Il mese di luglio si chiude con una nuova seduta in rialzo per Piazza Affari, +0,49%, che veste la maglia rosa in Europa e comincia ad assaporare la possibilità di raggiungere i 30 mila punti base (29.644 il dato finale odierno). Senza badare troppo al rallentamento della crescita economica del paese (-0,3% nel secondo trimestre rispetto al primo, ma +0,6% in termini tendenziali) gli investitori si sono concentrati soprattutto sulle banche, dopo gli ottimi risultati negli stress test della Bce. Su tutte le blue chip svetta poi Leonardo, +3,66%, al termine di una seduta a due facce, debole in avvio (dopo i conti diffusi venerdì a mercati chiusi), ma poi in crescita, con gli analisti positivi sul futuro e sulle linee strategiche disegnate dal ceo Roberto Cingolani, mentre il nuovo piano industriale è in preparazione e vedrà la luce all’inizio dell’anno prossimo.
Europa contrastata; Wall Street in lieve progresso
Nel resto d’Europa il quadro è in chiaroscuro.
Nella zona euro Parigi sale dello 0,29%, mentre Francoforte è leggermente negativa, -0,12%. Amsterdam cede lo 0,29%, con la birra di Heineken (-7,35%), che le è andata di traverso per i risultati semestrali deludenti. Perde lo 0,42% Madrid. Fuori dal blocco è poco più che piatta Londra, +0,6%.
La positiva chiusura in Asia e il rallentamento dell’inflazione in Eurolandia (come atteso) hanno fornito tutto sommato un supporto modesto. Secondo Eurostat a luglio i prezzi sono risultati in linea con le attese (+5,3% dal 5,5% di giugno), anche se l’inflazione core è dura a morire (+5,5%, contro attese di +5,4%). Anche in Italia l’inflazione scende al 6% dal 6,4%.
Il pil dell’Eurozona d’altra parte non ha deluso, salendo nel trimestre dello 0,3% contro attese di +0,2%.
Intanto, oltreoceano, Wall Street è timidamente positiva nelle prime ore di contrattazioni, con S&P 500 e Nasdaq avviati a chiudere il quinto mese consecutivo in rialzo e il Dow Jones che cerca di mettere a segno la 13esima giornata di seguito di guadagni. Si tratterebbe della serie più lunga dal 1987.
Gas e petrolio in rialzo; euro-dollaro piatto
Tra le materie prime sono in rialzo oro e petrolio. Lo spot gold si apprezza dello 0,5% circa oltre 1968 dollari l’oncia.
Il petrolio, tipo Brent, segna +0,56%, 85,47 dollari al barile; il greggio texano cresce dell’1% a 81,4 dollari al barile.
Il balzo è sostenuto per il gas ad Amsterdam, che si apprezza quasi dell’8% a 27,85 euro al MWH.
Sul mercato valutario l’euro si mantiene intorno a 1,1 contro dollaro.
Le banche sostengono Piazza Affari
Sono quasi sempre banche le più importanti protagoniste del Ftse Mib. Oggi brillano sul listino principale Unicredit +2,52%, Banco Bpm +1,34%, Mps +1,2%, Intesa +0,75%.
È andato bene inoltre il titolo Nexi, +0,95%, mentre tra le utility spiccano Erg +1,87% e A2a +1,91%. Nell’energia sono in evidenza Eni +1,66% e Tenaris +0,87%, ma Saipem perde l’1,62%.
Tra le blue chip in perdita ci sono anche Inwit -1,76%, Interpump -1,43%, Pirelli -1,36%.
È tra le mid cap però che si incontrano i cali più massicci. In particolare, Industrie De Nora perde il 6,8%, dopo dati semestrali da cui risulta che nel periodo ha registrato un utile in crescita del 17,6% su base annua a 46,7 milioni di euro e ricavi in salita del 2,4% a 420,4 milioni (+4,1% a cambi costanti).
È riuscita a riprendersi invece Saras, +0,58%, che dopo la presentazione dei risultati semestrali era andata giù fino a -6,5%, mostrando una flessione per ricavi e utili a causa della contrazione in corso dei margini di raffinazione.
Spread stabile
Chiusura stabile sul mercato secondario: lo spread tra Btp decennale Bund di pari durata si ferma a 163 punti base (-0,68%), con tassi rispettivamente indicati a +4,09% e +2,46%.