I listini europei e americani trattano vicino ai massimi storici, anche se in questi giorni, a turno, prendono fiato in attesa della riunione della Bce di giovedì e dei dati sull’inflazione americana, (domani e dopodomani) che potranno fornire ulteriori indicazioni alla Fed, per il meeting del 18 dicembre.
Così le borse del Vecchio Continente archiviano oggi una seduta debole, mentre Wall Street appare volatile dopo i realizzi della vigilia.
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Europa debole, con Parigi in maglia nera
Parigi è in maglia nera con una perdita dell’1,14%, dopo l’exploit positivo di ieri. A fare da zavorra sono i titoli del lusso, spinti in rally alla vigilia dalla prospettiva di nuovi stimoli di Pechino all’economia cinese. Inoltre resta caldo il fronte politico francese con il presidente Emmanuel Macron impegnato a ricamare un governo di interesse generale per disegnare il quale ha invitato tutti i partiti, ad eccezione del Rassemblement national e de La France Insoumise.
Beghelli prepara l’addio a Milano
Piazza Affari cede lo 0,1%, a sua volta appesantita dai realizzi su titoli del settore moda, ma pur sempre favorita dalla perdurante vitalità del settore bancario, al centro di un’evoluzione che non si sa ancora dove andrà a finire.
C’è da segnalare che un altro titolo sta per lasciare il listino milanese e, anche se non fa parte del circolo esclusivo delle blue chip, è un nome molto noto: si tratta di Beghelli, che registra la miglior performance della borsa meneghina con un teorico +42,42%, dopo che stamani prima dell’apertura del mercato la rivale Gewiss ha reso noto di aver sottoscritto con gli azionisti dell’azienda emiliana un contratto preliminare di compravendita per l’acquisto di una partecipazione rappresentativa del 75,04% del capitale sociale di Beghelli. Quando l’operazione sarà conclusa Gewiss lancerà un’Opa sul resto del capitale a 0,3375 euro con un premio premio del 46,8% rispetto al prezzo ufficiale delle azioni registrato il 9 dicembre e quindi verrà delistata.
Nel resto d’Europa è piatta Francoforte, con la Germania che ha visto risalire leggermente i prezzi al consumo nel mese di novembre al 2,2%, in linea con i dati preliminari e con le stime degli analisti e in leggera ripresa rispetto al +2% di ottobre.
Sono negative Londra -0,89%, Madrid -0,4%, Amsterdam -0,15%.
Wall Street, Nvidia fallisce il rimbalzo
Nella tarda mattina americana Wall Street risulta quasi piatta dove vari cambi di fronte e Nvidia sembra per ora fallire il tentativo di rimbalzo. Il colosso dei chip per l’intelligenza artificiale perde lo 0,92%, dopo aver lasciato sul campo ieri il 2,55% a seguito delle schermaglie giù piuttosto cruente tra Cina e Stati Uniti sul settore. Le autorità del Dragone hanno comunicato infatti l’apertura di un’indagine sulla società tecnologica per possibili violazioni della legge antimonopoli del paese. La scorsa settimana, d’altra parte, l’amministrazione Biden ha annunciato una nuova serie di restrizioni per la vendita di chip Usa alla Cina, alimentando nuove tensioni.
Tra gli altri titoli arretra Oracle (-7,5%), con risultati trimestrali sotto le attese. Il titolo dell’azienda si software però da inizio anno ha guadagnato circa l’80%.
Dollaro in ripresa, nuovo sprint dell’oro
Sul mercato dei cambi si riprende la scena il dollaro, con l’euro che riavvolge il nastro fino a 1,05.
La valuta a stelle strisce prevale anche sullo yen e porta il cross a 152,08.
Tra le materie prime si accende ulteriormente l’oro, dopo i progressi della vigilia e in mondo scosso dai molti fuochi e dai tanti cambiamenti in atto, l’ultimo dei quali in Siria.
Lo spot gold si apprezza dell’1% circa a tratta in area 2686,65 dollari l’oncia.
Sono in frazionale progresso anche i future del petrolio: il greggio texano prezza 68,80 dollari al barile e il Brent a 72,44 dollari.
Piazza Affari, banche ancora in focus
Tra i maggiori rialzi del giorno, sul Ftse Mib, ci sono anche oggi alcuni titoli bancari, soprattutto quelli al centro dell’interesse di predatori e conseguentemente del mercato. Banco Bpm sale dell’1,22% e Mps si apprezza dell’1,17%. Unicredit, che ha lanciato recentemente un’offerta pubblica di scambio su Piazza Meda, oggi sale di un timido 0,3%. Dalla Francia intanto Credit Agricole ha detto che valuterà nei prossimi sei mesi se incrementare ulteriormente la partecipazione in Banco Bpm oltre a quella che avrà con l’esecuzione dei derivati, comunque entro il 19,99% del capitale. Siena potrebbe rientrare nella partita, almeno secondo il quotidiano La Repubblica il quale scrive che Credit Agricole sarebbe d’accordo ad approvare la fusione di Banco Bpm con Mps, lasciandosi diluire e tornando al 10% iniziale.
Fuori dal paniere principale si apprezza anche Anima, +1,01% (oggetto di Opa da parte dell’azionista Banco Bpm), dopo che Francesco Gaetano Caltagirone ha aumentato al 5,292% la sua quota in Anima Holding dal 3,192% di aprile 2022.
Bper invece arretra dello 0,79% insieme all’azionista Unipol -0,94%.
Si mantiene intonata Stellantis +0,97%, che insieme a Catl ha annunciato di aver raggiunto un accordo per investire fino a 4,1 miliardi di euro in una joint venture nella costruzione di un impianto europeo di batterie al litio ferro fosfato (Lfp) su larga scala a Saragozza, in Spagna. L’azienda inoltre intende aderire all’associazione europea dei produttori di auto Acea “per unire forze in momento difficile” del settore. Oggi l’Istat segnala che la produzione di autoveicoli a settembre ha registrato un calo secondi i dati corretti per l’effetto di calendario del 40,4% sull’anno precedente. Il calo nei primi nove mesi del 2024 è stato del 27,9%.
Le prese di profitto colpiscono a stretto giro i titoli del lusso come Cucinelli, -1,32%. I realizzi penalizzano ulteriormente Leonardo -1,15%. Va giù Stm -1,26%.
Spread e tassi poco variati
Il secondario è leggermente negativo: sale lo spread tra decennale italiano e tedesco a 108 punti base, con un tasso per il Btp al 3,2%.
Dal fronte macro le notizie non sono brillanti per il Belpaese: a ottobre 2024 si stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale rimanga invariato rispetto a settembre. Nella media del trimestre agosto-ottobre il livello della produzione cala dello 0,7% rispetto ai tre mesi precedenti.