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Borse 3 agosto pomeriggio: pausa del rally o correzione? Piazza Affari tra i listini peggiori e Btp al 4,23%

Imagoeconomica

Prosegue il clima di avversione al rischio sui mercati, con le azioni che soffrono gli alti rendimenti dei titoli di Stato, mentre in Europa la Banca centrale britannica alza ancora i tassi di 25 punti base al 5,25% (come atteso), avvertendo che la stretta potrebbe continuare.

Le piazze europee chiudono così in calo, pur riducendo le perdite nell’ultima mezzora. Piazza Affari è la peggiore e cede lo 0,94%, penalizzata dal peso delle banche, quasi tutte in rosso. Il quadro non è molto diverso a Parigi -0,72%, Francoforte -0,78%, Amsterdam -0,64%. Limita i danni Madrid -0,23%, che ha perso di più nei giorni scorsi, mentre Londra cede lo 0,44%, dopo che la BoE ha portato i tassi a un livello che non si vedeva dal 2008.

Le cose stanno leggermente migliorando invece negli Usa: Wall Street ha aperto in ribasso, ma al momento (dopo una raffica di dati macro) si muove poco lontano dalla parità, in attesa che a mercati chiusi Apple (-0,3%) e Amazon (+0,6%) presentino la trimestrale. Entrambi i titoli hanno guadagnato circa il 50% da inizio anno. Crolla Qualcomm (-10%), che ha deluso con il fatturato trimestrale.

Titoli di Stato in rosso

A dare corpo a una raffrescata generale ha contribuito nei giorni scorsi il declassamento dell’economia Usa da parte di Fitch, che non è forse paragonabile al ciclone Circe che sta per abbattersi sui cieli italiani, ma ha offerto comunque l’occasione a molti investitori di fare cassa, innescando anche una svendita di titoli di Stato. Negli Stati Uniti infatti anche oggi salgono i rendimenti e il decennale vede al momento un tasso di 4,186%. Lo scorso 24 ottobre il Treasury 10 anni ha toccato il picco al 4,231%, ma a fine 2021 era all’1,496%.

Qualche tensione lambisce d’altra parte l’obbligazionario europeo.

Lo spread tra Btp e Bund decennali resta a 168 punti base, ma i rendimenti salgono rispettivamente al 4,23% (da 4,18%) e +2,55% (da 2,5%). Sale anche il tasso del decennale britannico al 4,49%, mentre la Grecia è in controtendenza al 3,8%.

Piazza Affari arretra a 28.702 punti base

Piazza Affari scende anche oggi e arretra a 28.702 punti base, dopo aver quasi raggiunto i 30 mila punti a fine luglio, come non accade da giugno 2008.

A pesare sono le banche, ma non solo, in una girandola di trimestrali notevole.

Pagano pegno alla “resa dei conti” tra gli altri Bper -4,09% e Banco Bpm -2,3%, nonostante numeri trimestrali migliori delle attese e revisioni al rialzo delle guidance, che però non hanno stupito il mercato.

Mps, -2,65%, è tra i peggiori del settore in attesa di pubblicare domani i suoi numeri.

Tra i maggiori ribassi del giorno c’è quello del titolo Stm, -2,76%, su cui ha pesato anche il quadro offerto dalla tedesca Infineon, -7,51%, con il produttore di chip che ha previsto un calo dei ricavi nel quarto trimestre, in un mercato dei semiconduttori in chiaroscuro.

Telecom Italia perde il 3,92%, mentre l’ad Antonio Labriola (che oggi ha parlato anche con gli analisti) in un’intervista al Sole 24 ore ha detto che l’azienda concluderà la cessione della rete solo se la situazione finanziaria dell’attività di servizi che rimarrà dopo la vendita sarà ancora sostenibile.

Sul fronte trimestrale la società ha riportato utili sostanzialmente in linea con le aspettative, ma gli analisti avrebbero manifestato timori per l’aumento del debito.

Scendono Cnh -3,07%, Terna -3,16%, Tenaris -2,07%. Quest’ultima, dopo la prima metà dell’anno, si aspetta un calo “significativo” delle vendite e dei margini nel secondo semestre.

Le blue chip con il segno più davanti sono sei: si conferma in rally Iveco, +1,93%, dopo il balzo di ieri. Bene Interpump +1,14%, Eni +0,98%. Timidi sono i recuperi per Nexi +0,31% Diasorin +0,14%, Banca Generali +0,06%.

Euro poco mosso; risale il petrolio

Sul mercato dei cambi l’euro tratta in lievissimo rialzo contro dollaro, ma con un cambio ancora sotto 1,1.

Tra le materie prime si rafforza il petrolio, dopo le perdite di ieri. Il Brent è in progresso dell’1,43% a 84,39 dollari al barile; Il Wti cresce dell’1,53% a 80,71 dollari al barile.

Continua la corsa del gas ad Amsterdam, che sale a 31,315 euro al MWh (+8,95%), anche a causa della riduzione delle forniture norvegesi per lavori di manutenzione programmati, ma protratti più a lungo del previsto e in un contesto di importazioni di Gnl al minimo da fine 2021 data la maggiore concorrenza asiatica.

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