Christine Lagarde alzerà nuovamente i tassi a luglio, ma il suo annuncio non oscura l’odierno ottimismo dei mercati europei, che chiudono la seduta in rialzo, incoraggiati dalle prospettive cinesi e dall’avvio intonato di Wall Street. In particolare, la borsa americana tira un sospiro di sollievo dopo il dato sulla crescita degli ordini dei beni durevoli a maggio (+1,7%, contro +1,3% atteso) che allontana, almeno momentaneamente, i timori di recessione.
Piazza Affari chiude in progresso dello 0,58% a 27.401 punti base, grazie ai titoli finanziari. Lo stesso comparto spinge ancora più in alto Madrid (+1,25%), mentre sono caute Francoforte +0,26%, Londra +0,14%, Parigi +0,43%, Amsterdam +0,4%.
Sul mercato valutario la severa politica monetaria della Bce rafforza l’euro, che tratta contro dollaro intorno a 1,096.
Tassi in rialzo, ma sale la fiducia dei consumatori italiani
Le parole di Lagarde, al forum dei banchieri centrali in corso a Sintra (Portogallo), non scuotono più di tanto il mercato secondario dei titoli di Stato. Lo spread tra Btp decennale e omologo tedesco è stabile a 155 punti base, mentre salgono un po’ i rendimenti. Il Btp è indicato in chiusura a +3,92% e il Bund a +2,36%.
Sono contrastati invece i tassi sul primario. Nell’asta di oggi dei Btp biennali il tasso ha raggiunto il 3,71% (più 9 punti base rispetto all’asta di maggio), mentre per i Btp indicizzati a cinque anni il lordo è all’1,59%, -12 punti base rispetto all’asta precedente (dell’aprile scorso).
I consumatori italiani in ogni caso guardano al futuro con maggior ottimismo: la fiducia a giugno sale a 108,6 da 105,1 di maggio e supera le aspettative del mercato (105,5), raggiungendo il valore più alto dal febbraio 2022.
Tajani e Salvini contro Lagarde
La presidente della Bce ha confermato che alzerà i tassi nella misura di 25 punti base anche nella riunione del 27 di luglio, poi si vedrà e ha sottolineato che la politica monetaria ha un’unica priorità: ricondurre tempestivamente l’inflazione all’obiettivo del 2% nel medio termine. “Siamo impegnati a conseguire tale obiettivo qualunque cosa accada”. Il livello dei tassi dovrà essere “sufficientemente restrittivo per tutto il tempo necessario”.
In realtà per i mercati questo incremento è già scontato, ma per i vicepremier italiani Matteo Salvini e Antonio Tajani quanto detto da Lagarde è deludente e persino dannoso. In particolare, secondo Tajani “noi soffriamo di un’inflazione diversa dagli Usa, provocata dal costo delle materie prime a causa della guerra. Oggi aumentare il costo del denaro significa mettere le imprese in difficoltà. Con i tassi troppo alti si rischia la recessione”.
L’attenzione dei mercati si sposta ora su quanto dirà nei prossimi giorni il presidente della banca centrale Usa Jerome Powell, che nei giorni scorsi ha ipotizzato altri due rialzi del costo del denaro da qui a fine anno. I trader vedono una probabilità del 76,9% che la Fed alzi i tassi di 25 punti base a luglio.
Dal fronte cinese infine sono arrivate in nottata buone notizie, poiché il premier cinese Li Qiang ha annunciato piani di stimolo e ha affermato che la crescita economica del celeste impero nel secondo trimestre sarà superiore al primo. Il pil dovrebbe raggiungere quindi l’obiettivo di crescita del 5% nel 2023.
Il vento dell’est sta aiutando i titoli cinesi quotati a New York a partire da Ali Baba (+1,9%).
Greggio in ribasso e gas in rialzo
Il prezzo del gas è stato molto volatile in questi giorni, anche a seguito del blitz (poi rientrato) della Brigata Wagner in Russia.
Ieri, dopo un’impennata, i prezzi avevano chiuso addirittura in ribasso. Oggi invece salgono del 7,18% a 34,27 euro al Mwh.
Al contrario scendono i prezzi del petrolio. Il Brent arretra dell’1% a 73,61 dollari al barile; lo stesso fa il greggio texano, che tratta intorno a 68,6 dollari al barile.
Piazza Affari positiva con Prysmian e Poste; debutto sottotono per Ferretti
Piazza Affari sale oggi con Prysmian +3,06% e i titoli finanziari. Tra questi ultimi in primo piano c’è Poste Italiane, +2,45%, ben comprata nella prospettiva di un possibile aumento del payout, come ipotizzato dal ceo Matteo Del Fante in un’intervista al Sole 24 ore.
Sono in evidenza le banche: Banco Bpm +1,66%, Bper +1,89%, Intesa +1,27%, Mps +1,13%, Unicredit +1,43%. Brillano inoltre Nexi +1,84% e Unipol +1,78%.
Pesa invece sul Ftse Mib il tonfo di Diasorin, -4,35%, insieme alle perdite di Eni -1,48%, Iveco -1,32%, Amplifon -1,16%.
Fuori dal paniere principale è sottotono il debutto di Ferretti in Piazza Affari: -0,67% (2,98 euro per azione), sotto il prezzo di offerta di 3 euro, ma in linea con la chiusura della quotazione a Hong Kong.