Le borse europee perdono terreno dopo una sessione da record. Il pretesto per tirare il fiato lo ha offerto il tonfo di Unilever -6%, con un forte impatto sul settore dei beni di consumo. Il colosso anglo-olandese ha accusato il peggior calo percentuale dal luglio 2015, complici il rallentamento in Asia ed in Africa. A frenare i listini di Eurolandia contribuisce l’atteggiamento di Boris Johnson che, forte della vittoria elettorale, vira verso una hard Brexit. Perdono colpi quasi tutti i listini: Parigi -0,40%, Francoforte -0,80%, Madrid- 0,69%. In terreno negativo anche Londra -0,14%. Il cambio euro sterlina supera di slancio quota 0,84, la sterlina perde l’1,2% in attesa delle nuove mosse di Boris Johnson. E’ la peggior seduta da cinque mesi.
Ma c’è un’eccezione: Piazza Affari sale dello 0,4 % mentre lo spread Btp/Bund resta intanto stabile intorno a 157 punti base.
Sul listino milanese spicca Atlantia con un progresso del 2,2% a 21,9 euro con la famiglia Benetton pronta a cedere fino al 49% della controllata Aeroporti di Roma, anche se il processo non è stato avviato e una vendita non è imminente, secondo quanto hanno riferito alcune fonti vicine alla situazione. Si parla di una valutazione di 5 miliardi: la stima di Equita è di 4,6 miliardi. il Governo, inoltre, sarebbe più propenso ad avviare un tavolo di discussione con la società, anziché revocare la concessione.
Modesta per ora la reazione del mercato alla notizia che il consiglio di Psa ha concluso la riunione dedicata all’accordo con Fiat Chrysler +0,33%.
In evidenza alcune utilities: come Snam + 0,88%, Terna +1,18%. Non sono da meno i petroliferi: Eni +1,4% , Snam +1,1%. Il petrolio Brent è in rialzo dello 0,3% a 65,55 dollari il barile, sui massimi da tre mesi.