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Borse cadono sotto le bombe tariffarie di Trump. Auto in ginocchio in Asia. Sarà un lunedì nero anche in Europa

I dazi di Trump sono stati sganciati nel week end su Messico, Canada e Cina, ma i timori sono per le ripercussini sulle economie globali. Partono le contromisure. Sale il dollaro su tutto. Crolla il Bitcoin. Petrolio in rialzo. Stellantis apre a -6%

Borse cadono sotto le bombe tariffarie di Trump.  Auto in ginocchio in Asia. Sarà un lunedì nero anche in Europa

Forse fino all’ultimo i mercati non credevano che sarebbe successo. E invece le minacce tariffarie di Trump nel week end son diventate realtà per Canada, Messico e Cina scatenando i timori di una guerra commerciale su vasta scala che provocherà un’impennata dell’inflazione e avrà impatto sulla crescita globale. I mercati azionari hanno risposto con poderose vendite in Asia e sembrano destinati a subire forti cali ovunque, sulla base dei prezzi dei future per l’indice statunitense S&P 500 indicano un crollo del 2%. Le prospettive per l’Europa sono ancora peggiori, con i futures STOXX 50 in calo del 2,4%, dopo che Trump ha detto nel weekend che i dazi sull’UE “si verificheranno sicuramente”. Forti vendite anche sulle obbligazioni a breve termine, così come su quasi tutte le valute, ad eccezione naturalmente del dollaro statunitense che ha raggiunto un picco record nei confronti dello yuan cinese nelle contrattazioni offshore, il livello più alto nei confronti della valuta canadese dal 2003 e il più forte nei confronti del peso messicano dal 2022. Crolla anche il Bitcoin.

I dazi riguarderanno 1,3 trilioni di dollari di merci: oltre il 40% di tutte le importazioni Usa

Alcuni investitori si aspettavano che Trump alla fine avrebbe ridotto le sue pretese sui dazi. Ma non è andata così. Sabato Trump ha imposto dazi del 25% sulle importazioni dal Messico e dalla maggior parte delle importazioni canadesi e del 10% sui beni provenienti dalla Cina, a causa del fentanyl, un oppioide mortale, e dell’immigrazione illegale. I dazi statunitensi, che entreranno in vigore martedì, riguarderanno 1,3 trilioni di dollari di merci, ovvero oltre il 40% di tutte le importazioni statunitensi. La Casa Bianca ha ripetutamente promesso imposte punitive, ma in effetti le perdite di Wall Street di venerdì sono state solo dello 0,5% per l’S&P 500.

La Cina propone agli Usa di ripristinare l’accordo del 2020

All’offensiva di Trump iniziano ad arrivare le prime contromisure. Il Canada, un alleato di lunga data degli Stati Uniti, ha imposto tariffe di ritorsione del 25% su 155 miliardi di dollari canadesi (105,17 miliardi di dollari) di beni statunitensi. Invece la Cina tenta una via diplomatica e la sua risposta iniziale sui dazi si concentrerà sul ripristino dell’accordo commerciale di “Fase 1” firmato nel 2020 durante il primo mandato di Trump, ha riferito il Wall Street Journal, citando alcune fonti: il piano include l’impegno a non svalutare lo yuan, un’offerta di maggiori investimenti negli Stati Uniti e un impegno a ridurre le esportazioni di precursori del fentanil. La Cina dunque ha lasciato la porta aperta ai colloqui con gli Stati Uniti che potrebbero evitare un conflitto sempre più profondo. L’accordo commerciale di Fase 1 che Trump ha firmato con Pechino nel 2020 ha posto fine a una guerra tariffaria durata quasi due anni. L’accordo richiedeva alla Cina di aumentare gli acquisti di esportazioni statunitensi di 200 miliardi di dollari in due anni, ma Pechino non è riuscita a raggiungere gli obiettivi quando è scoppiata la pandemia di COVID-19.
Il rapporto del Journal ha anche aggiunto che Pechino intende trattare TikTok in larga parte come una “questione commerciale”, il che significa che consentirà agli investitori del proprietario cinese ByteDance di negoziare un accordo con gli offerenti interessati negli Stati Uniti. Trump ha dichiarato in precedenza di essere in trattative con diverse persone per l’acquisto di TikTok, tra cui Microsoft, e che vorrebbe assistere a una guerra di offerte per l’app.

In Asia le più tartassate sono le azioni delle case automobilistiche

In Asia, i mercati della Cina continentale sono ancora chiusi per le festività del Capodanno lunare, ma le contrattazioni sono riprese a Hong Kong che perde l’1,1%. Nikkei del Giappone è crollato del 2,9% anche se il Giappone non rientra nei paesi colpiti o minacciati da Washington e il benchmark dell’Australia è sceso dell’1,8%. Zavorrata dal calo di oltre il -6% di Taiwan Semiconductor Manufacturing, la borsa di Taipei ha chiuso la seduta in calo del -3,5%. L’indice KOSPI di Seul perde il -2,6%. La borsa dell’India perde lo 0,6% e la rupia indiana tocca i minimi della storia nei confronti del dollaro.

A guidare il calo delle azioni asiatiche sono state le case automobilistiche giapponesi e sudcoreane e dei loro fornitori, penalizzate dai dazi di Trump poichè hanno sedi in Messico e da tempo esportano negli Stati Uniti le auto prodotte lì. Toyota, la casa automobilistica più importante al mondo, e la più piccola Nissan hanno perso oltre il 5%. Honda è crollata di oltre il 7%. Nissan ha due stabilimenti in Messico, dove produce i modelli Sentra, Versa e Kicks per il mercato statunitense. Esporta circa 300.000 veicoli all’anno negli Stati Uniti, ha affermato a novembre il CEO Makoto Uchida. Honda invia l’80% della sua produzione messicana al mercato statunitense e il suo direttore operativo Shinji Aoyama ha avvertito a novembre che avrebbe dovuto valutare di spostare la produzione se gli Stati Uniti avessero imposto tariffe permanenti sui veicoli importati. Kia Motors della Corea del Sud che ha una fabbrica in Messico, è scesa di quasi il 7%. Le aziende sudcoreane di batterie per veicoli elettrici e i produttori di materiali per batterie, che avevano in programma di costruire fabbriche in Canada per rifornire GM, Ford e altre aziende, sono crollati.

OpenAi annuncia Deep research in risposta a DeepSeek

Da Tokyo il gigante della tecnologia statunitense OpenAi annuncia l’arrivo di uno strumento di ChatGpt chiamato ‘Deep research’ (o ‘ricerca completa’), in vista degli incontri di alto livello che Sam Altman, uno dei fondatori sullo sviluppo dell’intelligenza artificiale avrà nella capitale giapponese in risposta all’interesse generato dalla concorrente cinese DeepSeek nell’ultima settimana. “Deep research è il prossimo agente di OpenAi che può lavorare per voi in modo indipendente: gli date una richiesta e ChatGpt troverà, analizzerà e sintetizzerà centinaia di fonti online per creare un rapporto completo di ricerca”, ha dichiarato OpenAi in un comunicato.

Dollaro pigliatutto. Euro ai minimi fine 2022. Cade il Bitcoin

Il dollaro statunitense sale contro quasi tutte le valute del mondo. Contro lo yuan è salito fino allo 0,8% per raggiungere un massimo storico di 7,3765 yuan nel mercato offshore. Il trading onshore rimane chiuso per festività. La valuta statunitense è salita fino al 2,8% a 21,2547 pesos messicani, il livello più alto da marzo 2022, ed è aumentata fino all’1,4% a 1,4755 dollari canadesi, un livello mai visto dal 2003.
L’euro è sceso fino al 2,3% a 1,0125 dollari, il livello più basso da novembre 2022. Trump ha affermato nel fine settimana che i dazi sull’Europa “verranno sicuramente imposti”.

I rendimenti dei titoli del Tesoro USA a due anni sono saliti fino a 3,6 punti base, al 4,274%, il massimo della settimana, a causa dei timori che i dazi possano alimentare l’inflazione statunitense e ritardare i tagli dei tassi di interesse della Federal Reserve. Per analogia, i rendimenti dei titoli di Stato giapponesi a due anni sono aumentati, raggiungendo i livelli più alti dall’ottobre 2008.

La principale criptovaluta, il bitcoin, è crollata fino a un minimo di 91.439,89 dollari, il minimo delle ultime tre settimane. I prezzi del petrolio sono aumentati, con il greggio statunitense Texas Intermediate in rialzo dell’1,9% a 73,89 dollari al barile e i future sul greggio Brent in aumento dell’1% a 76,39 dollari al barile. I prezzi dell’oro hanno registrato un calo di quasi l’1% dopo aver raggiunto un massimo storico nella sessione precedente, a causa del rafforzamento del dollaro statunitense. Il prezzo dell’oro spot è sceso dello 0,6%, attestandosi a 2.784,30 dollari l’oncia, dopo aver toccato un picco record di 2.817,23 dollari venerdì. I futures sull’oro statunitensi hanno perso lo 0,7%, scendendo a 2.815,20 dollari.

Borse europee viste in netto calo

Anche le borse europee sono viste aprire in netto calo: il future sull’Eurostoxx50 perde il 2,46% e quelli statunitensi l’1,51% (Dow Jones) e -1,94% (S&P500).

Unicredit detiene una partecipazione azionaria pari al 4,1% nel capitale di Generali, acquisita nel tempo sul mercato. Alla banca fa riferimento anche un ulteriore 0,6% che viene però gestito per conto di clienti e dunque non prevede diritti di voto esercitabili da parte dell’istituto. Lo comunica la banca in una nota diffusa domenica.

Mediobanca. Moody’s ha confermato il rating, ma ha cambiato l’outlook su issuer e senior unsecured debt a negativo. Secondo l’agenzia di rating Fitch l’offerta della banca senese su Mediobanca, nel caso in cui dovesse avere successo, presenta rischi di esecuzione e potrebbe danneggiare dell’istituto di Piazzetta Cuccia.

Mps. Moody’s ha confermato il rating, ma ha cambiato l’outlook su depositi e senior unsecured debt a positivo.

Italgas. L’accordo con 2i Rete Gas dovrebbe chiudersi alla fine del primo trimestre o all’inizio del secondo, come ha spiegato l’ad, Paolo Gallo, confermando attorno a 1 miliardo l’entità dell’aumento di capitale necessario. Le richieste dell’Antistrust probabilmente imporranno cessioni di asset in aree in cui Italgas e 2i Rete Gas sono i due competitor.

STMicroelectronics sta valutando di tagliare fino al 6% della sua forza lavoro, ovvero fino a 3.000 lavoratori nei suoi stabilimenti in Francia e in Italia come parte di un programma di ristrutturazione. Lo ha riportato Bloomberg News, citando fonti anonime. Hsbc ha tagliato il target price sull’azione da 30 a 28 euro (rating buy).

Ferragamo. Barclays ha alzato il target price da 5,6 a 5,7 euro (rating underweight).

Stellantis ha annunciato una revisione interna volta a semplificare la propria struttura e ad accelerare i processi, portando avanti una riorganizzazione avviata dopo l’uscita a dicembre dell’ex ceo, Carlos Tavares. Il gruppo in pratica ha integrato le sue attività di software e ingegneria e ha conferito maggiori poteri ai suoi responsabili regionali nella pianificazione e nello sviluppo dei prodotti, nelle attività industriali e commerciali. Stellantis, che è alla ricerca di un nuovo ceo ed è attualmente guidata dal presidente John Elkann, ha anche annunciato cambiamenti nella sua struttura dirigenziale, tra cui la nomina di Alain Favey a nuovo responsabile del marchio Peugeot.

Dovalue, tramite doValue Greece Loan and Credit Claim Management Company, ha stipulato un accordo bilaterale con alcuni fondi d’investimento gestiti da Bracebridge Capital per assicurarsi mandati di servicing pari a 2,3 miliardi di gross book value, inclusa l’ultima tranche di Alphabet e alcuni altri mandati minori.

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