Galoppa Wall Street per salutare l’arrivo del presidente della Fed, Jerome Powell, impegnato nella sua prima audizione parlamentare dopo la nomina. I mercati scommettono che il banchiere designato da Donald Trump sarà ben attento a non mettere a rischio la salute del mercato azionario, così caro al presidente. Il rialzo dei tassi, necessario, si farà, ma senza esagerare. Nel frattempo Ieri i listini Usa hanno vissuto l’ennesima giornata positiva, senza troppo badare ai segnali non esaltanti in arrivo dal mercato della casa, comunque condizionati dal freddo che ha bloccato molti cantieri.
WALL STREET HA CANCELLATO I RIBASSI
Gli indici di Borsa hanno ormai recuperato le perdite accusate con il tonfo di inizio mese. L’indice S&P 500 +1,11% è a soli a 3,5 punti dai massimi del 26 gennaio. Il Dow Jones avanza dell’1,52%, Nasdaq + 1,06%.
L’indice Vix o della paura è rientrato nei ranghi (a quota 16,33).
Anche sul fronte dei titoli di Stato è passata la febbre: il T bond tratta a 2,8605, lontano dai massimi di una settimana fa. A favorire la calma anche l’assenza per i prossimi 10 giorni di aste impegnative.
WARREN BUFFETT HA 116 MILIARDI LIQUIDI IN CASSA
Avanzano un po’ tutti i settori, a partire da tecnologici e finanziari. Ma il vero vincitore, al solito, è Warren Buffett: la sua Berkshire Hathaway (+3,7%) siede su una montagna di cash pari a 116 miliardi di dollari. Il saggio di Omaha ha annunciato che procederà a riacquisti di titoli piuttosto che all’aumento dei dividendi.
TORNA A VOLARE IL PETROLIO. ACCELERA TENARIS
Insomma l’ottimismo regna sovrano, anche grazie alla spinta in arrivo dai petroliferi sostenuti dai prezzi del greggio (Brent a 67,90, Wti a 63,90): crescono i consumi, sotto la spinta della congiuntura e dall’Arabia Saudita arriva il messaggio del ministro al Falih: nel 2019, l’Opec allenterà a stretta alla produzione.
A Piazza Affari si è messa ancora in evidenza Tenaris (+2,4%). Gli analisti di Barclays hanno confermato la raccomandazione overweight a il prezzo obiettivo a 16,5 euro. Gli esperti si attendono una forte ripresa dell’attività nelle aree in cui opera il gruppo. Sale anche Eni (+0,5%) nonostante il taglio della raccomandazione da parte di Royal Bank of Canada. Saipem -1%.
MILANO IN FONDO AL PLOTONE
Le note confortanti in arrivo da Wall Street hanno favorito un avvio positivo della settimana finanziaria europea. Le parole di Mario Draghi sull’inflazione hanno provocato una momentanea frenata dell’euro, presto rientrata.
Anche ieri Milano è stata la piazza più timida tra i listini europei. L’indice Ftse Mib (+0,15%) ha chiuso a quota 22.705 punti. La settimana scorsa l’indice ha perduto lo 0,5% contro +0,6% dell’Eurostoxx.
Da inizio anno Piazza Affari è ancora la Borsa migliore: +3,7% contro Francoforte -3%. L’indice Eurostoxx segna -1,7%.
“Dopo il voto ci sarà probabilmente una situazione di stallo in Parlamento” ha detto ieri sera il ministro Pier Carlo Padoan. “Ma – ha aggiunto – in un quadro di stabilità economica”.
Più tonici gli altri mercati: Madrid +0,94%, Parigi +0,69%, Francoforte +0,49%. Fuori dalla zona euro Londra +0,74%.
DRAGHI: LA CRESCITA C’È, L’INFLAZIONE NO
“La crescita economica nella zona euro è robusta ma il sotto utilizzo delle capacità è più importante di quanto previsto, rallentando di conseguenza il percorso dell‘inflazione”. Così ieri Mario Draghi alla commissione bilancio del Parlamento Europeo. “La lentezza della ripresa – ha aggiunto – è particolarmente evidente nel mercato del lavoro dove la crescita delle retribuzioni è rimasta bassa nonostante l’incremento solido dei livelli occupazionali”. “Guardando più avanti”, ha concluso il presidente della Bce, “possiamo anticipare che l’inflazione proseguirà nel percorso di aggiustamenti verso l’alto, sostenuta dalle misure di politica monetaria”.
A richiedere attenzione, poi, è la volatilità del mercato dei cambi.
Sotto controllo il mercato obbligazionario nella settimana che precede il voto. Lo spread Btp/Bund si è ridotto a 136,6 punti. Il decennale rende il 2,21%.
Il Tesoro ha collocato ieri 6miliardi di Bot a sei mesi a rendimenti in salita, ai massimi da ottobre.
Oggi tocca ai titoli a medio-lungo termine. L’offerta, per un totale di 7,75 miliardi riguarda Btp a cinque anni (il nuovo scadenza 2023) e a dieci anni oltre a un Ccteu. Sul mercato grigio il nuovo 5 anni trattava ieri allo 0,95% contro 0,75% della scadenza agosto 2022. Il dieci anni trattava a 2,11% rispetto a 2,06% del mese scorso.nIl Tesoro ha già coperto il 22% circa del fabbisogno per il 2018 (387 miliardi).
BANCHE INCERTE, GRANDI MANOVRE SU CREVAL E CARIGE
L’incertezza elettorale non ha condizionato più di tanto la prima seduta della settimana.
Riparte oggi nelle aule di tribunale il confronto tra Mediaset (-0,38%) e Vivendi dopo un tentativo di mediazione durato nove mesi.
Telecom Italia +0,8% dopo l’Ok del consiglio di amministrazione alla cessione di Persidera.
Contrastato il comparto bancario. Modesti i movimenti dei Big: Intesa +0,06%, Unicredit -0,24%. La peggiore è Ubi con un calo dell’1,35%. È stata la giornata delle banche di minori dimensioni. Ha preso il volo Creval (+2,22%) e si sono impennati i diritti dell’aumento di capitale (+42,2%). Grande movimento anche su Carige +6,17% spinta dall’attesa dell’arrivo di nuovi fondi dopo l’investimento di Raffaele Mincione.
LUSSO, BRILLANO MONCLER E CARIGE
Giornali di bilanci. Positivi i risultati delle aziende di punta del lusso. in par Moncler +0,96% segna il nuovo record storico alla vigilia del suo atteso Investor day. Ieri sera sono stati annunciati i risultati: ricavi per 1,19 miliardi (+17% a cambi costanti), utile netto di 250 milioni. E’ stato proposto un dividendo di 0,28 euro (contro 0,18 di un anno fa).
Bene anche Luxottica (+1%) che in serata ha annunciato i conti del trimestre. Il gruppo ha registrato un utile di 970 milioni (+12,2% anno su anno a cambi costanti, +10% a cambi correnti) su un giro d’affari salito oltre i 9 miliardi. Il dividendo salirà a 1,01 euro (+10%). In calo l’indebitamento netto (-37%).
PIRELLI SEGNA IL PASSO, NUOVO RECORD PER FERRARI
Giornata di conti anche per Pirelli, invariata. L’esercizio 2017 si è chiuso con un utile netto di 175,7 milioni, in linea con le previsioni formulate nel piano industriale 2017/20.
In discesa Prysmian (-1,85%) alla vigilia dei risultati.
Battuta d’arresto per Fiat Chrysler (-0,54%) dopo l’anticipazione del Financial Times sullo stop alla produzione dei diesel a partire dal 2022. Allunga invece Ferrari +0,29% dopo aver toccato un nuovo massimo a 106,75 euro.
RIALZANO LA TESTA RECORDATI E CAMPARI
Rimbalzano Recordati (+2,9%) e Campari (+1,2%) dopo le perdite della settimana passata.
Giornata negativa per le utility frenate dalla tensione sui tassi. La peggiore è Italgas (-1,5%). L’acquisizione dell’82% del Tep, scontata non ha dato sprint a Snam (-0,11%). In terreno positivo solo A2a (+0,71%).
Fuori dal paniere principale strappo di Maire Tecnimont (+8,2%) dopo che Barclays ha alzato il giudizio a overwieght da equal weight. Il broker ha però abbassato il target price a 5,5 euro da 5,7.