Soffiano sempre più forti i venti di guerra, frena l’economa globale. Ma all’improvviso il Toro suona la carica. Le Borse ritrovano la via del rialzo, frenano dollaro e petrolio. Il motivo? Due banchieri della Fed, rompendo la linea del rigore, hanno fatto sapere che grazie agli aumenti dei tassi di mercato, gli obiettivi della banca centrale sono ormai raggiuti.
Le Borse oggi sono tutte in rialzo nonostante la guerra
Sull’onda dell’inatteso volo delle colombe, le Borse vivono oggi una giornata di grazia: Piazza Affari +1,7% accelera oltre quota 28.100, in linea con il rialzo cominciato lunedì sera in Usa dopo le dichiarazioni dei numeri uno di Dallas e Philadelphia.
A frenare la spinta dei mercati non basta né la drammatica situazione di Israele con le possibili ricadute su petrolio e gas, né il monito del FMI sulla frenata della crescita.
Petrolio in calo, più sensibile l’effetto sul gas
Sul fronte dell’energia, il petrolio Brent e WTI è in calo dello 0,1% a 86,5 dollari il barile, ieri +4,3%. Israele è un produttore di petrolio molto marginale e quindi i recenti sviluppi avranno un impatto diretto minimo sull’offerta di petrolio”, ha scritto Warren Patterson, analista di ING, in una nota. Più sensibile l’effetto sul gas naturale salito in Europa del 4% a 46 euro/MWh, sui massimi degli ultimi quattro mesi. Israele ha ridotto di un quinto la fornitura di gas all’Egitto, paese che a sua volta fornisce gas liquefatto all’Europa.
Il Fondo Monetario Internazionale stima che la crescita dell’economia mondiale frenerà nel biennio 2023-2024. Ma il rallentamento, provocato dall’aumento dei tassi per contrastare l’inflazione, però non si tradurrà in un crollo, secondo l’Outlook, anche perché l’economia migliora in Usa (+2,1% contro il precedente +1,5%) compensando il mancato decollo della Cina (solo +5 nel 2023).
Rimbalzo dei bond, trainato dai Treasury e dalle colombe
Queste considerazioni vengono spiazzate dal rimbalzo delle obbligazioni che ha preso il via nella serata di ieri dopo la pausa del Columbus Day. Il Treasury note a dieci anni scende a 4,65%, -16 punti base. Il fenomeno ha presto contagiato l’Europa. Il bund decennale tedesco è sceso a 2,77% da 2,85%. Il Btp decennale a 4,82% da 4,90%. Lo spread si conferma sopra i 200 punti.
In mattinata il membro del Consiglio direttivo della BCE, Francois Villeroy de Galhau, ha affermato che i tassi di interesse attuali della zona euro, che il mese scorso hanno raggiunto il record del 4%, sono a un “buon livello”, aggiungendo che non è il momento giusto per ulteriori aumenti.
A Piazza Affari corrono Cnh e Stellantis
Tutti i principali comparti dei listini con l’eccezione dell’energia sono in aumento, con i settori minerario, automobilistico e turistico in testa ai guadagni in Europa.
A Milano corrono Cnh +3,2% e Stellantis +2,9% (premiata da Deutsche Bank) davanti a Ferrari. Ripartono anche le banche capitanate da Bper davanti ai Big Unicredit ed Intesa. In grande recupero pure Telecom Italia.
L’unico titolo in rosso pallido del listino alle 13 è Tenaris -0,1%. Registra un rimbalzino perfino la Juventus +1,2%. La società non tornerà sul mercato obbligazionario per rinnovare il bond da 175 milioni di euro in scadenza a febbraio dell’anno prossimo.