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Borse 14 luglio pomeriggio: utili da record per le grandi banche americane ma prese di beneficio dopo il rally anche a Piazza Affari

Imagoeconomica

I rialzi dei tassi fanno volare gli utili delle grandi banche statunitensi e sostengono l’umore di Wall Street, ma non bastano oggi a Piazza Affari, su cui prevalgono le prese di profitto dopo la recente corsa.

Il Ftse Mib chiude con una perdita dello 0,39%, mantenendosi in ogni caso ai massimi da 15 anni a 28.663 punti base. Si fa sentire sul listino il calo di alcuni pesi massimi dell’energia come Eni -1,42%, Enel -1,45%, Saipem -1,71%, mentre le banche hanno ceduto progressivamente terreno nel corso della seduta, dividendosi infine tra i guadagni di Mps +1,72% e le perdite di Banco Bpm -2,155. Deboli le big, Intesa -0,55% e Unicredit -0,73%. 

Wall Street positiva e consumatori pieni di fiducia

Con la seduta odierna si chiude una settimana brillante per i mercati finanziari, grazie al convinto rallentamento dell’inflazione statunitense, che ha alimentato le scommesse sulla fine dei rialzi dei tassi da parte della Fed, dopo l’incremento di luglio, che appare scontato. 

Wall Street, intonata in avvio, si muove ora in cauto rialzo e potrebbe portare a casa la quinta seduta consecutiva in progresso. Ad alimentare l’ottimismo contribuisce la fiducia dei consumatori statunitensi che, a luglio, ha raggiunto il livello più alto in quasi due anni, grazie al rallentamento dell’inflazione e alla solidità del mercato del lavoro.

In questo venerdì però l’attenzione è rivolta soprattutto alle trimestrali delle grandi banche a stelle e strisce, che hanno stupito positivamente gli analisti. Il rialzo dei tassi ha alimentato i guadagni dei colossi bancari come JP Morgan (+1,9%), che ha visto un aumento dell’utile del 67%. Stanno perdendo terreno invece Citigroup (-2,16%) e Black Rock (-2%), mentre è in timido rialzo Wells Fargo (+0,1%).

In testa ai guadagni del Dow Jones (+0,38%), c’è UnitedHealth Group (+7,1%), compagnia di assicurazione sanitaria che ha annunciato un utile trimestrale superiore alle stime grazie a spese risultate più basse di quanto temuto.

Europa contrastata

In Europa la chiusura è mista: oltre a Milano, sono in perdita Madrid -0,44% e Francoforte -0,21%. Sono poco meno o poco più che piatte Londra -0,07% e Parigi +0,06%, mentre si conferma in progresso Amsterdam +0,53%.

Tra i vari titoli i tonfi più rumorosi sono nelle telecomunicazioni: Nokia (-9%) ha abbassato le previsioni sull’intero anno; Ericsson (-10,6%) è precipitate del 62% nell’utile operativo rettificato del secondo trimestre.

L’euro appare anche oggi intonato contro dollaro e tratta vicino a 1,124, anche se l’indice del biglietto verde ferma l’emorragia recente a seguito di attese di una banca centrale più colomba.

Tra le materie prime arretra il petrolio, il contratto settembre 2023 del Brent perde l’1,61% e si muove sul filo degli 80 dollari al barile.

Scende il gas, che buca al ribasso i 26 euro (25,68, -3,48%).

Bankitalia: crescita zero nel secondo trimestre

A spegnere qualche entusiasmo sul listino milanese ha contribuito il Bollettino economico di Bankitalia, che osserva come la crescita del paese si sia interrotta nel secondo trimestre, mentre il quadro complessivo resta fortemente incerto. A causare la frenata del secondo trimestre sono la contrazione della manifattura e i ritmi più contenuti dei consumi. Nell’aggiornamento delle previsioni per l’intero anno si stima ancora che il pil salga dell’1,3%, mentre si limano le previsioni per il 2024 e 2025 rispettivamente a +0,9% e +1%. A compensare questo effetto di raffreddamento congiunturale, contribuirebbe in parte il rientro delle pressioni inflazionistiche e i maggiori investimenti pubblici programmati nel Pnrr, dice Bankitalia. L’inflazione dovrebbe abbassare la cresta nei prossimi due anni: +2,3% nel 2024 e +2% nel 2025.

A Milano bene la sanità, perde quota Cucinelli

Tra i maggiori rialzi del giorno del Ftse Mib c’è Finecobank +1,49%.

Sono in linea con il positivo settore salute europeo Amplifon +0,07% e Recordati +0,44%. Rimbalza Ferrari +1,42%, mentre Telecom, +0,54%, non si fa influenzare dal bagno di sangue dei due colossi delle telecomunicazioni. Il ceo Labriola, scrive Radiocor, ha sottolineato che il dossier NetCo sta procedendo secondo i programmi, con l’obiettivo di chiudere anticipatamente rispetto alla scadenza ultima del 30 settembre, mentre ha frenato sulla cessione di una quota in Enterprise Co, visto che è la divisione con le migliori prospettive di crescita. Bene Campari +0,62%.

Fuori dal paniere principale reduce da varie sedute in rialzo, perde quota Brunello Cucinelli, -3,6%, dopo i dati semestrali in linea con le attese e nonostante stime in aumento per l’intero anno. Secondo Equita il titolo “Il titolo tratta su valutazioni già corrette”.

Spread stabile

Il secondario archivia una seduta scarsamente movimentata, con lo spread che sale leggermente a 169 punti base (+0,67%) e i rendimenti stabili. Per il Btp 10 anni +4,16%; per il Bund decennale +2,47%.

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