Il timido ottimismo europeo oggi è stato stoppato dall’avvio negativo di Wall Street, in ombra con un rapporto sul lavoro oltre le attese a dicembre, che allontana i tagli dei tassi d’interesse da parte della Fed. Di riflesso volano i rendimenti dei T-Bond e il dollaro, mentre s’infiamma il petrolio, sulle voci che Joe Biden metterà nuove sanzioni all’oro nero russo. Un balzo dei prezzi dell’energia non aiuta le prospettive dell’inflazione a livello globale, tanto più che ormai è partito il conto alla rovescia per l’arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca, con la scia di incertezze sui dazi e sulle relazioni internazionali.
Così Piazza Affari, dopo aver aggiornato i suoi massimi dal 2008 in mattinata, chiude con una perdita dello 0,64%, ma resta oltre i 35mila punti base (35.090), grazie anche a un settore bancario sempre frizzante per i molti movimenti in corso.
Nel resto d’Europa guida i ribassi Madrid -1,49%, nel giorno in cui è emerso che la produzione industriale spagnola è scesa dello 0,8% mensile a novembre e dello 0,4% annuo.
Sono frazionali i cali a Francoforte -0,52%, Parigi -0,86%, Amsterdam -0,62%, Londra -0,84%.
A New York arretrano gli indici principali, a partire dal Nasdaq -2,03%. Male anche il DJ –1,62% e lo S&P 500, -1,71%. Tra le società a maggior capitalizzazione sono pesanti Nvidia -3,31%, Apple -2,63%. Intanto, nell’ultimo Bollettino, la Bce ha messo in guardia gli investitori dai rischi relativi alle Magnifiche sette e al boom legato all’intelligenza artificiale.
Dollaro tonico, salgono i tassi e corre il petrolio
L’atteso rapporto sull’occupazione Usa nel mese di dicembre è stato migliore del previsto e come sempre in questo periodo questa è sia una buona sia una cattiva notizia per i mercati.
Da un lato l’economia a stelle e strisce si conferma sana, con un mercato del lavoro dinamico, dall’altra si complica il lavoro della Federal Reserve per chi sperava che la banca centrale proseguisse con l’allentamento della stretta monetaria.
Il mese scorso l’economia statunitense ha creato 256 mila posti di lavoro, contro stime di 165mila, mentre la disoccupazione è scesa a 4,1% dal 4,2% (si riteneva che il dato sarebbe rimasto invariato). Secondo Bloomberg i tradire questo punto spostano addirittura a ottobre il prossimo taglio del costo del denaro. Per il FedWatch Tool del Cme Group invece c’è ancora il 2,7% di possibilità di una sforbiciatina alla fine di questo mese e il 25,4% che ciò accada nella riunione di marzo, ma contro il 41,3% di ieri. Un taglio entro maggio è dato al 38%, contro il 44,7% di ieri.
Gli effetti non si sono fatti attendere sul mercato dei titoli di Stato, dove il trentennale americano ha brevemente superato il tasso del 5% per la prima volta dalla fine del 2023 e lo stesso è accaduto per il Treasury sulla scadenza ventennale. Non è molto lontano da questa soglia neppure il decennale, attualmente in crescita al 4,74%.
Stesso copione per il dollaro, che si è immediatamente rinvigorito contro le principali valute, con l’euro sotto 1,025, ai minimi da novembre 2022.
Stenta a rialzare la testa anche la sterlina, dopo le turbolenze dei giorni scorsi, che hanno colpito anche i titoli di Stato inglesi. La divisa britannica cambia in ribasso dello 0,64% a 1,22.
Tra le materie prime corrono i future del petrolio: il Brent, dopo aver toccato gli 80 dollari, tratta ora a 78,77 dollari al barile (+2,41%), mentre il Wti a 75,81 (+2,56%). Nonostante il freddo resta quieto il gas ad Amsterdam, con le quotazioni poco oltre i 45,3 euro al Mwh
Piazza Affari scommette ancora su Leonardo, banche e lusso
Nel clima poco incoraggiante, hanno trovato molti spunti positivi alcune blue chip milanesi. Apre la fila dei rialzi Leonardo +1,43%, con gli esperti che citano le parole di ieri del ministro del made in Italy Adolfo Urso. Per il ministro il piano di Baykar per Piaggio Aero prevede un aumento dell’attività produttiva in Italia, dove la società turca potrebbe produrre droni per il mercato europeo. Inoltre Urso ha confermato valutazioni in corso per una partnership strategica tra Leonardo e Baykar.
Mantiene le luci accese il settore bancario: Intesa Sanpaolo guadagna oggi lo 0,55%, sostenuta dal fatto che gli analisti di Citi ritengono che l’istituto sarà in grado di “difendere la sua elevata redditività nei prossimi anni, nonostante un contesto più difficile”. La banca è indicata “top pick in Italia e tra le nostre tre top pick in Europa grazie alle opportunità di ritorno del capitale, con un buyback superiore al consensus, e al suo business mix diversificato con focus sui ricavi da commissioni. Potrebbe anche beneficiare della dinamica di mercato in Italia e potrebbe cercare opportunità di crescita esterna nel risparmio”.
In primo piano ci sono poi Banco Bpm +0,73%, Popolare di Sondrio +0,67%, Bper +0,13% e Monte dei Paschi +0,23%. Per l’istituto senese le contrattazioni erano partite in rally, a seguito della notizia, uscita oggi sui giornali, che Delfin, finanziaria della famiglia Del Vecchio, ha comunicato di detenere una partecipazione del 9,78% nel capitale del Monte. Lo scorso novembre la holding aveva acquistato il 3,5% prendendo parte all’ultimo collocamento del Tesoro. Si tratta di una scelta che riaccende le ipotesi speculative sulle manovre in corso.
È riuscito a difendersi oggi anche il lusso (Moncler +0,26%), beneficiando di riflesso dei rumors secondo cui Prada starebbe valutando l’acquisto del gruppo Versace dalla statunitense Capri Holdings. L’ipotesi però è “poco probabile” per Equita, secondo cui “il management appare concentrato sulla crescita organica, con ancora importanti opportunità di estrarre maggiormente il forte potenziale di Prada e Miu Miu”.
Tra i titoli oil si salva Eni, +0,04% visto il rally del greggio. Benino Pirelli +0,11%.
La lista delle buone notizie sul Ftse Mib finisce qui, perché i titoli in perdita sono più numerosi e le vendite robuste.
I realizzi mandano al tappeto Iveco, -6,98%, dopo i guadagni ieri. È pesante il bilancio di giornata per Campari -4,83%, Inwit -3,17%, A2a -3,2%, Hera -2,24%, Interpump -2,1%.
C’è stato invece un debutto stellare sul segmento Euronext Growth Milan di Piazza Affari: si tratta di Haiki+, che chiude con un balzo del 21,43% il suo primo giorno di contrattazioni.
Spread e tassi in crescita
La seduta si chiude in rosso anche sul secondario per la carta italiana, dove il decennale vede lo spread col Bund allargarsi a 121 punti base, in un contesto in cui i tassi salgono anche in Eurolandia. Il Btp 10 anni chiude al 3,76% (contro il 2,56% del Bund di pari durata).