Piazza Affari si porta a un passo da 28mila punti base e chiude oggi regina in Europa con un rialzo dell’1,05%, grazie agli acquisti su auto, oil e banche. Salgono inoltre i rendimenti dei titoli di Stato (4,01% il Btp decennale) e lo spread con il Bund si allarga un po’ a 160 punti base (+0,97%), dopo la conferma che la Bce non ha ancora finito il suo lavoro contro l’inflazione.
Il quadro è contrastato nel resto del continente, dove Francoforte è incolore, delusa dall’andamento dei prezzi a giugno, saliti dello 0,3% su mese, e del 6,4% sull’anno, secondo le stime preliminari. La maglia nera del giorno però va a Londra -0,38%, mentre sono positive Parigi +0,36%, Madrid +0,27% e Amsterdam +0,15%. Tra le blue chip francesi svetta Renault +4,6%, che ha alzato le previsioni per l’anno in corso.
Corrono le banche di Wall Street; bene il pil del terzo trimestre
Oltreoceano Wall Street, dopo qualche incertezza, si muove intonata nella mattina americana. Viaggiano forte le banche, da Goldman Sachs a JP Morgan a Wells Fargo a Bofa, dopo il superamento degli stress test da parte di tutti e 23 gli istituti sottoposti dalla Fed all’esame di una ipotetica recessione profonda.
I dati macroeconomici del giorno smentiscono poi, ancora una volta, l’idea che l’economia statunitense stia davvero soffrendo.
Il pil, in base alla terza e ultima lettura, sale nel primo trimestre del 2%, molto meglio dell’1,3% in seconda lettura. Il dato Pce sull’inflazione nello stesso periodo cresce del 4,1%, dal 3,7% del trimestre precedente (+4,2% nelle prime due letture); +4,9% il dato ‘core’, dal 4,% e contro attese per una conferma del 5% in seconda lettura. Il numero dei lavoratori che per la prima volta hanno richiesto i sussidi di disoccupazione, nella settimana terminata il 24 giugno, è sceso di 26.000 a 239.000 (seasonally adjusted); le attese erano per un dato a 264.000.
Tornando all’azionario: continua a macinare record Apple sempre più vicina ai tremila miliardi di capitalizzazione, mentre arretra Micron Technology, nonostante il produttore di chip abbia registrato una trimestrale superiore alle attese. Va giù Virgin Galactic nel giorno della sua prima missione spaziale commerciale. Il titolo è salito del 45% circa nell’ultimo mese, dopo l’annuncio ufficiale del volo che ha, tra i protagonisti, anche l’Aeronautica militare tricolore e il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr); tre gli italiani a bordo.
La Svezia alza i tassi dello 0,25%; la Bce avverte: le prospettive restano incerte
Il lavoro delle banche centrali intanto prosegue incessante. Archiviato il forum di Sintra promosso dalla Bce, oggi è toccato alla banca centrale svedese pronunciarsi sulla politica monetaria. La sentenza non ha stupito e la banca ha alzato i suoi tassi di riferimento di 25 punti base, portandoli al 3,75%, con l’intento di contrastare la persistente inflazione.
Intanto nel blocco il presidente dell’Eurogruppo Paschal Donohoe cerca di chiarire che i rialzi dei tassi non hanno solo un valore negativo per le persone, anzi. “Siamo tutti consapevoli delle conseguenze delle decisioni della Bce – ha detto Donohoe – ma queste sfide vanno valutate rispetto all’alternativa. L’alternativa, se non si riduce l’inflazione in Europa e in particolare nella zona euro, è che ci ritroveremo più poveri. Se non riusciamo a riportare l’inflazione all’obiettivo di medio termine della Bce, le conseguenze che questo avrà sugli standard di vita nell’Unione europea si faranno sentire nei prossimi anni”.
Quello che il futuro riserverà a eurolandia non è ancora chiaro.
Nell’ultimo bollettino infatti la Bce scrive che il consiglio direttivo ritiene che “le prospettive per la crescita economica e l’inflazione restino altamente incerte”, con i rischi al rialzo per l’inflazione che includono potenziali nuove pressioni al rialzo sui costi di energia e cibo, anche in relazione alla guerra della Russia contro l’Ucraina.
Dollaro forte
Anche Jerome Powell nei giorni scorsi ha insistito sul fatto che la lotta contro l’inflazione non è vinta e che serviranno altri rialzi da qui a fine anno. L’atteggiamento della Fed ha consentito così ampi recuperi al dollaro, che anche oggi, alla luce dei dati macro, è in progresso contro un panel di valute. L’euro tratta al momento sotto 1,09. Arretra inoltre la corona svedese, nonostante il nuovo incremento del costo del denaro.
Tra le materie prime si muove in altalena il petrolio, con Brent e Wti prima in progresso e ora un calo frazionale.
Giornata di acquisti per i future del gas, a 34,65 euro al Mwh ad Amsterdam, in rialzo dell’1,54%.
Piazza Affari in corsa con Stellantis
Stellantis +3,56% brilla a Piazza Affari in un comparto auto ben comprato a livello europeo, dopo il miglioramento delle stime annuali di Renault. Si mettono in luce inoltre Iveco (+1,3%) e Ferrari (+1,61%). Il cavallino rampante è sui massimi storici a 296 euro per azione e Intermonte promuove il titolo a “outperform” da “neutral”, alzando il prezzo obiettivo a 362 euro da 257 euro, nella previsione che i target 2026 della casa di Maranello saranno raggiunti un anno prima.
Tra le migliori blue chip del giorno ci sono inoltre azioni del settore petrolifero come Tenaris +2,69% e Saipem +2,65%.
Le banche sono in grande spolvero a partire da Unicredit +2,67%, Banco Bpm +2,77%, Mps +1,55%. Il presidente della banca senese, Nicola Maione, ha detto al Sole 24 ore che l’istituto può essere il pivot per creare il terzo polo bancario di cui può beneficiare l’intero sistema.
Nella top ten del giorno anche Amplifon +2,06%.
La parte più bassa del listino è occupata da Nexi -1,16%. Sono deboli le utility; Hera -0,88%, Enel -0,18%. Qualche presa di profitto pesa su Telecom -0,73%.
Fuori dal paniere principale Mondadori si apprezza del 2,47%. Il cda ha rivisto al rialzo gli obiettivi 2023, confermando la crescita a una cifra dei ricavi e raddoppiando al 20% l’aumento dell’utile netto grazie al miglioramento operativo e agli effetti della cessione del Giornale. Il gruppo presieduto da Marina Berlusconi ha inoltre sottoscritto il contratto per l’acquisto del 51% di Star Shop Distribuzione, operativa nella distribuzione di editori terzi nel canale delle fumetterie e nella gestione di punti vendita, sulla base di un enterprise value di 9 milioni.