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Borse, Btp in altalena nonostante Monti

Altro che luna di miele. I mercati hanno salutato l’incarico a Mario Monti secondo la tradizione più classica: compra sulla voce, vendi sulla notizia. Ma più che il ribasso di Piazza Affari colpisce in maniera negativa l’inversione di tendenza del mercato del debito sovrano, dopo l’esito, positivo ma non eccezionale, dell’asta Btp a cinque anni, chiusa ad un tasso del 6,29%, assai meno del picco massimo (7,50%) di una settimana fa, ma sensibilmente più in alto del rendimento tra settembre e metà ottobre (5,00-5,50%) .

L’’indice FtseMib ha azzerato i guadagni iniziali (+1,3%) e segna ora un calo dell’1,5%. Sono negative le Borse di Londra (-0,8%), Parigi (-1,3%) e Francoforte (-1%). In Europa le perdite maggiori sono sulle assicurazioni (Stoxx -1,5%), le utility (-1,4%) e le banche (-1,2%). Oltre alle tensioni sui bond pesano i dati macro: l’Ocse ha comunicato che il cosiddetto “superindice” ha segnato la sesta contrazione consecutiva (-0,4 punti) a quota 100,4. L’area euro ha registrato una contrazione più marcata di 0,8 punti

In Piazza Affari alcune banche restano positive: Banco Popolare +0,8% e Monte Paschi +1% mentre Intesa -2% paga il mancato rimbalzo dei titoli del debito. Sotto tiro, a poche ore dal cda sull’aumento di capitale, Unicredit -3,6% mentre sprofonda Banca Popolare Milano -5,6%. Sono deboli fin dalla prima mattina i titoli dell’auto: Fiat scende del 2,3%, Fiat Industrial -4,1%, Pirelli -2,2%. Arrivano segnali negativi dalle trimestrali.

Cade Campari -7% dopo risultati inferiori alle attese. Precipita, dopo una lunga sospensione per eccesso di ribasso, Prelios sotto del 16%. Resta positiva Rcs +5,5%.

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Categories: Finanza e Mercati