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Borse, bond, euro e spread: sui mercati l’effetto Draghi non manca mai. Milano stamani è cauta

Onore al merito di Draghi, che è riuscito ancora una volta a sorprendere in positivo i mercati. La Banca Centrale Europea ha annunciato il taglio del tasso di riferimento dello 0,1% allo 0,05%, in giugno era stato portato allo 0,15% dallo 0,25%. Per scoraggiare ancora di più le banche a lasciare parcheggiati i soldi a Francoforte, il tasso sul deposito overnight è stato ulteriormente ridotto a -0,2% dal precedente -0,1%. Inoltre, Draghi ha annunciato l’avvio, a partire dal 14 ottobre, di un programma di acquisto di Abs e covered bond in grado di riportare l’inflazione intorno al 2%, target di lungo periodo dell’istituto centrale: in agosto l’inflazione è scesa dello 0,3%. 

La risposta non si è fatta attendere: l’euro si è drasticamente deprezzato scendendo fino a 1,2920 contro il dollaro, da 1,315 della chiusura di ieri. Sotto la soglia di 1,30 per la prima volta dal luglio 2013. Drastica la discesa del rendimento del Btp al 2,31%, nuovo minimo storico. Lo spread si è ridotto a quota 139, con un calo di 11 punti base. I rendimenti dei titoli a breve di Germania, Austria, Olanda e Francia sono scivolati in terreno negativo . La forbice tra i titoli a breve tedeschi e quelli Usa si è allargata a 60 punti, il massimo dal 2007.

Immediata anche la risposta delle Borse europee. A Piazza Affari l’indice FtseMib è salito del 2,8% a quota 21. Rialzi sopra l’1 per cento anche sugli altri listini di Eurolandia: Madrid +1,96%, Parigi +1,6%, Francoforte +1%. Piatta Londra +0,06%. L’euforia dei mercati europei ha avuto un’eco modesta sui listini in Asia e in Usa. 

Poco mossi gli indici di Wall Street: S&P 500 -0,15%, Dow Jones -0,05% e Nasdaq -0,22%. Oggi sarà rilasciato un dato di grande rilevanza: il censimento delle nuove buste paga di agosto. Un risultato molto positivo darebbe ulteriore fiato ai falchi in vista del comitato monetario della Fed in programma il 17 settembre, cosa che rende Wall Street nervosa.

Tokyo e Shanghai chiudono la settimana in terreno positivo. Arretra Hong Kong -0,30%.

BENE PER LE AZIONI, MALE PER I BOND

Solo il 10% degli operatori, secondo il panel di Bloomberg, aveva previsto da parte della Bce un nuovo pacchetto di misure così robusto e “rivoluzionario”. Di qui una pioggia di commenti, da parte di analisti e operatori, per interpretare la congiuntura alla luce delle novità. 

“Quel che ha fatto Draghi è buono per le azioni, non per i bond” ha sentenziato David Tepper di Appaloosa, uno deo gestori che vantano le migliori performance negli ultimi due anni. “Il messaggio – ha continuato – è chiaro: Draghi vuol far ripartire la crescita ad ogni costo. Una manna per le Borse, ma a questo punto è scontato che si vada verso lo scoppio della bolla dei bond”.

Il presidente della Bce ha messo in chiaro che dopo le decisioni di ieri non c’è più spazio per ulteriori tagli. Ma per Giuseppe Sersale, strategist di Anthilia, le misure di ieri rappresentano di fatto, già un Quantitative Easing: “Il programma di acquisti, insieme con le Tltro, dovrebbe produrre un robusto incremento del patrimonio della Bce (Draghi ha dichiarato di attendersi che torni ai livelli del 2012, vale a dire salga di 1 trilione di euro circa). L’aggiunta dei covered bonds permetterà un’iniezione di liquidità significativa nel sistema. Non dimentichiamo che anche la Fed nel 2008 iniziò la sua manovra espansiva con l’acquisto dei mortgages”.

Alessandro Fugnoli di Kairos si sofferma invece sulle ricadute positive del ribasso dell’euro che, a suo dire, risolve molti problemi potenzialmente esplosivi”: il mantenimento nel suo perimetro dell’Italia; la provvista di ossigeno per l’altro grande malato, la Francia; il possibile rinvio del Qe, la cui adozione scatenerà in Germania polemiche e battaglie legali senza fine.

MESSINA(INTESA): SIAMO LA MIGLIOR BANCA D’EUROPA

A Piazza Affari sono stati i titoli bancari a guidare la corsa. Esito logico, visti i proccevimenti adottati a Francoforte: gli istituti di credito potranno indebitarsi allo 0.15%, erogare prestiti al settore privato, cartolarizzarli in qualche modo e venderli alla Bce con un margine. Non stupisce che il settore bancario abbia recuperato in media oltre il 3%.

Il rally è stato guidato da Intesa (+5,58%). Il consiglieri delegato Carlo Messina, consigliere delegato , in merito ai risultati dell’Asset quality review che saranno annunciati il prossimo 17 ottobre ha detto: “Noi saremo i vincitori dell’asset quality review; sono convinto che risulteremo la miglior banca d’Europa”.

In grande evidenza anche Unicredit+5%, MontePaschi +4,6%, Banco Popolare +4,4%, Pop.Milano +4,1%. Fra gli altri titoli finanziari,Generali ha guadagnato il 2,3%, Mediolanum+2,3%, Azimut+4,8%. Strappo di Anima +8,56%. 

CALANO I TASSI, NUOVO OSSIGENO PER LE UTILITIES

Il calo del costo del denaro ha avuto un effetto immediato sulle utilities, energia e servizi regolati in testa. Enel guadagna il 2,61%. L’ad Francesco Starace, ha detto che Enel deciderà entro l’anno le modalità con cui rendere più appetibile il titolo della controllata spagnola Endesa e pagherà nel 2014 il dividendo straordinario legato alla cessione delle attività in Sud America. Il calo dei tassi favorisce le società con la maggior leva finanziaria: Atlantia+2,9%. Bene anche il settore Oil: Eni cresce dell’1,87%, trascurata solo Saipem che cede lo 0,45%.

VENDITE DI JEEP ALLE STELLE, FIAT COLLOCA 500 MILIONI DI BOND

In evidenza anche Fiat +1,39% in scia del rialzo delle immatricolazioni di auto negli Usa (le vendite Chrysler salgono da 53 mesi consecutivi) e dello spettacolare oom di vendite di Jeep in Gran Bretagna ad agosto (+329,27%). Le richieste di recesso si sono fermate a 463 milioni di euro, sotto il tetto di 500 milioni: la Casa torinese può ormai procedere spedita alla fusione con Chrysler.

Infine il Lingotto ha collocato 500 milioni di euro di una riapertura del proprio bond luglio 2022, cedola 4,75%, ricevendo richieste per oltre un miliardo, da oltre 175 investitori. L’emissione è stata prezzata a 103,265 per un rendimento finale del 4,25%,che corrisponde ad un premio di 338,3 punti base sul tasso midswap.

MEDIASET-TELECOM DI NUOVO ALLA RIBALTA

Balzo di Mediaset (+5,6%) dopo che si è riaccesa l’ipotesi di fusione con Telecom Italia +1,92%. In ogni caso si dovrebbe cominciare a parlarne dopo l’operazione Vivendi in Brasile, che sarà finalizzata a metà 2015. Lo sbarco di Vincent Bolloré nelle tc italiane non cambierà i programmi di Intesa: la banca, ha confermato l’ad Messina, intende cedere tutte le partecipazioni, Ti compresa, come prevede il piano strategico. 

Tra i titoli del lusso in evidenza Moncler + 1,08% e Ferragamo +1,47%.

Italcementi ha guadagnato il 2,09% a 5,87 euro recuperando sul finale, dopo che Bernstein ha tagliato il prezzo obiettivo da 7,3 a 6,9 euro (rating outperform confermato), alzando invece da 15,7 a 16 euro il target price di Buzzi Unicem +1,19% (rating outperform).

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