Nell’ultimo episodio del podcast mensile “Al quarto piano”, Alessandro Fugnoli, strategist di Kairos, parla del prossimo futuro e di cosa dovremo aspettarci per l’anno che verrà. Il 2022, spiega Fugnoli, “rischia di aprirsi con una mini recessione in Germania e con una crescita quasi azzerata negli Stati Uniti. I mercati avevano accompagnato le grandi speranze di inizio d’anno con uno straordinario rialzo delle Borse, salvo poi svuotarlo dall’interno negli ultimi mesi. Questo svuotamento ha lasciato quasi intatta la scintillante facciata degli indici sui massimi storici, ma ha eroso il valore della grande maggioranza dei titoli e in particolare di quelli più speculativi”.
Cosa fare dei propri investimenti? Il consiglio è quello di “mantenere più del solito equilibrio di giudizio”, perché come era esagerato l’entusiasmo visto all’inizio del 2021, così pare eccessivo il pessimismo che stiamo vedendo nelle ultime settimane, tanto più se si considera che questo sentimento non è supportato “da un deterioramento strutturale del quadro sottostante, sottolinea lo strategist.
Ciò che bisogna tenere presente è che, nonostante i fattori d’incertezza, l’economia globale “è tornata sui livelli pre-pandemici e di una crescita che pur radicalmente ridimensionata rispetto alle attese iniziali rimane comunque molto buona”, sostiene Fugnoli, tanto più che come abbiamo imparato nel corso degli ultimi 2 anni, “nei trimestre in cui una nuova variante si diffonde la crescita si ferma, senza peraltro diventare negativa, ma nei periodi di tregua i rimbalzi sono molto forti”.
“I primi mesi del 2022 – prevede Fugnoli – potrebbero essere di nuovo di arresto, ma non di recessione. E non è nemmeno detto che il rallentamento sarà poi così profondo, dal momento che alla variante Omicron non abbiamo ancora preso le misure e non possiamo escludere che il suo impatto risulti alla fine circoscritto”.
Per quanto riguarda le strategie di investimento, il consiglio è dunque quello di attendere per alleggerire il peso dell’azionario nei portafogli. “Si tratta semmai nelle prossime settimane di aumentare il peso dei settori difensivi restati nell’ombra nel 2021 e tornati ora interessanti. I settori di crescita e ancora di più i ciclici torneranno interessanti più avanti quando la crescita riprenderà forza a partire dal secondo trimestre”, conclude Fugnoli.