Non c’è pace sui listini europei che proseguono la settimana in ribasso, mentre sul mercato dei cambi è sempre super dollaro e tra le materie prime corre il petrolio, complicando ulteriormente la lotta all’inflazione da parte delle banche centrali. Arretra invece l’oro.
Anche Wall Street stenta a centrare il rimbalzo, dopo aver vissuto ieri la peggior seduta da marzo. Il Dj perde lo 0,19%. Sono poco mossi i titoli delle case automobilistiche tenute in scacco dallo sciopero dei lavoratori, con i quali si è schierato il presidente Usa Joe Biden. Stellantis, al Nyse, perde lo 0,3%.
Rallenta, ma resta alto l’indice della paura, che ieri ha toccato il top dal mese di maggio.
L’Europa chiude in calo
L’Europa chiude in calo e Piazza Affari arretra dello 0,31%, fermandosi a 28.012 punti base. Sul Ftse Mib va a picco Banca Monte Paschi, -6,6% con i rumor che accreditano la possibilità che il Tesoro collochi sul mercato una prima quota intorno all’8% già in ottobre. Non si ferma neppure la corsa dei rendimenti dei titoli di Stato italiani, nel giorno in cui il consiglio dei ministri dovrà varare (in serata) la Nota di aggiornamento al Def. La riunione parte alle 18,30, ma già si sa che le stime sono state riviste al ribasso per quest’anno e per il prossimo. Nel 2023 si stima +0,8% (da +1%) e nel 2024, +1% al posto di +1,4%. La manovra sarà prudente, intorno ai 20 miliardi di euro.
Nel resto del continente Londra cede lo 0,53%, Madrid -0,44% Francoforte -0,21%, Parigi -0,13%.
Euro in calo, vola il petrolio, soffre l’oro
L’euro perde mezzo punto percentuale contro il dollaro e cambia intorno a 1,051.
S’impennano i prezzi del petrolio: il future Brent dicembre 2023 è oltre i 94 dollari al barile, mentre il greggio texano, novembre 2023, si apprezza quasi del 3% avvicinandosi a 93 dollari al barile. A infiammare ulteriormente i prezzi dell’oro nero sarebbero anche le scorte presso l’importante hub di stoccaggio di Cushing, in Oklahoma, scese al di sotto dei livelli operativi minimi. Si parla poi di un probabile “atterraggio morbido” per l’economia statunitense, per usare le parole del presidente della Federal Reserve di Minneapolis Neel Kashkari, secondo il quale c’è però il 40% di possibilità che la Fed debba ancora aumentare i tassi di interesse “in modo significativo” per battere l’inflazione.
L’oro soffre invece la forza del dollaro e tratta oggi in ribasso dell’1% circa, con lo spot gold a 1883 dollari l’oncia.
Si conferma volatile il gas ad Amsterdam, che oggi cede il 2,66%, per un prezzo di 39,250 euro al Mwh.
Salgono spread e tassi
La congiuntura più debole, la Bce più aggressiva e il bilanciamento tra debiti e crescita che stenta a trovare un equilibrio, pesano sulla carta italiana. Il secondario chiude anche oggi in rosso e lo spread tra Btp decennale e omologo tedesco sale a 194 punti base (+1,15), con tassi in crescita per tutti, rispettivamente al 4,77% (dal 4,71% della vigilia) e 2,83% (dal 2,8%).
Inoltre il costo per rifinanziare il debito italiano continua a lievitare sul primario: ieri è toccato al Btp decennale toccare il 4,7% e oggi sono i Bot semestrali ad aggiornare i tassi rispetto all’asta precedente. L’aumento è stato di 17 centesimi, per un rendimento del 3,997%.
In Piazza Affari titoli petroliferi in festa
Il rialzo dei prezzi del greggio favorisce i titoli petroliferi che sono i migliori oggi sul listino principale di Piazza Affari. Si parte da Tenaris +2,51%, seguita da Saipem +1,57% ed Eni +1,28%.
Si mette in evidenza anche Leonardo +1,52% e rimbalza Nexi +1,12%.
In fondo al paniere ci sono invece soprattutto banche utility. Con Monte Paschi scivolano anche Banco Bpm -1,44% e Bper -1,13%, con l’azionista Unipol -1,77%. Per la banca senese l’ad Luigi Lovaglio ha raccontato a Class Cnbc che l’istituto è focalizzato sul proprio piano strategico, che ha già portato dei risultati ma che può far emergere ulteriormente il valore della banca. A domande sul futuro ha risposto che per banche come Mps, quindi per istituti di media taglia come sono anche Banco BPM e Bper, la dimensione conta e il consolidamento è qualcosa che il mercato dovrebbe aspettarsi in prospettiva. “Ogni decisione comunque spetta all’azionista”.
Tra le utility sono in netta perdita Hera -3,05% e A2a -2,91%.
È di nuovo lettera per Moncler, -1,77%, dopo gli aggiornamenti sulla crisi immobiliare cinese: Bloomberg ha scritto infatti che Hui Ka Yan, presidente del colosso in crisi Evergrande Group, è stato posto sotto sorveglianza della polizia.