prezzo stellare di 290,5,63 dollari l’oncia. Il prezioso metallo resta un porto sicuro, in un momento in cui i dazi minacciano la stabilità dei prezzi e la crescita globale.
Il mercato dei cambi sembra digerire con tranquillità le parole di Powell. L’euro tratta in lieve rialzo, per un cross di 1,034.
Il gas continua a mantenersi oltre i 58 euro al Mwh sulla Piazza di Amsterdam.
Piazza Affari, arretra Unicredit, ma i conti sono in salute
Secondo un vecchio adagio i trader “comprano sulle voci e vendono sulla notizia”. Così potrebbe essere questa la prima ragione per cui oggi Unicredit perde lo 0,73%, in occasione dei risultati 2024, che sono in gran salute, hanno superato le attese degli analisti e incontrato il favore dei broker. A pesare sarebbe in parte l’indiscrezione del Corriere che il socio Delfin possa cedere il 2,7% con una procedura di accelerated book building o con altre formule, ma fonti vicine alla finanziaria della famiglia Del Vecchio hanno detto che nulla è stato deciso in questo senso, i risultati della banca sono soddisfacenti così come lo è la leadership di Andrea Orcel. Unicredit sta inoltre giocando su più tavoli la sua partita per ingrandirsi e Orcel mantiene intatta la sua scommessa sia per il successo sulla tedesca Commerzbank, sia su Banco Bpm.
Le altre banche di Piazza Affari sono in gran parte positive. Si parte da Mediobanca (+2,66%) che ieri sera ha mostrato risultati ben oltre le aspettative e che resta preda ambita di Mps (+1,46%). Brilla Intesa +1,85%.
Rimbalzano inoltre Bper +2,55% e Pop di Sondrio +1,01%, mentre è più cauta Banco Bpm +0,5%, alla vigilia dei risultati e del piano strategico.
Bene Azimut +2,72% e, sempre nel risparmio gestito, Banca Generali aggiorna il suo massimo storico a 53,20 euro e incassa anche oggi un +4,11%. Hsbc e Barclays hanno alzato il prezzo obiettivo sul titolo rispettivamente da 52 euro da 42 e a 52,5 euro da 48,7 euro.
Le big cap migliori del giorno sono Prysmian +3,27% e Ferrari +3,4%, mentre nel lusso riscriva slancio Moncler +2,3%, dopo i risultati di Kering a Parigi.
I maggiori ribassi sono per Terna -1,09%, Tenaris -1,09%, Buzzi -1,04%.
Si allarga lo spread, sul primario è boom di ordini per il nuovo Btp 15 anni
Il secondario chiude oggi moderatamente negativo, con lo spread tra Btp decennale Bund di uguale durata che si allarga a 110 punti base (da 109 di ieri), mentre i tassi salgono leggermente al 3,53% e 2,43%.
Sul primario però si registra un boom di richieste per il nuovo Btp benchmark a 15 anni (scadenza primo gennaio 2040). Gli ordini raccolti hanno superato i 133 miliardi, dieci vuole rispetto all’emissione che sarà di 13 miliardi. Il titolo è stato collocato con uno spread di 7 punti base sul rendimento del btp scadenza 01/10/2039 a fronte dei 9 punti base di scarto in avvio di collocamento.