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Borse 17 aprile: il taglio della Bce non basta, l’incertezza frena l’Europa. Milano in rosso con banche e lusso

Imagoeconomica

I listini europei chiudono una seduta poco mossa nel giorno in cui la Bce ha tagliato i tassi d’interesse di un quarto di punto al 2,25%, come ampiamente atteso. 

Milano, che domani e lunedì sarà chiusa per il lungo weekend di Pasqua, cede lo 0,24%, penalizzata dai titoli bancari e da quelli del lusso, ma sostenuta dagli energetici. Il quadro è poco più debole a Francoforte -0,53% e Parigi -0,6%, mentre Londra è piatta.

Eurotower, nell’annunciare la settima sforbiciata da giugno, ha segnalato che le prospettive economiche del blocco si sono deteriorate a causa delle crescenti tensioni commerciali e ha confermato un approccio basato sui dati, con decisioni prese di volta in volta durante i meeting. L’accento però non è stato posto sui rischi d’inflazione al rialzo e quindi questo fa ben sperare per il futuro.

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Wall Street volatile, Trump attacca Powell 

Wall Street intanto fallisce il rimbalzo e si muove contrastata, allarmata dallo scontro tra Casa Bianca e Federal Reserve. Il presidente Usa Donald Trump scrive su Truth che “il licenziamento di Powell non sarà mai troppo tardi”, mentre ieri il banchiere centrale ha detto che le politiche tariffarie di Trump rischiano di far salire l’inflazione e di indebolire la crescita economica, di conseguenza la Fed ha bisogno di maggiore chiarezza prima di modificare le sue politiche. Insomma non sarà la Fed a lanciare un’ancora di salvezza ai mercati e alle politiche di Trump.

Così, a fronte di questa presa di posizione, i trader ridimensionano le scommesse su un taglio dei tassi (dello 0,25%) a maggio prezzando una probabilità del 13,5% contro il 27% di una settimana fa, secondo il FedWatch del Cme.

Nell’azionario arretra ulteriormente Nvidia dopo il tonfo di ieri. Sul DJ pesa poi UnitedHealth (-20%) a causa di una trimestrale sotto le attese e di una guidance rivista nettamente in ribasso, da un utile di 28,15-28,65 dollari per azione a 24,65-25,15 dollari. Bene invece Tsmc.

Occhi puntati sui colloqui con gli Usa: oggi Meloni da Trump

Le giornate degli investitori (e non solo le loro) in questo periodo sono piene di notizie come panini troppo farciti da cui esce la maionese da ogni parte. In particolare si monitorano i colloqui dei vari paesi con la Casa Bianca sui dazi, a partire dal Giappone con cui gli Stati Uniti hanno fatto “grandi progressi” secondo Trump.

Oggi si segnala anche la visita della premier italiana Giorgia Meloni a Washington, benché le trattative sulle imposte doganali siano di competenza Ue. Ovviamente si parlerà anche di dazi e si spera che Meloni possa fare da ponte con l’Europa, ma i temi in campo sono le spese per la difesa e la cooperazione nello spazio. 

Proprio oggi, nel corso delle audizioni parlamentari sul documento di finanza pubblica 2025, il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti ha detto che il Belpaese sarà in grado di raggiungere l’obiettivo Nato del 2% del pil per la spesa della difesa già da quest’anno attraverso l’utilizzo di un diverso criterio di contabilizzazione.

Euro in calo

Le diverse traiettorie delle banche centrali sulle due sponde dell’Atlantico si riflettono sul mercato dei cambi, dove l’euro appare in calo contro il dollaro. La moneta unica cede al momento lo 0,4% circa, per un cross di 1,134.

Resiste invece la sterlina, mentre anche lo yen perde terreno contro il biglietto verde.

Tra le materie prime le prese di profitto penalizzano l’oro spot, che nella notte ha toccato un nuovo massimo a 3357,81 dollari l’oncia, ma al momento tratta poco oltre 3300 dollari (-1,29%).

Si rafforza invece il petrolio, che vede incrementi nell’ordine del 2% circa.

Il greggio texano, consegna maggio 2025, prezza 63,73 dollari al barile, mentre il Brent, giugno 2025, è a 67 dollari.

Piazza Affari, energetici in focus  

In Piazza Affari oggi gli acquisti si sono concentrati su molti titoli dell’energia. In particolare sul Ftse Mib svettano Saipem +2,17%, Enel +1,08%. Eni +0,81%, A2a +0,81%.

Tra i titoli finanziari si apprezzano Poste +1,23% e Nexi +0,79%, mentre nell’automotive ha trovato spunti di ottimismo Stellantis +0,75%. Non altrettanto ha fatto Iveco, -2%.

Le vendite hanno penalizzato soprattutto i titoli del lusso, nel giorno dei conti di molte grandi firme e le banche, poco entusiaste dei tassi in calo.

La maglia nera va a Moncler -2,51%, che ha annunciato ricavi in lieve aumento, sostenuti dalla crescita nel canale diretto sia per il marchio Moncler sia per Stone Island. Nel daily Equita osserva che “il fatturato del primo trimestre è sopra le attese grazie al marchio Moncler, ma l’outlook è cauto dato il contesto”. Il broker ha quindi tagliato le stime di fatturato e utile netto del 5-8% e abbassato dell’8% target price. È debole anche Cucinelli, -0,76%, ha archiviato il primo trimestre con ricavi in crescita a doppia cifra e confermato l’obiettivo di chiudere il 2025 e il 2026 con un aumento del fatturato di circa il 10%. Risultati in linea con le attese. Per il lusso è stata una giornata difficile anche a livello europeo, con Hermes che perde il 3,22% a Parigi. L’azienda ha annunciato che compenserà pienamente l’impatto dei dazi americani del 10% aumentando i suoi prezzi di vendita negli stati uniti a partire dal primo maggio e per tutti i settori.

A Milano sono negative anche le banche: Popolare di Sondrio -1,59%, Banco Bpm -1,61%, Bper -1,48%, Unicredit -1,44% (su cui Barclays ha alzato il prezzo target a 56,3 euro). Pure Mps lascia sul terreno l’’1,34%, nel giorno dell’assemblea chiamata ad approvare il bilancio e l’aumento di capitale propedeutico all’ops su Mediobanca (+0,1%).

Realizzi su Campari -1,58%. 

Spread e tassi in calo

Si chiude in verde la seduta della carta italiana sul mercato secondario. Lo spread tra Btp 10 anni e Bund 10 anni arretra a 117 punti base e sono in calo anche i rendimenti, rispettivamente al 3,64% e 2,47%.

Intanto sul primario il Tesoro ha ricevuto una domanda record, con ordini per 103 miliardi, per i Btp a 7 e 30 anni. In prima fila fund manager e banche.

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Categories: Economia e Imprese