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Borse 30 giugno pomeriggio: Piazza Affari sfonda quota 28 mila e torna ai massimi dopo la crisi Lehman Brothers

Imagoeconomica

Il rallentamento dell’inflazione in Europa e negli Stati Uniti galvanizza i mercati, che oggi registrano solidi guadagni mettendosi alle spalle le preoccupazioni per le prossime strette delle banche centrali e i rischi di recessione.

Piazza Affari festeggia le notizie odierne chiudendo la seduta con un guadagno dell’1,08% a 28.230 punti base, vicino ai livelli precedenti il fallimento di Lehman Brothers. Gli acquisti sono stati vivaci anche sugli altri listini, spingendo Francoforte in rialzo dell’1,23% vicino ai massimi storici, così Parigi +1,2%. Sono toniche Londra +0,78%, Amsterdam +0,65%, Madrid +0,85%.

Con la seduta di questo venerdì si chiude un mese positivo per le borse europee e un semestre da incrociare per Milano, che ha compiuto un balzo del 19% circa.

Wall Street in rialzo; Apple oltre i 3000 miliardi

Il quadro è altrettanto roseo a Wall Street, effervescente in avvio e trascinata dalle mega tech. Il Nasdaq si lascerà alle spalle oggi il miglior primo semestre da 40 anni.

Tra i titoli è d’obbligo menzionare Apple, che si muove oltre i 192 dollari per azione, superando i 3000 miliardi di capitalizzazione. Un livello mai agguantato da nessuno prima e che il titolo della mela ha già toccato a inizio 2022, ma senza mai riuscire a chiudere la seduta oltre quel limite, mentre oggi potrebbe essere la volta buona. D’altra parte, Apple è abituata a fare storia: è stata la prima società a superare i mille miliardi di dollari di capitalizzazione nell’agosto 2018 e i duemila miliardi, nell’agosto 2020.

L’inflazione frena in Europa e negli Usa

La stima flash di Eurostat indica un’inflazione dell’area dell’euro in frenata misura superiore alle stime a giugno: +5,5% rispetto al 6,1% di maggio. Corrono ancora alimentari, alcolici e tabacco (11,7%, rispetto al 12,5% di maggio), seguiti dai beni industriali non energetici (5,5%, dal 5,8% a maggio), ma la componente energetica crolla (-5,6% dal -1,8% di maggio).

L’inflazione “core” – che esclude energia e generi alimentari ed è considerata dalla Bce come un miglior indicatore della tendenza di fondo – è scesa solo leggermente, al 6,8% dal 6,9%, ben lontana dal calo sostenuto che la banca centrale desidera vedere.

Negli Stati Uniti l’inflazione misurata dall’indice Pce è salita del 3,8% su base annua a maggio, dal 4,4% di aprile, mentre l’inflazione core è salita del 4,6%, meno del 4,7% atteso dagli analisti.

Scendono così leggermente le scommesse sui prossimi rialzi della Fed: i futures sul tasso di riferimento della banca centrale Usa, che avevano previsto quasi il 90% di possibilità di un aumento dei tassi a luglio, ora riflettono circa l’85% di probabilità.

Euro in recupero sul dollaro; impennata del gas, sale il petrolio

Sul mercato dei cambi il dollaro si sgonfia leggermente dopo i recenti guadagni, mentre l’euro recupera quota 1,091 contro il biglietto verde.

Tra le materie prime appare ben comprato il petrolio: il Brent al momento si apprezza dello 0,9% a 75 dollari al barile e il greggio texano dell’1,4% a 70,85 dollari.

S’impenna ad Amsterdam il prezzo del gas, a 37,37 euro al Mwh, +6,23%.

Onda verde in Piazza Affari

Piazza Affari chiude con quasi tutte le blue chip in rialzo, con l’eccezione di Leonardo (-0,34%) e A2a (-0,09%) che registrano piccolissime perdite.

L’onda verde lambisce praticamente tutti i settori. Le big cap migliori del giorno sono Iveco, +3,69%, che nei primi sei mesi 2023 è salita complessivamente del 48,45% ed Erg, +3,69%, che brinda così all’accordo di cessione della centrale termoelettrica di Priolo Gargallo che la rende una società interamente dedicata alle energie rinnovabili, aprendola a potenziali nuovi afflussi di fondi Esg.

Rialza la testa Diasorin, +2,98%, uno dei titoli peggiori dell’anno con una perdita complessiva del 27,27%.

Bene Prysmian +3,4%, Nexi +2,48%, Stm +2,14%, Cnh +2,09%.

I titoli petroliferi sono in evidenza con Tenaris +2,77%, Saipem +2,66%, Eni +2,28%.

Sono positive le banche, che si lasciano alle spalle un semestre brillantissimo nel quale Unicredit ha dominato la scena con un guadagno complessivo del 60,13%. 

Spread poco mosso

Il mercato secondario dei titoli di Stato resta ancorato ai valori della vigilia. Lo spread tra Btp decennale benchmark e omologo tedesco è 161 punti base (+0,49%) con tassi in leggero calo e indicati rispettivamente a +4% e +2,39%.

Salgono e scendono invece i tassi sul primario: la terza tranche del Btp 5 anni, scadenza primo agosto 2028, tocca un rendimento del 3,81% contro 3,79% di fine maggio; la quinta tranche del decennale, scadenza primo novembre 2033 vede un rendimento del 4,13% dal 4,32% del mese scorso. Infine, il Tesoro ha emesso la 15ma tranche del Btp a 30 anni scadenza 01/08/2034 per 1,25 miliardi (domanda pari a 2,096 miliardi) con un rendimento del 4,18%.

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