Le borse asiatiche hanno iniziato la settimana in calo, concludendo così un periodo positivo durato nove giorni. Il periodo consecutivo più lungo con il segno positivo di quest’anno è terminato soprattutto a causa del cattivo andamento dei titoli delle telecomunicazioni e della tecnologia.
Tra i titoli in evidenza, Naver è precipitato del 4,7% a Seul, mentre SoftBank ha lasciato sul terreno il 4,3% a Tokio. Fanuc, un produttore nipponico di equipaggiamenti per l’industria è calato dell’1,9%, guidando i titoli industriali verso il basso. Sempre in Giappone la farmaceutica Daiichi Sankyo è invece cresciuta del 4% alla notizia che l’indiana Sun Pharmaceutical Industries aveva accettato di acquistare Ranbaxy Laboratories per quattro miliardi di dollari. Daiichi possiede il 63,5% di Ranbaxy.
L’indice MSCI Asia Pacific perdeva lo 0,5%, scendendo a quota 138.55 alle 9:48 del mattino a Hong Kong. Sette dei dieci gruppi industriali presenti nella misura erano in calo. I mercati cinese e tailandese sono chiusi per festività. L’indice regionale era salito la scorsa settimana ai massimi degli ultimi due mesi grazie a dati positivi sul fronte dell’economia Usa (che indicavano una ripresa dopo il rallentamento invernale dovuto alle cattive condizioni atmosferiche) e l’annuncio di stimoli economici a sostegno della crescita in Cina.
“I dati sulle paghe Usa sono al di sotto delle aspettative e continuano a mostrare che la ripresa statunitense rimane sotto tono” commenta Matthew Sherwood, capo dell’investment markets research di Perpetual a Sydney. “Ciò suggerisce che qualsiasi mossa da parte della Fed sarà di una modesta entità”.
L’indice giapponese Topix calava dell’1,2% contemporaneamente a uno yen in rafforzamento (103,26 per dollaro). L’Hang Seng scendeva dello 0,8% e l’Hang Seng China Enterprises della Cina continentale scivolava dello 0,1 per cento. Lo Straits Times di Singapore declinava dello 0,2% e il Taiex lasciava sul terreno lo 0,5 per cento.