Le Borse europee vedono la luce in fondo al tunnel della crisi dell’Eurozona e, per quanto in attesa di maggiori certezze, si mostrano nel complesso ottimiste sulla volontà politica di mettere fine alla crisi in corso: dopo il rally di ieri Milano, la più volatile delle piazze europee, torna a salire dell’1% dopo aver quasi azzerato i guadagni prima delle 13, Parigi dello 0,34%, Londra dello 0,58%, Francoforte dello 0,29%.
Sotto il pressing mondiale, in un’intervista trasmessa stamani dall’emittente pubblica Ard e anticipata ieri sera, la cancelliera Angela Merkel ha aperto a un’Unione politica e ha annunciato la presentazione, per il prossimo vertice Ue di fine giugno, di un piano di lavoro per far avanzare il processo di unificazione politica dell’Ue in un vertice che, ha detto, dovrà dare un chiaro segnale per ”più Europa” e fissare le scadenze per ulteriori riforme in tal senso.
C’è poi l’attesa per un piano salva banche per la Spagna, che ufficialmente non ha chiesto aiuto, che non passi per un salvataggio di Madrid, come auspicato da diverse parti, non ultimo il cancelliere dello Scacchiere George Osborne in una intervista a Bbc radio 4. Al momento è in corso l’audit delle banche per capire la situazione del comparto. Ma la fiducia torna anche sulla Spagna come conferma oggi l’asta di titoli di Stato: Madrid ha registrato una domanda solida e ha raccolto perfino qualcosa in più del massimo previsto, con 2,07 miliardi totali. I rendimenti tuttavia sono aumentati: quelli sui Bonos a 10 anni sono arrivati al 6,121%, contro il 5,778% pagato in un’asta analoga lo scorso 19 aprile. Ne ha beneficiato la Borsa di Madrid ma anche lo spread Bono-bund che è sceso a 471 punti base. Bene anche il risultato dell’asta francese: Parigi ha collocato sul mercato 7,836 miliardi di euro (in linea con le attese) di obbligazioni a medio e lungo termine ottenendo tassi in ribasso. Dopo le aste anche lo spread Btp-bund cala a quota 421 punti mentre, secondo i dati Bloomberg, a fine mattinata è tornato in rialzo a 440 putni sopra il livello di apertura.
Ma a fine mattinata ad appesantire i listini però arriva l’ennesima smentita da parte della Ue su un possibile piano di salvataggio allo studio: “Non c’é alcuna richiesta di assistenza alla Ue da parte delle autorità spagnole e quindi non c’é alcun piano di salvataggio”, ha detto il portavoce del commissario Ue agli Affari economici e monetari Olli Rehn ribadendo che “pagamenti diretti alle banche non sono possibili” né dall’attuale fondo Efsf, né dal futuro fondo Esm. Dopo che oggi la Boe ha deciso di mantenere fermo il tasso di interesse all’1% e secondo quanto riferisce Bloomberg la Cina ha tagliato i tassi di interesse di un quarto di punto, ora l’attenzione dei mercati è ora per l’intervento di Ben Bernanke del pomeriggio.
A Piazza Affari torna a brillare il lusso di Salvatore Ferragamo a +3,5% ma in evidenza anche Mediobanca +2,6% dopo le dichiarazioni di Vincent Bolloré che si è detto pronto ad aumentare la propria quota e Telecom Italia +1,79% dopo l’apertura della Cdp a una collaborazione sulle reti fisse di nuova generazione. Bene anche Saipem +2,49% e Bpm +1,81%. Appesantiscono il listino A2A -2,53%, Mediaset -1,87%, Mediolanum – 1,37%, Azimut- 1,35 e Finmeccanica -1,2%. Il comparto bancario si muove debole e contrastato. Invariata Fondiaria Sai che ha confermato per lunedì il cda per esaminare la nuova proposta di Unipol che ha accettato la proposta al 61% dell’entità post fusione ma ha detto no alle plusvalenze da cessioni immobiliari per gli azionisti Fonsai. Fissato lunedì anche per il cda Milano Assicurazioni che sale del 4,54%