Alla vigilia della notte di San Lorenzo cadono le stelle del Nasdaq: Nvidia, la regina dei chips che nel 2023 ha moltiplicato per tre il suo valore, arretra del 5%. Vanno giù anche Tesla, Amazon ed Apple contribuendo ad un calo dell’1,2% del Nasdaq. No, non è un’inversione di tendenza come conferma la corsa a prenotare i titoli della prossima Ipo di Arm, altro gioiello dei semiconduttori. Ma una pausa salutare alla vigilia del dato più atteso: l’andamento dell’inflazione, preceduta ieri da un record inquietante: il volume dei debiti accumulati dalle carte di credito degli Americani ha superato i mille miliardi di dollari. Una ipoteca sul futuro dei consumi che potrebbe favorire la recessione. Ma anche convincere la Fed a cancellare i prossimi aumenti dei tassi.
Future positivi in Europa e Usa
La prospettiva di una frenata della corsa dei prezzi (previsto +3,3% anno su anno, + 4,8 il dato core) ha spinto al rialzo i future sul mercato Usa.
L’onda ha investito l’Europa: apertura positiva per le borse del Vecchio Continente. Corre Parigi con il +1,33, bene Milano (+1%) con Moncler, Stm, Banco Bpm e Saipem. Salgono di oltre mezzo punto percentuale anche Francoforte e Spagna. Più timida Londra.
Banche, il salasso non supererà i 2 miliardi
Il Ftse Mib di Milano ha chiuso ieri in rialzo dell’1,3% a 28.308 punti circa duecento punti sotto i livelli di lunedì sera, quelli precedenti l’annuncio della tassa.
È in parte rientrato l’effetto della tassa sugli istituti di credito. Gli analisti hanno preso atto delle precisazioni del governo e rifatto i conti. Secondo Jefferies l’impatto medio sul capitale delle banche si riduce a 30 punti base in termini di Cet1, dimezzato rispetto ai calcoli effettuati prima della precisazione del Mef di ieri sera.
UBS calcola un impatto di 1,9 miliardi di euro, con un’erosione degli utili compresa tra il 5% ed il 9%, in precedenza era 20%-27%.
Nuovi divieti americani per il tech cinese
Continua lo scontro a distanza sulla tecnologia tra Usa e Cina. Il Presidente Joe Biden ha imposto stanotte nuovi limiti agli investimenti in Cina, un provvedimento che punta a limitare la capacità di Pechino di sviluppare tecnologie militari e di sorveglianza.
Saranno vietati gli investimenti in alcune aziende cinesi di semiconduttori, calcolo quantistico e intelligenza artificiale. Ma, secondo Bloomberg, la nuova norma è stata elaborata e redatta dai dirigenti dell’amministrazione Biden più moderati sul tema del rapporto con la Cina, quelli più vicini a Janet Yellen. L’ordine non entrerà in vigore prima del prossimo anno, non sarà retroattivo ed esclude settori come la biotecnologia.
Il testo sembrerebbe anche lasciar fuori gli investimenti passivi, come quelli in titoli quotati in borsa, fondi indicizzati e altre attività.
Assai più inquietante è la deflazione in cui è precipitata l’economia cinese: -0,3% i prezzi al consumo a luglio. L’ultimo dato negativo di una grande economia, relativo al Giappone, risale al settembre 2021.
Arretrano stamane le borse di Hong Kong e Shanghai: Hang Seng -1%. CSI 300 -0,5%. Sono in lieve ribasso i mercati azionari della Corea del Sud, dell’Australia e dell’India.
Walt Disney batte le stime, We work verso valore zero
Negativi ieri i mercati Usa; dietro al Nasdaq -1,2% scendono Aow Jones -0,54% e S&P 500 -0,70%.
Disney ha presentato dati del trimestre superiori alle aspettative, sia per quanto riguarda i ricavi che l’utile, il titolo è stato protagonista del dopoborsa con un rialzo del 3%. Gli investimenti nello streaming hanno finora comportato un passivo di 11 miliardi di dollari.
Si chiude la parabola di We Work: da 46 miliardi di dollari di capitalizzazione a poco più di zero. La società ha comunicato all’ente di regolamentazione di avere dei dubbi sulla capacità di garantire la continuità aziendale a causa della continua discesa delle prenotazioni dei suoi spazi di lavoro. Nella nota si parla della possibilità di portare i libri in tribunale e di una ristrutturazione del debito.
Ok le Ates del Tesoro Usa, oro ai minimi del mese
- Treasury Note a dieci anni a 4,02%. Ieri la maxi asta dei titoli a dieci anni da 38 miliardi di dollari, non ha mosso il mercato secondario.
- Oro (1.920 usd) sui minimi delle ultime quattro settimane.
- In tensione i prezzi delle materie prime. Uno sciopero in Australia ha fatto schizzare del 27% le quotazioni del gas naturale.
- Brent (87,5 usd), Wti (84,3 usd). Petrolio sui massimi da novembre dopo gli attacchi alle petroliere russe nel Mar Nero: si teme un minor disponibilità di greggio. In forte aumento anche il gas.
Gli utili di Allianz battono le stime
Saipem si è aggiudicata a un contratto offshore per un valore di circa un miliardo di dollari da Mellitah Oil & Gas Bv Libyan Branch, un consorzio costituito da National Oil Corporation of Libya ed Eni North Africa, per lo sviluppo di Bouri Gas Utilisation Project.
Buzzi Barclays alza il target price.
Unicredit, Intesa Sanpaolo e Banco BPM. Con il movimento di ieri, alcuni titoli del settore banche hanno quasi completamente pareggiato gli effetti della nuova tassa.
La compagnia assicurativa tedesca Allianz ha registrato nel secondo trimestre un aumento dell’utile netto del 18%, superiore alle attese, e ha confermato l’outlook per il 2023.