Oggi il mercato giapponese è chiuso per festività, e il resto dei mercati asiatici è stabile: l’indice MSCI Asia Pacific escluso Giappone si mantiene sui livelli di ieri, a loro volta stabili rispetto al venerdì scorso. Questo indice registra un p/e di 12,3 – più appetibile quindi rispetto al 15,9 dello S&P500.
La chiusura di Wall Street, in positivo rispetto a precedenti incertezze legate alla situazione in Ucraina, ha risentito favorevolmente dell’attività di M&A, specie dell’annuncio della proposta acquisizione, da parte di Pfizer Inc. della AstraZeneca plc (per un totale di quasi 100 miliardi di dollari).
L’euro si è rafforzato e quota 1,386 mentre si avvicina la conferma del quarto taglio nello stimolo monetario della Fed. Lo yen è stabile, intorno a 102,5. Gli Hedge fund hanno per la seconda volta sbagliato sul cambio del dollaro australiano; fino a poco tempo fa scommettevano su ulteriori cadute, dopo che esponenti della Reserve Bank e analisi del Fondo monetario puntavano a una discesa verso 0.85 contro dollaro Usa.
Poi, quando il A$ si era invece ripreso, erano saliti sul carro della risalita, salvo a essere presi in contropiede in questi giorni dalla brusca ritirata della moneta australiana. L’oro torna sotto quota 1300 (a 1296 $/oncia) e il petrolio quota 101 ($/b – WTI).