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Borse 5 luglio pomeriggio: l’economia rallenta e Wall Street frena. Piazza Affari attende l’apertura del testamento Berlusconi

Imagoeconomica

I listini europei chiudono in calo questa terza seduta di luglio, allarmati dalla frenata dell’attività dei servizi in Cina e in Europa e in attesa di conoscere, più tardi, i verbali dell’ultima riunione della Fed, nel corso della quale la banca centrale Usa scelse di lasciare i tassi invariati dopo dieci rialzi consecutivi. Lo stesso atteggiamento attendista sta caratterizzando in queste ore Wall Street, che si muove svogliata nella mattina americana dopo la festa della vigilia.

Piazza Affari perde lo 0,59% e arretra a 28.220 punti base, tra il rimbalzo di Leonardo +1,79%, il rally di Saipem +1,13% e la debolezza delle utility, mentre la notizia più appetitosa della giornata milanese, relativa ai contenuti del testamento di Silvio Berlusconi, sarà divulgata tra poco o forse nei prossimi giorni. Il rebus più importante è come l’imprenditore avrà deciso di spartire tra gli eredi la sua quota del 61,21% del capitale Fininvest. Una fetta va necessariamente ai cinque figli un parti uguali, ma c’è una parte di cosiddetta “disponibile” (circa il 20% del Biscione) che Berlusconi potrebbe aver “dosato” a suo piacimento guardando al futuro dell’azienda. Intanto il figlio Pier Silvio garantisce che in famiglia nessuno ha mai parlato di cessione della società, mentre Marco Giordano, cfo di Mfe, afferma che il primo semestre del gruppo è andato “bene, meglio dell’anno scorso” per quanto riguarda “l’ultima riga di bilancio”. Oggi i titoli Mfe A e Mfe B sono apparsi molto tranquilli e chiudono rispettivamente a +0,38% e 0.

Nel resto d’Europa le vendite più copiose hanno colpito Amsterdam -1,13% e Madrid -1,09%. I ribassi sono frazionali a Francoforte -0,66%, Parigi -0,8% e Londra -0,96%.

Sul mercato dei cambi il dollaro è poco mosso prima dei verbali della Fed. L’euro cambia intorno a 1,086.

Tra le materie prime appare al momento ben comprato il petrolio, con i future del Wti agosto 2023 in progresso del 3% circa a 71,86 dollari al barile.

PMI servizi in frenata in Cina e in Europa

I servizi in Cina si confermano in espansione e superano lo spartiacque di 50, sotto al quale si manifesta la contrazione dell’attività, ma il rallentamento nel mese di giugno è notevole e ampiamente sotto le attese del mercato. L‘indice Pmi servizi di Caixin rallenta infatti a 53,9 punti, rispetto ai 57,1 di maggio e contro  previsioni di 56,5. Si tratta di uno dei livelli più bassi dell’anno e che conferma come la ripresa cinese non sia così esplosiva dopo le riaperture post Covid. Anche l’indice composito, che combina servizi e industria manifatturiera, è sceso a giugno a 52,5 punti, contro i 55,6 del mese precedente, il ritmo più veloce da oltre due anni.

Non hanno dato miglior prova di sé i dati europei. L’indice si conferma oltre la soglia di 50, ma frena a 52 da 55,1 e così non basta a sostenere l’indice composito, che scende sotto la linea del Piave a 49,9 (da 52,8 di maggio) indicando una contrazione economica. 

Tra le notizie macroeconomiche del giorno ci sono inoltre i prezzi alla produzione nella zona euro che, secondo Eurostat, sono scesi a maggio dell’1,5% su base annua, dopo un aumento dello 0,9% rivisto al ribasso ad aprile e rispetto alle aspettative del mercato di un calo dell’1,3%. Un buon segnale per l’inflazione, con i prezzi dell’energia che sono scesi del 13,3%.

In Piazza Affari brilla Saras

Piazza Affari continua ad assestarsi dopo il boom del primo semestre, ma regge bene il clima leggermente più avverso al rischio.

Sul Ftse All Share si è messa in luce oggi Saras, +10,64%, società di raffinazione petrolifera della famiglia Moratti. A dare tono al titolo la notizia che Urion Holdings (Trafigura Beheer, multinazionale operativa nel trading delle commodity) è salita nel capitale al 13,52% dopo aver acquistato l’1,05% in tre tranche.

Guida il listino principale Leonardo, dopo un periodo di debolezza. Si conferma effervescente Saipem, +1,13%, per l’ottava seduta consecutiva. Bene Inwit +0,88%.

Le banche sono miste: si apprezzano Unicredit +1,04% e Monte Paschi +0,54%, mentre è debole Intesa -0,47%.

Sono negative molte big cap del risparmio gestito, a partire da Finecobank -2,45%. Arretrano le utility Hera -2,34%, Enel -2,03%, Terna -1,72%.

Spread in calo

Chiude in verde la carta italiana, con lo spread tra Btp 10 anni e Bund di pari durata che scende a 161 punti base (-3,91%). Il tasso del Btp è in leggero ribasso a 4,09% (da 4,13% di ieri), mentre il Bund sale a 2,47% da 2,45% della vigilia.

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