Borse europee incerte a pochi giorni dalla riunione della Bce. A metà seduta l’indice FtseMib guadagna lo 0,05%, attorno a quota 21.500. Arretrano Parigi e Madrid (-0,2%), Francoforte -0,4%. In scesa Madrid (+0,7%). Si distingue anche Londra con un +0,25%.
Ha sorpreso in positivo il dato sul Pil della Cina. Nel secondo trimestre la crescita è stata del 6,9% anno su anno, contro il +6,8% stimato dal consensus. Ma le Borse cinesi, prima dell’annuncio, erano precipitate in ribasso a fronte dell’inattesa iniezione di liquidità da parte della Banca centrale. Il presidente della Repubblica Xi Jinping ha affermato sabato che la Banca centrale deve essere posta nella condizione di difendere il sistema finanziario cinese dai traumi dell’eccessivo debito. Il governo ha ordinato alle più grandi banche del Paese di porre un freno ai prestiti alla conglomerata Dalian Wanda.
Dopo l’annuncio sul Pil la situazione si è normalizzata. L’indice Morgan Stanley Asia Pacific si è portato su nuovi massimi dal 2015. Bene Hong Kong e Seoul.
In forte rialzo sull’onda dei dati macro cinesi le quotazioni del comparto minerario (+1,3%): Anglo American, Glencore e Antofagasta sono in progresso dopo che il prezzo del rame ha toccato il massimo degli ultimi tre mesi e mezzo.
Confermato il rallentamento dell’inflazione in Europa per il mese di giugno, anche se si rafforza la crescita dei prezzi al netto delle componenti più volatili. Secondo i dati finali relativi al mese scorso diffusi da Eurostat, l’inflazione nei 19 Paesi euro si è portata all’1,3% tendenziale, in linea con la stima flash e con le attese degli analisti, ma sotto l’1,4% di maggio e l’1,9% di aprile. L’indice core, che esclude le componenti più volatili dei prezzi, ovvero cibi freschi ed energia, segna una crescita dell’1,2% tendenziale, in rafforzamento rispetto all’1,0% di maggio. Il dato è in linea con la stima flash, ma le previsioni degli economisti erano per una revisione al ribasso all’1,1%.
Il dollaro si rafforza nei confronti delle principali valute, cross euro dollaro 1,1441 con un ribasso del -0,25%. Mercato obbligazionario senza scossoni. Bund decennale +0,59%, BTP 2,26%.
Il petrolio Brent passa di mano a 49,2 dollari al barile, in rialzo dello 0,45%, è il sesto guadagno di seguito. Bloomberg segnala che nella prima settimana di luglio c’è stata una forte flessione delle posizioni short sul future di Mare del Nord, si è trattato del calo più forte delle ultime 7 settimane.
Eni +0,1%. Morgan Stanley ha ribadito la raccomandazione Underweight, abbassando il target a 11,90 euro da 13,40 euro. Saipem +1,3%, Tenaris +1,4%.
A Piazza Affari i riflettori sono accesi su Telecom Italia (+1,25%). Dalla Consob è arrivata una nuova richiesta di chiarimenti su eventuali cambi al vertice. Intanto si stempera la tensione con il governo, il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda dice in un’intervista al Sole 24Ore che incontrerà presto Flavio Cattaneo. Lo stesso Calenda auspica la creazione di società unica delle reti telefoniche.
Poco mosse le banche. Unicredit (+0,3%) ha sottoscritto con Pimco e Fortress accordi definitivi di cessione in base ai quali i veicoli di cartolarizzazione potranno acquistare il portafoglio di 17,7 miliardi di euro in Npl.
Creval -1%. Moody’s ha assegnato i rating ai titoli emessi dal veicolo Elrond Npl 2017 nell’ambito del piano di cartolarizzazione delle sofferenze.
Intesa +0,1%, Ubi +0,9%, Bper Banca +0,04%, Carige +0,5%. Moody’s ha alzato il rating a lungo termine sui depositi a B3 da Caa1 e quello sul rischio di controparte a B3 da Caa1, mentre ha confermato i rating come emittente a Caa2. La Banca valuta la vendita anche della piattaforma di gestione degli Npl, secondo due fonti vicine al dossier, nell’ambito dell’annunciata cessione di 1,2 miliardi di sofferenze.
Tra le società industriali spicca il caso di Prysmian (+1,8%). General Cable, un produttore di cavi americano, ha annunciato di essere interessata alla vendita e Prysmian, che dispone di una potenza di fuoco di almeno un miliardo, potrebbe rappresentare un possibile compratore. L’ad Valerio Battista ha di recente parlato soprattutto di acquisizioni di taglia media, in aziende operanti in nicchie ad alto valore aggiunto nel mercato dei cavi. Stm +1,9%.
Nel comparto auto motive brilla stamane Renault con un guadagno dell’1,7% portandosi a 84,84 euro. Il gruppo automobilistico ha registrato vendite record nel primo semestre con una crescita del 10,4%, un tasso pari a quattro volte quello registrato dal mercato (+2,6%). Renault ha venduto 1,88 milioni di veicoli, aiutata anche dal buon lancio di un Suv in Cina e dalla forte richiesta in Europa del marchio Dacia. Le vendite sono salite in tutte le aree, soprattutto in Asia-Pacifico (+50,5%) e in Iran, dove sono addirittura raddoppiate. Boom dei veicoli elettrici in Europa + 34%, settore in cui il gruppo vanta una quota di mercato salita al 26,8%.
A Piazza Affari Ferrari -0,1%. Fiat Chrysler (+0,6%) ha annunciato il richiamo di 1,33 milioni di veicoli in tutto il mondo, in due diverse operazioni avviate per anomalie che potrebbero provocare incendi e l’apertura accidentale dell’airbag.
Enel -0,6%. Fuori dal listino principale, Hera -0,5%. L’Anac ha contestato gli affidamenti diretti dei rifiuti e il prolungarsi del regime di proroghe. Fincantieri +1,4%, al nuovo massimo storico di 1,09 euro. Venerdì Mediobanca ha alzato la raccomandazione su Fincantieri da underperform a neutral alzando il target price a 1,13 euro da 0,32 euro.