I listini europei chiudono le contrattazioni all’insegna della positività, sulla scia dell’ottimismo a Wall Street. I mercati hanno rialzato la testa dopo il dato dell’inflazione negli Stati Uniti, ai minimi da due anni, ed in vista delle decisioni delle banche centrali attese nei prossimi giorni. L’indice dei prezzi del mese di maggio negli Usa si è attestato in calo al 4% rispetto al 4,9% dell’aprile scorso. Motivo per cui gli investitori scommettono sulla possibilità che la Fed lasci invariati i tassi dopo aver imposto 10 rialzi consecutivi dal marzo 2022. Saranno però cruciali le parole del numero uno dell’istituto, Jerome Powell, per comprendere le mosse future e in particolare quella del prossimo 27 luglio. Il 15 sarà la volta della Bce, che però dovrebbe proseguire con la stretta monetaria, anche se in Germania è stata confermata la frenata dell’inflazione a maggio, con un +6,1% su anno. In generale c’è un clima di bonaccia sui mercati anche se i future del gas s’impennano ad Amsterdam del 15,5% oltre quota 38 euro al Mwh.
Piazza Affari segna un +0,57% per un dato finale a 27.566 punti. Cielo sereno anche nel resto del Continente Francoforte +0,79%, Parigi +0,56%, Amsterdam +0,97%, Londra +0,30%. Unica nota stonata Madrid che chiude in rosso (-0,09%).
Tonica Wall Street
Dall’altra parte dell’Atlantico si muove in progresso Wall Street. Tra gli indici statunitensi, il Dow Jones sale dello 0,33% a 34.107 punti, continuando la scia rialzista evidenziata da sei guadagni consecutivi, innescata lo scorso martedì. Sulla stessa linea, l’S&P-500 che avanza a 4.375 punti (+0,57%) e il Nasdaq (+0,63%) a 13.473 punti.
Tra i titoli, spicca Accenture che guadagna l’1,35% dopo aver annunciato un investimento di 3 miliardi in tre anni nella sua pratica Data & AI attraverso una combinazione di assunzioni, formazione acquisizioni.
Il segno più sui listini è sostenuto anche dall’andamento in calo dei rendimenti dei Treasury: la scadenza decennale è ora al 3,71%, mentre il Treasury a due anni scivola di quasi 2 punti base al 4,5%.
L’inflazione Usa cala al 4%, il minimo da due anni
A maggio l’inflazione Usa è aumentata solo dello 0,1% rispetto ad aprile portando il livello annuale al 4%, secondo l’ultimo rapporto del Dipartimento del Lavoro. Minore, invece, il calo della componente core, ovvero quella depurata dalla componente dei prezzi dei beni alimentari ed energetici, accelerata ad un tasso annuo del 5,3% (contro il +5,2% delle attese). Ciò vuol dire che nonostante le pressioni sui prezzi si siano in qualche modo “raffreddate”, i consumatori sono ancora sottoposti a una certa pressione finanziaria.
ll calo dell’indice generale, spiega il Bureau of Labor Statistics, si deve principalmente alla diminuzione dei prezzi energetici, in calo del 3,6% rispetto al mese precedente e dell’11,7% sull’anno, mentre quelli dei generi alimentari sono aumentati dello 0,2% su base mensile e del 6,7% sull’anno.
Mercoledì è previsto un altro dato sull’inflazione, l’indice dei prezzi alla produzione di maggio.
A Milano recuperano le banche, ancora riflettori su Mfe
Sul listino milanese, industriali e automotive tengono banco. In testa Cnh (+3,54%) e Recordati (+3,23%). Pioggia di acquisti anche per Iveco (+2,33%), Interpump (+1,91%) e Stellantis (+1,80%).
Le banche hanno virato al rialzo nel pomeriggio con Mps in testa (+1,96%). Sono invece deboli e Banco Bpm -0,21% e Finecobank (-0,12%). Tiene Unicredit, +0,14%, nel giorno in cui il numero uno, Andrea Orcel, ha detto senza mezzi termini che in Italia non ci sono le condizioni per operazioni straordinarie. “In questo momento ogni banca italiana ha la sua strategia e questo non permette ‘M&A’, non ci sono i numeri né le intenzioni”, ha dichiarato il manager nel corso di una tavola rotonda al congresso della Fabi. Poco mossa anche Intesa (+0,13%).
In rosso anche Hera (-0,62%), Enel -0,34% (nel pieno delle nomine) e A2a (-0,06%).
Continuano il rally a Piazza Affari dei titoli della scuderia Berlusconi: Mediolanum (+0,56%) mentre fuori dal paniere principale sale Mondadori (+1,92%) ma soprattutto i titoli Mfe di categoria A (+13,39% a 0,57 euro) e B (+7,38% a 0,76 euro). Il mercato scommette su eventuali operazioni straordinarie che possano coinvolgere il gruppo dei media, come una fusione o cessione malgrado Fininvest abbia parlato di “assoluta continuità”.
Fuori dal paniere, vendite su Iren che cede l’1,5% dopo le dimissioni dell’Ad Gianni Vittorio Armani per un incarico in Enel come responsabile delle reti.
Spread in calo, il Mef piazza Btp per 7,5 miliardi
Mentre scivolano i titoli di Stato con lo spread Btp-Bund a 163 punti base e il rendimento del decennale italiano sotto il 4% (a +3,97%), il Tesoro ha venduto un totale di 7,5 miliardi di euro di Btp a 3, 7 e 30 anni. Nel dettaglio, sono stati collocati 2,75 miliardi del Btp a 3 anni (scadenza 15 aprile 2026), con un rendimento al 3,46% rispetto al 3,45% del collocamento di metà maggio. Assegnati poi 3,25 miliardi del titolo a 7 anni (scadenza 15 giugno 2030) con un tasso al 3,75%, in calo dal 3,94% di maggio e, infine, collocati anche 1,5 miliardi di Btp a 30 anni (scadenza 1° ottobre 2053) con un tasso di 4,54%.
L’euro accelera, su anche il petrolio. Vola il gas
Sul mercato dei cambi l’euro accelera al rialzo sul dollaro a quota 1,08 (+0,5%). Il gas, debole in apertura, ha allungato il passo nel pomeriggio, tanto da segnare un rialzo del 15,5% portandosi sopra i 38 euro al megawattora. Dinamico anche il petrolio con la spinta arrivata dalla Cina: con il Wti che sale oltre il 3% sopra 69 dollari e il Brent che guadagna il 3,74% a 74,53 dollari.