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Borse 24 agosto ultime notizie: tutti i riflettori sul summit dei banchieri centrali di Jackson Hole e Nvidia corre

Pixabay

I fuochi d’artificio promessi da Nvidia con la trimestrale sono arrivati ieri sera, ma la festa sui mercati è andata oggi progressivamente scemando fino a una chiusura contrastata dei listini europei, mentre Wall Street si muove debole nella mattina americana. Il grande tema oggi è cosa diranno i banchieri centrali in Wyoming, al simposio di Jackson Hole che prende il via in queste ore. 

Europa contrastata

In uno scenario, ancora un po’ afoso come il clima delle città italiane, Piazza Affari perde lo 0,57%, chiudendo a 28.072 punti base, Francoforte cede lo 0,66%, Parigi -0,44%, Amsterdam -0,91%. Sono in timido rialzo Madrid +0,09% e Londra +0,19%. Sono proprio i titoli dei semiconduttori a sgonfiarsi. Ad Amsterdam Asm International è la blue chip peggiore con una perdita del 6,09%.

Anche a New York persino Nvidia, +1,96%, riduce i guadagni dopo aver toccato la quotazione record in avvio a 502,66 dollari per oltre 1200 miliardi di capitalizzazione. Il Nasdaq cede l’1,2%, con le mega tech in ribasso (Apple -1,6%). Il Dj (-0,43%) è zavorrato da Boeing (-3,7%), dopo notizie di nuovi problemi nella produzione dei 737 Max, con conseguenti ritardi nelle consegne.

Apre Jackson Hole, salgono i tassi dei T-Bond; la Turchia alza i tassi

Scendono oggi i prezzi dei T-Bond, che vedono risalire leggermente i tassi (4,22% il decennale) mentre prende il via l’atteso simposio dei banchieri centrali a Jackson Hole. Jerome Powell e Christine Lagarde scaldano i muscoli in vista dei loro interventi di domani, anche se c’è chi pensa che la montagna partorirà un topolino e non ci sarà nulla di nuovo nella retorica dei due banchieri, con i dati macro che, nel loro complesso, si offrono sempre a più letture. Altre previsioni, per quanto riguarda la Fed, sono che verrà rafforzato il messaggio di scelte basate sui dati, manifestando però la necessità di tenere i tassi alti più a lungo di quanto sperato dai mercati. Il presidente della Fed di Philadelphia intanto prevede tassi d’interesse stabili per il resto dell’anno e alla Cnbc dice che “sarà possibile tagliare i tassi nel 2024, se l’inflazione sarà scesa”.

A mettere mano al costo del denaro, a sorpresa, oggi, è stata invece la banca centrale turca, che ha portato il tasso di riferimento al 25% (da 17,5%), record dal 2019. La mossa sta spingendo la lira turca, con il dollaro che perde quasi il 5% contro la moneta di Ankara (25,863 il cambio).

Il biglietto verde invece si sta rafforzando contro le principali valute, tra cui l’euro che perde circa lo 0,2% e cambia attorno a 1,083.

Sul fronte energetico trattano in leggero calo i future di Brent e Wti, mentre il gas si sgonfia del 13,11% e scende a 31,965 euro al Mwh, con la schiarita nelle trattative che sembra allontanare lo sciopero a Woodside Energy, il più grande impianto di Gnl in Australia.

Piazza Affari, perdono terreno le banche

Ad appannati Piazza Affari è stata soprattutto la perdita di terreno delle banche, poco mosse in mattinata e negative nella seconda parte della seduta. Tra queste sono in perdita soprattutto Unicredit -2,12%, Mps -1,09%, Bper -1,06%.

Non ha mai dismesso la poco invidiabile maglia nera invece Iveco Group, -4,14%. Deutsche Bank ha avviato la copertura sul titolo con rating ‘hold’ e target price a 10 euro. Il broker riconosce che il produttore di camion ha apportato alcuni miglioramenti strutturali da quando è stato scorporato da Cnh (-0,83%), ma non vede grande spazio per un ulteriore rialzo. Nell’automotive va giù anche Stellantis -1,12%.

Giornata di realizzi per Stm, -2,56%, dopo la buona performance della vigilia.

Tra i petroliferi Saipem -1,37% è ancora in rosso, mentre Eni guadagna lo 0,38%.

La blue chip migliore per il secondo giorno di seguito è Erg +1,14% e si confermano in denaro le utility: Hera +1,04%, Italgas +0,49%. Spunti sul risparmio gestito con Finecobank +0,56% e Banca Generali +0,18%.

Spread stabile

Chiusura poco mossa sul secondario, dopo gli acquisti di ieri e la discesa dei tassi. Lo spread tra Btp decennale e Bund decennale è indicato a 168 punti, con rendimenti rispettivamente a +4,17% e +2,49%.

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Categories: Finanza e Mercati