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Borse 26 luglio pomeriggio: crolla Lvmh, vola Alphabet. I listini guardano alla Fed, Milano tiene con banche e Stellantis

Imagoeconomica

Stasera c’è la Fed, domani tocca alla Bce. Le Borse danno per scontato un aumento dei tassi di 25 punti base da parte di entrambe le banche centrali e, in attesa di cogliere eventuali indizi sulle loro intenzioni future, rivolgono la loro attenzione alle trimestrali. Nel mirino finisce soprattutto il lusso, zavorrato dal tonfo di Lvmh, ma anche l’Hi-tech, con Google-Apple che vola a New York. 

Lvmh manda in rosso il lusso europeo

Crolla Lvmh dopo che i dati sulle vendite del secondo trimestre, sostanzialmente in linea con le attese, hanno alimentato i timori degli analisti sulla possibile fine di un ciclo di forte crescita del settore, che aveva abituato il mercato a continue sorprese positive. Il maggiore gruppo del lusso al mondo cede quasi il 4,8% e trascina con sé la Borsa di Parigi, maglia nera della giornata con un ribasso dell’1,37%, ma anche l’intero comparto del lusso. Sempre a Parigi Kering e Hermés perdono rispettivamente l’1,47% e il 2,44%, mentre EssilorLuxottica segna un rosso del 2% nonostante una semestrale positiva e l’annunciato ingresso nel settore degli apparecchi acustici con il lancio del primo occhiale che corregge i difetti di udito. Non va meglio a Zurigo, dove Richemont chiude in ribasso dell’1,66%, né a Milano con Moncler lascia sul terreno l’1,5%, Brunello Cucinelli il 2,7% e Salvatore Ferragamo lo 0,49%. 

Borse 26 luglio: Europa in altalena, Wall Street attende la Fed con il volo di Google

Il tonfo di Parigi è accompagnato dall’incertezza degli altri listini, deboli in attesa di conferme e indicazioni da parte di Fed e Bce. Alla fine della corsa Francoforte cede lo 0,5% dopo i conti di Deutsche Bank (+1,46%), sullo stesso piano Amsterdam (-0,6%). Giù anche Londra (-0,27%), la migliore Madrid (+0,8%) aspettando novità sul futuro Governo. Milano regge il colpo grazie alle banche e Stellantis e, dopo aver superato nuovamente la soglia dei 29mila punti, conclude la seduta poco sopr la parità. Il bilancio finale dice: +0,05% 28.980 punti.

Wall Street si prende una pausa in attesa del prossimo aumento dei tassi da parte della Federal Reserve, che sarà annunciato alle 20 di oggi, ora italiana. È l’undicesima volta dall’inizio del 2022 che la Fed alza i tassi e la solida crescita economica degli ultimi mesi non rende scontato il fatto che questo ritocco sarà anche l’ultimo. I mercati valutano con una probabilità del 98,9% che oggi la Fed aumenterà i tassi di interesse di 25 punti base in un intervallo compreso tra il 5,25% e il 5,50%, mentre su futuri rialzi le probabilità scendono intorno al 30%. Gli occhi degli investitori sono puntati soprattutto sulla conferenza stampa del presidente della Fed, Jerome Powell, che potrebbe dare indicazioni importanti sul futuro della politica monetaria statunitense. 

In questo contesto, il Dow Jones viaggia intorno alla parità, lo S&P 500 cede lo 0,2%. È in ribasso di mezzo punto percentuale il Nasdaq, nonostante l’exploit di Google-Alphabet (+5,5%) trainata da utili del secondo trimestre più forti del previsto e da una marcata crescita dei ricavi del cloud computing. A perdere terreno è però l’altra grande società che ha pubblicato ieri la trimestrale: Microsoft (-4%), che ha reso noti numeri sopra le attese. L’attenzione dei mercati si è però concentrata sui ricavi di Azure e dei suoi altri servizi cloud, cresciuti solo dell’1 dal trimestre precedente.

A Piazza Affari corrono le banche e Stellantis

La trimestrale sopra le attese pubblicata stamattina da Unicredit (+0,16%) ha messo di buonumore le banche nostrane, che si pongono alla guida del Ftse Mib. La migliore è Bper (+3,9%) seguita a ruota da Mps (+3,57%). In rialzo anche Banco Bpm (+1,15%), più prudente Intesa Sanpaolo (+0.08%) in attesa dei conti di venerdì.

Sugli scudi anche Stellantis dopo la trimestrale che ha mostrato un utile netto in rialzo del 37% a 10,9 miliardi di euro (+2,91%). Positiva anche Telecom Italia (+1,1%). L’assemblea di Tim Brasil Servicos e Participacoes ha deliberato di incrementare di 750 milioni di reais l’importo complessivo del bond non convertibile e destinato ad investitori istituzionali approvato il 12 luglio scorso. A seguito dell’aumento il bond avrà un controvalore massimo di complessivi 5 miliardi di reais, equivalenti, al cambio attuale, a circa 950 milioni di euro.

Tra le utility, Italgas (+1,13%) e Hera (+1,08%) festeggiano le trimestrali mentre Enel, in attesa dei conti, ha annunciato la vendita del 50% di Enel Green Power Hellas a Macquarie per 345 milioni di euro.  

Il peggior titolo della seduta è invece Campari, che ha pubblicato conti in crescita ma con numeri leggermente inferiori alle attese (-3%). Male Moncler zavorrata dall’andamento negativo del lusso e Amplifon (-1,39%), timorosa delle novità annunciate da Essilux. Negative anche Prysmian (-1,34%), Cnh Industrial (-1,27%), Stm (-1,14%).

Spread in lieve calo, torna a scendere il prezzo del gas

In attesa della Bce, lo spread tra Btp e Bund archivia la giornata in lieve calo a 162 punti base dai 164 della vigilia, con il rendimento sul decennale italiano che si attesta al 4,1054%. 

Sul fronte cambi, l’euro è stabile a quota 1,1064 dollari, mentre tra le materie prime il petrolio procede senza slanci: il Wti con contratto di consegna a settembre scambia a 79,2 dollari al barile (-0,5%) e il Brent stesso mese a 83,43 dollari (-0,25 per cento).
Il prezzo del gas naturale TTF su mercato Amsterdam scende nuovamente sotto quota 30 euro/MWH, attestandosi a 29,25 euro (-10,39%).

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