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Borse a due velocità aspettando la Fed

Pixabay

Il balzo del petrolio vivacizza il finale delle Borse europee, piuttosto nervose oggi in attesa di sapere cosa dirà Jerome Powell, questa sera in conferenza stampa, al termine della riunione di due giorni della Fed. La chiusura è mista, mentre Wall Street viaggia in rialzo. Piatto l’euro-dollaro a 1,184.

Francoforte sale dello 0,24%; Parigi +0,13%; Londra -0,42%. Più tonica Madrid +0,95%, grazie al fascino popolare di Zara. Le azioni di Inditex, che controlla il noto marchio di abbigliamento, guadagnano il 6%, dopo i conti sopra le attese del secondo trimestre 2020. Una forte ripresa delle vendite consente a Inditex di registrare un utile netto di 214 milioni di euro, dopo la predita di 409 milioni subita nei primi tre mesi, la prima in quasi 20 anni e la chiusura del 90% circa dei negozi nel mondo a causa delle misure di contenimento contro la diffusione del Covid-19. 

La moda e titoli petroliferi sono il fiore all’occhiello anche della seduta di Piazza Affari, benché il bilancio finale del Ftse Mib sia sostanzialmente piatto (+0,04%). Moncler guadagna lo +3,24% e fuori dal paniere principale Ferragamo si apprezza dell’8%, dopo i risultati presentati ieri. Le azioni delle maison fiorentina sono ai massimi da fine giugno ed Equita mette in evidenza “un Ebit del secondo trimestre meno debole del previsto grazie a un migliore controllo costi”.

Prosegue il recupero dei petroliferi, in particolare Saipem +4,33%, che è la big cap migliore di oggi, e Tenaris +4,16%. Merito dell’andamento dell’oro nero: il future Brent novembre 2020 supera i 42 dollari al barile (+3,7%), con la complicità dell’uragano Sally che ha causato la chiusura di oltre un quarto dei campi offshore nel Golfo del Messico. Inoltre le scorte settimanali Usa sono risultate in calo in misura superiore rispetto alle previsioni.

Fra i rialzi maggiori di Milano c’è Diasorin, +2,48%, che ha annunciato di aver posto la marcatura CE al test “Simplexa Covid-19 Direct” per il suo utilizzo con campioni di saliva. Da segnalare il nuovo balzo di Nexi, +1,72%, che aggiorna il suo record storico a 17,14 euro per azione, sorretta dalle voci che l’accordo con Sia si avvicini per dare vita a un campione nazionale nei pagamenti. Le vendite penalizzano Finecobank -1,63%, Interpump -1,08%, Recordati -0,91%, A2a -0,94%. Positivo il secondario: lo spread fra decennale italiano e tedesco scende a 142 punti (-1,62%) e il tasso del Btp si ferma a 0,92%.

In ambito macroeconomico l’Ocse ha rivisto al rialzo le previsioni 2020, benché la pandemia resti una variabile da non trascurare nei prossimi mesi. Il pil mondiale accuserà quest’anno una frenata del 4,5% e non del 6% come indicato a giugno. Tra i paesi del G20 crescerà solo la Cina, +1,8%. Per l’Italia la catastrofe si limita a -10,5% dal precedente -11,3%. Intanto il governo ha confezionato un primo documento di proposte per il Recovery Fund, con l’obiettivo l’obiettivo di raddoppiare il tasso di crescita del pil italiano portandolo dalla media del +0,8% dell’ultimo decennio ad un livello in linea con la media europea dell’1,6%

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Categories: Finanza e Mercati