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Borse, altra giornata nera sulla scia dell’asta Btp e della Fed: Milano perde il 2,8%

Le Borse precipitano sui timori di un copione già visto: il rischio di un declassamento del rating francese, i veti della cancelliera Merkel sul rafforzamento l’Esm e sugli eurobond e gli spread che continuano a salire (questa volta anche per problemi tecnici).

Il Ftse Mib ha chiuso in calo del 2,84%, il Dax dell’1,72% e il Cac del 3,33%, appesantita dal rischio sulla perdita della tripla AAA, il Ftse 100 del 2,25%. A Wall Street il Dow Jones perde l’1,12%, il Nasdaq il 2,14%. Soffrono ciclici come automotives e le materie prime, che maggiormente risentono dell’outlook negativo e le banche. In Germania il governo ha approvato la riattivazione del fondo salva banche Soffin.

C’è poi il disappunto per l’atteggiamento attendista della Fed che ha rinviato le misure di stimolo nella riunione sui tassi di ieri sera nonostante le preoccupazioni sul rischio contagio in arrivo dall’Europa. L’accordo sull’unione fiscale raggiunto settimana scorsa, dopo una prima positiva reazioni dei mercati, non ha convinto i mercati. Tanto più alla luce dell’acuirsi dei timori per la crescita, con l’Ifo (dopo già la Bundesbank qualche giorno fa) che ha rivisto al ribasso le stime di crescita per la Germania nel 2012: il Pil tedesco aumenterà dello 0,4% rispetto alle previsioni precedenti per una crescita del 2,3%.

In giornata lo spread fra il Btp decennale e il Bund tedesco ha sfondato quota 480 a 481,6 punti con un rendimento del 6,77%. Ma, riferisce il Tesoro, l’ampliamento è stato determinato da ragioni ed era previsto: una delle principali piattaforme che fornisce informazioni al mercato ha adottato per il calcolo dello spread un nuovo titolo di riferimento. Il Btp con scadenza settembre 2021 sarà sostituito dal Btp con scadenza marzo 2022. “Il nuovo titolo è caratterizzato da minore liquidità con effetti sfavorevoli nel confronto dell’omologo titolo tedesco”, sottolinea il Tesoro.

In mattinata il Tesoro ha collocato Btp a 5 anni per 3 miliardi (il massimo previsto) a un rendimento del 6,47%, poco sopra il 6,29% dell’asta precedente e al livello più alto dal maggio 1997. Il rendimento si è comunque collocato sotto il rendimento sul secondario di fine novembre (richiesta a 1,42 volte). Si conferma la fuga degli investitori verso i titoli di Stato tedeschi con il successo dell’asta a due anni tedesca: la Germania ha oggi collocato sul mercato 4,18 miliardi di bond a due anni con un tasso di rendita pari allo 0,29%, sotto lo 0,39% della precedente asta di novembre. La richiesta è stata di 1,4 volte l’offerta. Continua anche l’indebolimento dell’euro, con il cambio sul dollaro che è sceso sotto la soglia di 1,30. Il petrolio Wti scende a 95,7 dollari il barile dopo che, per la prima volta in tre anni, l’Opec ha deciso di alzare il tetto alla produzione di greggio a 30 milioni di barili al giorno.

A Piazza Affari soffrono in linea con il comparto europeo soffrono le banche. Ma tra i titoli peggiori ci sono gli assicurativi con Fondiaria Sai che cede il 6,01% sui timori di un nuovo aumento dicapitale e sul taglio di ieri di Fitch a BB-. Taglio che ha colpito anche le Generali (ad A-) in rosso sui listini del 4,91%. In rosso anche la galassia Fiat. Fiat spa cede il 5,48% all’indomani della firma dell’accordo con i sindacati per gli stabilimenti in Italia e dopo che Marchionne ha confermato i target 2011 e ha ribadito la possibilità di rivedere quelli per il 2012 mantenendo comunque “parte della forchetta per i risultati operativi”. In calo anche Fiat Industrial del 5,09%. Bene la Bpm con un rialzo del 4,21% e la Bper +1,23%, unici due titoli positivi sul Ftse Mib.

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