Inflazione e bond. Due spine incombono sui mercati dopo le incertezze emerse la scorsa settimana sul cammino del Toro. In prospettiva, di qui a fine anno, non mancano le ragioni per un certo ottimismo giustificato dall’andamento delle trimestrali e dalla sensazione che la stagione dei rialzi dei tassi stia per finire. Ma nel breve prevalgono altre preoccupazioni. I dati sui prezzi al consumo, che saranno annunciati sia in Usa che in Italia e Germania, dovrebbero confermare che la battaglia non è ancora vinta e che perciò il costo del denaro resterà a lungo su alti valori. Non aiuta l’aumento del petrolio (oltre 86 dollari il brent) sostenuto dai tagli dell’Arabia Saudita. Questo si ripercuoterà sui rendimenti dei T-Bond Usa all’asta nei prossimi giorni. Il risultato? Per Natixis un dato in ascesa dell’inflazione potrebbe provocare un “salutare” ribasso del 5% delle Borse, giustificato peraltro dal rialzo dei Bond.
Europa apertura in rosso
L’ipoteca del rialzo delle obbligazioni si rifletterà stamane sull’apertura del mercato: Il future dell’indice EuroStoxx 50 perde lo 0,3%.
Il bilancio dei cinque giorni è negativo per gran parte dei listini. In Eurozona le perdite sfiorano i tre punti percentuali. A livello settoriale, su base settimanale si registrano perdite intorno al -4% per Tlc, Tech, Utility. A salire è stato solo l’Oil & Gas, +1%.
Perde altri colpi l’industria tedesca
Alle 8 è uscita la produzione industriale tedesca di giugno. È stata registrata una flessione dell’1,5%, in peggioramento dal -0,1% di maggio: consensus -0,5%.
Usa apertura in rialzo. In arrivo i conti di Walt Disney
In lieve rialzo i future sulle piazze americane. Venerdì la borsa degli Stati Uniti ha chiuso in calo. Nasdaq -0,4%, -2,3% il bilancio settimanale. S&P500 -0,5% la seduta, -2,3% la settimana. Il benchmark del mercato azionario degli Stati Uniti ha registrato la peggior settimana da marzo.
Venerdì i dati sul lavoro non hanno fornito indicazioni precise sull’andamento dell’occupazione. In luglio la variazione dei nuovi salariati non agricoli è stata 187.000, più o meno il valore di giugno (185mila rivisto) e leggermente sotto le attese (200mila). La disoccupazione è scesa a 3,50%, da 3,60%. Un report di Janus Henderson sostiene che “questi dati aiutano la Federal Reserve a guadagnare tempo”.
Treasury al 4,07%. La benzina spinge in alto l’inflazione
Frenano ma non troppo i Treasury Note: 4,07%, da 4,19% di venerdì.
Volge al termine la stagione delle trimestrali Usa. Riflettori su Ups e, soprattutto, su Walt Disney. Da seguire i conti di Alibaba, quotata anche sulle borse Usa.
L’inflazione USA di luglio è attesa rimbalzare dal 3% al 3,3% secondo il consenso degli economisti raccolto da Bloomberg, mentre il 3,2% è quanto prezzato dagli inflation swap. Tale rimbalzo dovrebbe essere sostenuto dal recente rialzo dei prezzi dei carburanti. L’inflazione base è invece attesa dal consenso rimanere stabile al 4,8%, in linea con il dato di giugno.
Oggi i conti di Aramco, il gigante oil
Sono in arrivo oggi i conti di Aramco, il gigante del petrolio saudita.
Stamattina in Asia le borse di Tokyo e di Hong Kong sono intorno alla parità nel finale di seduta. Scendono il mercato azionario di Shanghai (-0,7%) e di Seul (-0,5%). In sintonia con l’andamento dei future di Wall Street, ha aperto in rialzo l’indice BSE Sensex di Mumbai.
Hong Kong punta sui chips. Tsmc: noi inarrivabili
Nel listino di Hong Kong ha debuttato stanotte Hua Hong Semiconductor, il secondo maggior produttore di chip della Cina, il titolo è arrivato a guadagnare il 15%. L’Hang Seng Tech perde lo 0,3%. In calo nel listino di Shanghai un po’ tutto il comparto farmaceutico, dopo gli arresti di alti dirigenti della sanità cinese.
Il New York Times pubblica una delle rare interviste concesse da Morris Chang, il mitico fondatore di Tsmc, il colosso mondiale dei chips. Chang, 92 anni, sostiene che la superiorità di Taiwan è inattaccabile e che la percentuale rischio di un’invasione da parte di Pechino “è davvero molto bassa. Ma esiste”.
L’indice MSCI World ha leggermente corretto dai massimi toccati lunedì scorso, il bilancio settimanale -2,4%.
Bank of America: Merrill Lynch conferma di preferire le obbligazioni alle azioni. Secondo gli strategist della banca d’affari, i mercati azionari sono stati sostenuti in questi mesi da una stagione degli utili migliore del previsto e dalle speranze di un atterraggio morbido dell’economia degli Stati Uniti. “Nonostante il calo dell’inflazione e il crollo degli indicatori anticipatori, il modello di regime mantiene il tono ribassista sull’orizzonte di medio termine”, si legge nella nota.
Bpm, c’è spazio per premiare i soci. Saipem, decolla fra due anni
Saipem ritiene “che nel giro di un anno o due si possa veramente pensare ad avviare una politica di distribuzione di dividendi”, ha detto sabato in un’intervista al Sole 24 Ore l’amministratore delegato Alessandro Puliti. “Ci sono nuove opportunità commerciali alla portata di Saipem per 53 miliardi di euro, il 67% delle quali è nell’offshore,” ha aggiunto Puliti.
Banco BPM ha capitale in eccesso che può usare per remunerare gli azionisti come vuole il mercato, ha detto l’ad Giuseppe Castagna in un’intervista al Corriere della Sera di domenica. Il manager ha detto anche che Banco BPM sta “puntando sulle fabbriche prodotto che aiuteranno a crescere quando il margine di interesse inizierà a risentire di uno scenario dei tassi in discesa.”
Leonardo: S&P ha rivisto al rialzo il rating a ‘BBB-‘ da ‘BB+’ con l’outlook passato a ‘stabile’ da ‘positivo’. Nella nota, gli analisti scrivono che le risorse generate dall’attività caratteristica, grazie al miglioramento della redditività, dovrebbero superare il 35% nel 2023 ed arrivare al 45% nel 2024. In ambito aerospaziale, è da segnalare l’indiscrezione di Bloomberg sulla tedesca OHB, il fondo KKR e la famiglia che controlla la società starebbero per presentare un’offerta che punta al delisting.
Inwit: nella bozza di un decreto del governo su una serie di misure a sostegno dei settori strategici, si fa riferimento all’innalzamento dei limiti sulle emissioni elettromagnetiche che secondo gli operatori di telefonia mobile sono troppo basse rispetto agli altri Stati europei.