Il Financial Times diventa giapponese. E la Ferrari si quota a News York. In una giornata poco mossa sui listini all’indomani del voto del parlamento greco, è il fronte societario che ha riconquistato la scena mentre continua la stagione delle trimestrali.
Secondo quanto ha riportato Marketwatch il gruppo giapponese Nikkei ha annunciato che sta rilevando il Financial Times dal gruppo editoriale Pearson per 160 miliardi di yen (1,29 mld $), mentre nel frattempo il gruppo tedesco Axel Springer ha smentito il suo interesse a rilevare il quotidiano economico come riportato di recente dallo stesso FT che citava due fonti vicine al dossier.
Nel frattempo i listini europei chiudono poco mossi attorno alla parità: Ftse Mib -0,20%, Londra -0,18%, Francoforte -0,07% e Parigi +0,08%. Nell’Eurozona segna il passo la fiducia dei consumatori che a luglio scende di 1,5 punti a quota -7,1, con una flessione più marcata delle attese degli analisti. In Gran Bretagna le vendite al dettaglio del mese di giugno sono diminuite a sorpresa dello 0,2%. Lo spread Btp-bund chiude in miglioramento a 115 punti base.
Bene le Borse asiatiche: Tokyo +0,44%, Shanghai +2,43% e Hong Kong +0,46%. Wall Street ha aperto la seduta contrastata. Sugli umori ha inciso il dato record sulle richieste dei sussidi di disoccupazione che sono scesi ai minimi dal 1973: a 255mila unità contro attese per 278mila. Un crollo che non si verificava da 42 anni e che ha innescato una nuova speculazione del mercato sul timing dell’aumento dei tassi di interesse da parte della Fed.
Sempre sul fronte macroeconomico il superindice dell’economia del Conference Board è salito a giugno dello 0,6% sopra le attese degli analisti. Allo stesso tempo, l’indice dell’attività economica nazionale misurato dalla Fed di Chicago si è attestato a +0,08 punti a giugno a fronte del -0,08% del mese di maggio. Sugli 85 indicatori utilizzati per misurare l’attività economica, 48 hanno fornito un contributo positivo a giugno. In particolare da segnalare il miglioramento degli indici relativi alla produzione industriale e quelli relativi all’occupazione.
Il petrolio Wti cede lo 0,37% a 49,01 dollari al barile e l’oro si mantiene sotto 1.100 dollari l’oncia a 1.093 dollari con un leggero rialzo dello 0,17%. Il cambio euro dollaro sale dello 0,44% a 1,0977. “Permane l’enorme volatilità sul mercato valutario, il quale però fatica a trovare un tema guida ed è perciò caratterizzato da dinamiche dollaro-centriche che si alternano però sia in acquisto sia in vendita, solo in parte sulla base dei dati che arrivano dai mercati – spiega Davide Marone, analista valutario DailyFX (FXCM) – Ne è esempio lampante il cambio Eurodollaro il quale stamattina è stato ampiamente acquistato (su vendite di biglietto verde) portandosi a un passo dalle resistenze di rilievo in area 1,1035 ed è stato poi venduto nel pomeriggio spinto dagli ottimi dati sulle Richieste dei Sussidi di Disoccupazione USA (255k vs 280exp) che dunque hanno favorito forti buy di dollaro trascinando il cambio nuovamente sui supporti di breve a 1,0975”.
Sul fronte azionario le vendite colpiscono Amazon in attesa dei conti che verranno pubblicati dopo la chiusura di Borsa. Gli occhi sono su Ferrari che ha depositato presso la Sec i documenti per avviare la propria Ipo, che la condurrà allo sbarco sul Nyse con una quota al massimo del 10% del capitale.
A Piazza Affari guidano i ribassi Cnh Industrial -2,01%, Telecom Italia -2% che ha annunciato esuberi per 1700 unità, Enel -1,51% penalizzata dal giudizio di Citi: il gruppo dell’energia, per gli analisti, è sopravvalutato dal mercato in quanto gli spazi di crescita del cash flow sono limitati e la conferma dell’attuale politica dei dividendi dovrà passare da un aumento del pay-out con effetti sull’indebitamento. Il broker preferisce quindi A2A, Terna e Snam. In fondo al Ftse Mib anche Atlantia -1,05% e Finmeccanica -0,93%.