La capitalizzazione azionaria mondiale ha raggiunto un nuovo record di 63,9 trilioni di dollari (non lontano dal Pil del pianeta), ma, almeno in America il rapporto p/e, a 16,1 per lo S&P500, sembra elevato, specialmente alla luce del fatto che nel 1° trimestre di quest’anno i profitti delle società americane sono scesi nettamente. Non ci sono problemi invece per i p/e dei mercati asiatici. L’indice regionale MSCI Asia Pacific, che oggi quota all’incirca i livelli di ieri, ha un p/e di 13,1.
Questa mattina i dati giapponesi rivelano il balzo dell’inflazione ad aprile, quando l’Iva è stata aumentata di tre punti. Praticamente tutto l’aumento si è ripercosso sull’indice di base (che esclude energia e alimentari): l’inflazione sull’anno è schizzata a un poco giapponese 3,2%, confortando quanti vogliono il Giappone uscire dalla trappola della deflazione.
Il tasso di disoccupazione si mantiene basso, a 3,6%, mentre l’indice della produzione industriale ha perso il 2,5% (la tendenza rimane piatta). In America i dati sul Pil del primo trimestre sono stati deludenti (-1%), ma per il trimestre in corso è previsto un rimbalzo del 4% annualizzato.
In campo valutario euro e yen all’incirca stabili (1,36 e 101,6 contro dollaro), così come il petrolio WTI (103,5 $/b) e l’oro (1258 $/oncia). Stabili anche i futures su Wall Street e Londra.