L’indice azionario dell’area MSCI Asia Pacific cresce dello 0,3% e l’aumento è il terzo consecutivo, portando l’indicatore al livello più alto da sette mesi. Dietro l’ottimismo ci sono i buoni dati del mercato del lavoro americano di venerdì scorso, mentre questa mattina in Cina sono state rilasciate cifre positive per il surplus commerciale del Celeste Impero, che ha toccato il livello più alto da cinque anni, anche se la caduta dell’import (-1,6% sull’anno) non era stata prevista da nessun analista e, anche se i dati sono volatili e potrebbero cambiare il mese prossimo, indica una debolezza nell’assorbimento interno. I riflessi sulla crescita sono stati però temperati da un aumento del 7% dell’export.
In Giappone la revisione del Pil del primo trimestre ha indicato un +6,7% di crescita annualizzata sul trimestre precedente e in particolare un’ulteriore revisione verso l’alto degli investimenti. Questo è importante, perché vuol dire che la crescita non è supportata solo dai consumi, anticipati rispetto all’aumento dell’Iva dal primo aprile. Comunque, le attese sono per un dato negativo nel secondo trimestre (a causa dei consumi) e una ripresa della crescita nel terzo.
L’euro è sempre forte, a 1,364 (le misure della Bce non sembrano averlo toccato), lo yen è a 102,5 e l’oro stabile poco sopra quota 1250. Il petrolio anch’esso stabile a 102,8 $/b.