Dopo una prima parte dell’anno a passo lento, il mercato europeo delle Ipo ha premuto sull’acceleratore nel secondo trimestre. Secondo il centro di ricerca Pwc, che ha pubblicato il report “Ipo Watch Europe”, nella prima metà del 2019 si sono quotate sulle Borse europee 53 aziende, ma di queste ben 41 hanno debuttato sui listini nel periodo aprile-giugno.
Nel dettaglio, le 53 Ipo del primo semestre hanno raccolto complessivamente 12,1 miliardi di euro, con ricavi in calo del 47% rispetto al primo semestre del 2018.
Le 41 del secondo trimestre, invece, hanno raccolto 11,4 miliardi di euro, in decisa crescita rispetto ai 9,2 miliardi del secondo trimestre 2018. Il risultato è tanto più significativo se si considera che fra aprile e giugno dell’anno scorso il numero delle Ipo era stato largamente superiore (69).
Ma quali sono state le Ipo più ricche di quest’anno? In testa alla classifica c’è l’italiana Nexi (2,056 miliardi di euro), seguita da Network International Holdings (1,414 miliardi) e da Stadler Rail (1,351 miliardi). Chiudono la top-5 Traton (1,350 miliardi) e Trainline (1,227 miliardi).
Il settore più dinamico nel primo semestre resta quello finanziario, con Ipo per 5,2 miliardi di euro (di cui 4,7 solo nel secondo trimestre), pari al 43% della raccolta europea.
Tra le varie piazze, malgrado la Brexit la Borsa di Londra si conferma la più attiva con ben 16 Ipo, il 42% della raccolta europea.
Il mercato londinese doppia così Borsa Italiana, che nella prima metà dell’anno non ha superato quota 8 Ipo, registrando una raccolta pari a 2,1 miliardi, relativa principalmente a Nexi.
“Il mercato delle Ipo in Europa rimane incerto – commenta Mara Biscaro, associate partner Capital Markets & Accounting Advisory di PwC – anche se alcune recenti importanti novità, quali le nomine europee, il venir meno della procedura di infrazione in Italia e alcuni segnali di distensione nei rapporti Usa-Cina, dovrebbero aver rimosso alcune delle incertezze che possono aver rallentato alcuni progetti di Ipo”.