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Borse 8 agosto ultime notizie: tempesta sulle banche a Piazza Affari. Il mercato boccia la tassa extraprofitti

Pioggia di vendite sui titoli bancari che trascinano in profondo rosso anche l’indice Ftse Mib – Bper perde oltre il 9% ma vistosi sono anche i crolli di Intesa Sanpaolo, Unicredit, Fineco e Mps

Borse 8 agosto ultime notizie: tempesta sulle banche a Piazza Affari. Il mercato boccia la tassa extraprofitti

Piove una bomba d’acqua su Piazza Affari centrando in pieno il settore più vivace del listino: le banche. La decisione (anzi il blitz a sorpresa) del Consiglio dei Ministri di ieri sera ha provocato fin dalle prime battute una pioggia di vendite sul comparto, a partire dai titoli più rappresentativi. L’indice di settore arretra del 6% abbondante, trascinando al ribasso l’Eurostoxx banks -3%. Intesa Sanpaolo, la banca di sistema per eccellenza, lascia sul terreno più del 7% preceduta da Fineco -7,9%, la più bersagliata e da Bper ma in linea con Banco Bpm. Ma non c’è istituto che sfugga alla discesa generale: Monte Paschi, ieri più 9%, perdeva d’un botto due terzi dei guadagni accumulati dopo le dichiarazioni dell’ad Lovaglio. Non faceva meglio Unicredit, peraltro citato in giudizio da Gazprom per la mancata garanzia su un investimento bloccato dalle sanzioni contro la Russia. Il dato, peraltro, è andato peggiorando nel corso della seduta: alle 12 Bper arretra del 10% davanti al plotone delle grandi banche con perdite attorno all’8%abbondante ed anche più.

Una risposta violenta da parte del mercato

Una reazione violenta, probabilmente ben più robusta di quanto messo in conto dal governo, che pure da mesi suggeriva interventi a favore della clientela degli istituti con l’appoggio di una parte rilevante dell’opposizione di sinistra a partire dai Cinque Stelle. Ma la scelta di imporre via decreto un prelievo del 40% sul margine di interesse registrato nel 2022 (qualora ecceda per almeno il 3%” il valore dell’esercizio 2021) ha suscitato una risposta veemente che va al di là del pur non modesto prelievo che, ad un primo conteggio, vale tra i 2,8 e i 3 miliardi di euro che dovrebbero essere destinati ad un fondo che servirebbe a compensare la clientela per i costi di finanziamento più elevati (specie i mutui) ed il mancato adeguamento dei tassi passivi a favore dei conti correnti. Perché?

L’assenza di Giorgetti non è passata inosservata

In realtà, la scelta del governo di imitare quanto fatto ad aprile dal governo di sinistra spagnolo interrompe una sorta di luna di miele tra i mercati finanziari e l’esecutivo italiano, accreditato di una buona dose di realismo. A differenza di quanto fatto dal premier inglese Liz Truss, cacciata per le decisioni improvvise sul budget, il governo di Giorgia Meloni si era distinto per un atteggiamento dialogante ed il rispetto dei vincoli di bilancio garantiti dal ministro Giorgetti. L’assenza di quest’ultimo dalla conferenza stampa sugli extraprofitti è stata interpretata dai mercati come una svolta in senso populista che introduce elementi di incertezza in vista degli appuntamenti di autunno.

L’impatto sul mercato obbligazionario

L’unica cosa certa, infatti, è che il piatto piange: la frenata dell’economia rende difficile far fronte alle promesse, a partire dalla detassazione delle tredicesime e dalla decontribuzione per redditi di lavoroinferiori ai 35 mila lordo annui. Non convince più di tanto la versione di Matteo Salvini che lega l’operazione all’obiettivo del taglio del cuneo fiscale.

In questa cornice non è certo da escludere il rischio che l’insofferenza degli investitori verso il blitz del governo italiano si estenda al mercato obbligazionario, già in fibrillazione per le aste del Tesoro Usa. Il tutto alla vigilia di appuntamenti chiave, dal patto di stabilità alla revisione del Pnrr, tra Roma e Bruxelles. Né aiuta la bizzarra dichiarazione del ministro degli Esteri Antonio Tajani, che parla di “decisione che corregge gli errori della Bce”.

Per ora, però, sta succedendo l’opposto: la mossa del governo Meloni introduce un elemento di incertezza che porta gli investitori a privilegiare le obbligazioni. Btp a 4,15%, – 8 punti base. Bund a 2,49%, -10 punti base. Ma questo non impedisce che l’Italia torni ad essere una vigilata speciale, cui non sono concesse mosse unilaterali all’insegna dell’emergenza o quasi.

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