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BORSE 8 DICEMBRE 2022 – Il petrolio crolla: navi russe ferme nel Mar Nero. Corrono solo i titoli di Stato

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E cinque. Nonostante alcuni segnali positivi dall’economia, i mercati Usa allungano la sequenza di sedute negative. L’incertezza si trasmette alle Borse europee, dove si corre a vendere i petroliferi (Saipem -3%) e a fare il pieno di Btp nell’attesa delle decisioni della Bce. La nota positiva arriva dalla Cina che accelera le riaperture post-Covid. “Speriamo che abbiano fatto bene i conti” commenta facendo gli scongiuri l’Economist che teme un’ecatombe di anziani non vaccinati.

Hong Kong riapre, Ue/Cina, denuncia al Wto

• Nel dubbio Hong Kong rialza la testa +2%. Il quotidiano Wen Wei Po ha scritto stanotte che il governo della città dovrebbe chiedere ai viaggiatori in arrivo solo un test rapido negativo, rispetto al doppio test negativo certificato oggi in vigore. Le autorità sanitarie invece preparano un nuovo protocollo per le dimissioni dei pazienti Covid 19.
• Più cauto l’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen, sulla parità. Nel resto d’Asia il Nikkei di Tokyo perde lo 0,5%. Nel trimestre luglio-settembre, l’economia del Giappone si è contratta dello 0,8%, meno di quanto inizialmente previsto. Kospi di Seul -0,1%. Il BSE Sensex di Mumbai è invariato.
• Si scalda il confronto tra Ue e Pechino. Rompendo gli indugi la Commissione Ue ha ieri deciso di citare davanti al Wto la Cina per le restrizioni applicate da Pechino a partire dal dicembre 2021 sulle esportazioni della Lituania (colpevole per aver riconosciuto Taiwan) e per le discriminazioni contro i titolari di brevetti high-tech dell’Ue.
• Bloomberg riferisce stamane di un altro contenzioso: l’Olanda, cedendo alle pressioni Usa, si accinge a vietare l’export in Cina dei macchinari per la produzione di chips della Asml, quasi insostituibili per lo sviluppo dei nuovi semiconduttori.

Future europei in rosso, volano i titoli di stato

• I future dei listini occidentali offrono pochi spunti per il Toro. L’apertura dell’Eurostoxx 50 -0,3% dovrebbe esser negativa. Quasi piatti i listini di Wall Street.
Milano (ieri -0,1%) oggi proseguirà al piccolo trotto, condizionata dalla giornata festiva delle banche. In pallido rosso gli altri listini del Vecchio Continente.
• Domani le banche europee comunicheranno l’ammontare dei rimborsi dei prestiti agevolati concessi in precedenza dalla BCE. I partiti di maggioranza studiano un “contributo di solidarietà” a carico delle banche i cui proventi andrebbero a ridurre le commissioni sui pagamenti con mezzi digitali versate dai negozianti, secondo quanto emerso da un vertice a Palazzo Chigi.
• Si intensificano gli acquisti sui bond governativi, mentre si avvicinano gli appuntamenti con i meeting delle banche centrali di settimana prossima. Il Treasury decennale degli Stati Uniti passa a 3,45%, è il rendimento più basso da metà settembre. Rendimento BTP decennale viaggia al 3,60%, rendimento più basso da fine agosto. Bund decennale 1,78%, ai minimi da metà settembre.

I big Usa vedono recessione in arrivo

• Difficile che il Toro riceva una spinta da Wall Street, congelata dall’attesa delle decisioni della Fed di mercoledì 14 dicembre.
• Ieri l’S&P 500 ha chiuso in calo dello 0,2%. Nasdaq -0,5%. Piatto il Dow Jones.
• Miglior titolo del paniere delle 500 società StateStreet +8%: il colosso della finanza e della gestione del risparmio ha annunciato un aumento del buy back. Ancora in rosso Apple dopo che JP Morgan ha rivisto al ribasso (-3,2%) gli invii di iPhone dalle fabbriche cinesi. Giù anche Tesla.
• I Big del mercato prevedono una frenata dell’economia per l’anno prossimo. E’ l’opinione di Goldman Sachs (“Tutti i miei clienti sono negativi” dice il ceo Salomon), di Bofa e di JP Morgan. “Prevediamo una recessione negli Usa, in Gran Bretagna, zona euro e Giappone”, ha detto Joseph Capurso della Commonwealth Bank of Australia.

Il Canada aumenta i tassi, fermo il Brasile

• Comincia a muoversi il fronte delle banche centrali per le ultime decisioni del 2022. In attesa degli aumenti di Fed e Bce ieri si è mosso il Canada alzando i tassi di mezzo punto al 4,25%, mai così in alto da 15 anni.
• Stanotte la banca centrale del Brasile ha confermato il tasso d’interesse di riferimento al 13,75%. Il costo del denaro dovrebbe restare su questo livello per un periodo sufficientemente lungo, si legge nel comunicato, ma il board si dice pronto ad alzare nel caso di ripartenza dell’inflazione. I prezzi al consumo hanno registrato in novembre una crescita del 6,17%, circa la metà della crescita di inizio anno.

Crolla il greggio. Navi russe ferme nel mar nero

• Il petrolio non si risolleva dai minimi da gennaio: Brent a 77,7 dollari il barile, Wti a 72,6. Il bilancio provvisorio della settimana è un eloquente -10%, frutto sia dei timori per la recessione in arrivo che per l’effetto delle sanzioni contro la Russia. Gli Stati Uniti pompano petrolio a più non posso: a novembre la produzione di greggio domestica è salita a 12,2 milioni di barili al giorno, il massimo da agosto. E nel frattempo si è formata una coda di almeno 20 petroliere al largo della Turchia, dopo che il G7 e l’Unione Europea hanno introdotto nuove restrizioni il 5 dicembre per le esportazioni di petrolio russo. Le navi continuano ad affrontare ritardi nel passaggio dai porti russi del Mar Nero al Mediterraneo, mentre gli operatori cercano di adeguarsi alle nuove regole turche.

Il gas torna a salire oltre quota 150

• Sale invece il gas europeo. Ieri +8% a 149 euro per mwh. Stamane oltre 153 euro nei primi scambi. La presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen si è detta “molto fiduciosa” che la proposta di fissare un tetto massimo al prezzo del gas “si concretizzerà entro la fine dell’anno”.
Oro a 1.783 dollari l’oncia. Il quotidiano Nikkei scrive che dietro al forte aumento degli acquisti di oro da parte delle banche centrali ci sarebbe la Cina. Pare che la Banca del Popolo della Cina abbia rilevato una parte delle riserve russe.

Exor sale ad Amsterdam. Generali punta a vendere un portafoglio vita

  • Soffre la Juventus, ma la casamadre Exor cresce nel campionato olandese. La finanziaria guidata da John Elkann è stata ammessa ieri nell’Aex, l’indice dei titoli a maggiore capitalizzazione della Borsa di Amsterdam prendendo il posto di Just Eat Takeaway.
  • Enel. S&P conferma il giudizio BBB+. L’Outlook passa a Negative. L’agenzia del rating segnala che la frazione di utili regolati scenderà nei prossimi anni, dal 42%, da 32%, inoltre, il piano di dismissioni da 21 miliardi viene ritenuto molto impegnativo.
  • Stm. Citigroup alza il target price a 58 euro.
  • Poste italiane. JP Morgan taglia il giudizio a Neutral.
  • Generali sta studiando la vendita di un portafoglio Vita da 20 miliardi di euro nell’ambito del piano per migliorare la redditività del gruppo, scrive l’agenzia Bloomberg. La transazione dovrebbe avere un impatto negativo di breve termine, ma il capitale liberato potrebbe essere messo al servizio della crescita.
  • Cnh Industrial punta per il 2023 a realizzare ricavi netti dalle componenti Precision Technology nel business Agricolture pari a circa 1 miliardo di dollari.
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